Nel corso della lettura del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, la Bibbia di chi è chiamato a fare una diagnosi, ho potuto appurare ancora una volta come i tratti di personalità “disordinate” di cui si parla in questo blog siano intrecciati e ingarbugliati in un nodo che tocca più disturbi e non solo quello narcisistico.
Secondo il DSM un disturbo di personalità è un pattern costante di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo, è pervasivo e inflessibile, esordisce nell’adolescenza o nella prima età adulta, è stabile nel tempo e determina disagio e menomazione. Per potersi parlare di disturbo di personalità, questo deve manifestarsi in due o più delle seguenti aree:
- cognitività, ossia modi di percepire e interpretare se stessi, gli altri e gli avvenimenti;
- affettività, cioè varietà, intensità, labilità e inadeguatezza della risposta emotiva;
- funzionamento interpersonale;
- controllo degli impulsi.
I disturbi di personalità sono raccolti in tre gruppi in base ad analogie descrittive. Quello di nostro interesse, che comprende il disturbo antisociale, il borderline, l’istrionico e il narcisistico, riguarda individui amplificativi, emotivi ed imprevedibili.
A chi crede di aver avuto a che fare con un soggetto narcisista, consiglio la lettura del DSM: troverete molto probabilmente comorbilità tra più disturbi ed appurerete nel soggetto la presenza di più aspetti compromessi.
Iniziamo con l’antisociale, in cui rientra la psicopatia. Per poterlo diagnosticare, occorre che l’individuo abbia almeno 18 anni, che sia presente un disturbo della condotta con esordio prima dei 15 anni di età, e che siano presenti tre o più dei seguenti elementi:
- incapacità di conformarsi alle norme sociali per quanto riguarda il comportamento legale, come indicato dal ripetersi di atti passibili di arresto;
- disonestà, come indicato dal mentire ripetutamente, usare falsi nomi o truffare gli altri, per profitto o per piacere personale;
- impulsività o incapacità di pianificare;
- irritabilità ed aggressività, come indicato da scontri e aggressioni fisiche;
- noncuranza sconsiderata della sicurezza di sé o degli altri;
- irresponsabilità abituale, come indicato da ripetuta incapacità di sostenere un’attività lavorativa continuativa o far fronte a obblighi finanziari;
- mancanza di rimorso, come indicato dall’essere indifferenti o dal razionalizzare dopo aver danneggiato, maltrattato o derubato un altro.
Secondo il DSM, gli individui con disturbo antisociale di personalità frequentemente mancano di empatia e tendono a essere indifferenti, cinici e sprezzanti nei confronti dei sentimenti, dei diritti e delle sofferenze degli altri. Possono avere un’autostima ipertrofica e arrogante e possono essere eccessivamente testardi, sicuri di sé o presuntosi. Possono avere un fascino disinvolto, superficiale, essere piuttosto volubili e verbalmente brillanti. Questi individui possono essere anche irresponsabili e profittatori nelle relazioni sessuali, avere nella loro storia numerose partner sessuali e non aver mai sostenuto una relazione monogama. Spesso hanno caratteristiche che soddisfano i criteri per altri disturbi di personalità, particolarmente i disturbi borderline, istrionico e narcisistico:
- con il narcisistico condividono la tendenza ad essere brutali, disinvolti, superficiali profittatori e non empatici. Tuttavia, il disturbo narcisistico non include caratteristiche di impulsività, aggressività e disonestà. Inoltre, gli individui con disturbo antisociale possono non essere così bisognosi dell’ammirazione e dell’invidia degli altri e gli individui con disturbo narcisistico di solito non hanno un’anamnesi di disturbo di condotta nell’infanzia o di comportamento criminale nell’età adulta;
- con l’istrionico condividono la tendenza a essere impulsivi, superficiali, alla ricerca di situazioni eccitanti, avventati, seduttivi e manipolativi, ma gli individui con disturbo istrionico tendono ad essere emotivamente più esagerati e caratteristicamente non mettono in atto comportamenti antisociali;
- con il borderline condividono la tendenza ad essere manipolativi ma lo fanno per profitto, potere o altre gratificazioni materiali mentre i borderline lo fanno per ottenere considerazione.
Gli elementi necessari affinchè possa essere diagnosticato il disturbo borderline, che è caratterizzato oltre che da impulsività, anche dall’instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore, sono cinque o più tra i seguenti:
- sforzi disperati per evitare un reale o immaginario abbandono;
- un pattern di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzato dall’alternanza tra gli estremi di iperidealizzazione e svalutazione;
- alterazione dell’identità con un’immagine o percezione di sé marcatamente e persistentemente instabile;
- impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente pericolose per il soggetto (es. spese sconsiderate, sesso, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate);
- ricorrenti comportamenti, gesti o minacce suicidari, o comportamento automutilante;
- instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore (es. episodica intensa disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore o soltanto raramente più di pochi giorni);
- sentimenti cronici di vuoto;
- rabbia inappropriata, intensa, o difficoltà a controllare la rabbia;
- ideazione paranoide transitoria, associata allo stress, o gravi sintomi dissociativi.
Ciò che caratterizza questo disturbo è un pattern di boicottaggio di se stessi nel momento in cui l’obiettivo sembra essere realizzato, come distruggere una buona relazione proprio quando è chiaro che potrebbe durare. L’alternanza tra idealizzazione e svalutazione del partner è tipica del disturbo borderline più che degli altri. Con il disturbo istrionico condivide la ricerca di attenzione, il comportamento manipolativo e l’emotività rapidamente variabile. Tuttavia, il borderline si distingue per l’autodistruttività, la rottura con rabbia di relazioni e sentimenti cronici di profondo vuoto e solitudine. Con il disturbo narcisistico condivide le reazioni di rabbia per stimoli minori, ma nel narcisismo sono assenti l’autodistruttività, l’impulsività e i timori di abbandono.
Affinchè possa essere diagnosticato il disturbo istrionico, caratterizzato da un pattern pervasivo di emotività eccessiva e di ricerca di attenzione, devono essere presenti cinque o più dei seguenti elementi:
- disagio in situazioni nelle quali non si è al centro dell’attenzione;
- interazione con gli altri spesso caratterizzata da inappropriato comportamento sessualmente seduttivo o provocante;
- espressione delle emozioni rapidamente mutevole e superficiale;
- utilizzo dell’aspetto fisico per attirare l’attenzione su di sé;
- stile dell’eloquio eccessivamente impressionistico e privo di dettagli;
- autodrammatizzazione, teatralità ed espressione esagerata delle emozioni;
- suggestionabilità ed influenzabilità;
- considerazione delle relazioni più intime di quanto non siano realmente.
Con il disturbo narcisistico condivide il desiderio per l’attenzione degli altri. Tuttavia, mentre i narcisisti pretendono lodi per la loro superiorità, gli istrionici sono disposti ad apparire fragili o dipendenti se questo serve a ottenere l’ammirazione.ù
E infine, affinchè possa essere diagnosticato il disturbo narcisistico, caratterizzato da un pattern pervasivo di grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia, devono essere presenti cinque o più dei seguenti elementi:
- senso grandioso di importanza;
- fantasie di successo, potere, fascino, bellezza illimitati o di amore ideale;
- crede di essere speciale e unico/a e di poter essere capito/a solo da, o di dover frequentare altre persone speciali o di classe sociale elevata;
- richiede eccessiva ammirazione;
- ha un senso di diritto, cioè l’irragionevole aspettativa di speciali trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative;
- sfrutta i rapporti interpersonali, cioè approfitta delle persone per i propri scopi;
- manca di empatia: è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri;
- è spesso invidioso/a degli altri o crede che gli altri lo/la invidino;
- mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti, presuntuosi.
E’ davvero difficile distinguere un disturbo dall’altro. Spesso sono tutti e quattro concomitanti e il DSM lo dice chiaramente: se un individuo presenta caratteristiche di personalità che soddisfano i criteri per uno o più disturbi, possono essere tutti diagnosticati.
Astra
Cara Astra,
molto interessante questo articolo, come del resto tutti quelli che ho letto in questo blog e fa riflettere.
Vorrei chiederti un parere, forse non c’entra niente con l’argomento, in caso dimmelo tranquillamente.
Sono sveglia perché convalescente da un piccolo intervento e stavo leggendo le notizie sul quotidiano regionale sardo, mi ha colpito la lettera che il “Mostro di Foligno” ha scritto alla redazione del giornale.
Sta finendo di scontare la sua pena di 30 anni (perché è stato considerato seminfermo di mente) in una REMS di una cittadina sarda e nella lettera si descrive cambiato, “illuminato”, dedito a far del bene agli altri “per dare un senso alla morte prematura” delle sue vittime (un bambino di 4 anni e uno di 13 anni), dice di essere un’altra persona che non si riconosce in quella descritta dai media ma che i giornalisti non possono sapere quanto sia cambiato perché non hanno avuto contatti diretti con lui.
Il tutto condito con le scuse nei confronti delle famiglie delle vittime.
A me sembra uno psicopatico e non mi convince per niente questa sua improvvisa “redenzione”, fino a pochi anni fa gli psicoterapeuti dicevano che non aveva mai mostrato segno di pentimento.
Saluto tutte/i e un caro abbraccio.
Gli psicopatici mostrano segni di finta redenzione per ottenere riduzioni di pena. Rientra nella finzione esercitata per ottenere vantaggi di qualsiasi tipo. Ora non so se il mostro di Foligno sia uno psicopatico o meno. Certo, non è un francescano nè un gesuita.
Grazie, Astra.
Bellissimo articolo. Grazie. Una domanda : possiamo generalmente dire che un borderline ha una certa dose di psicopatia?
I disturbi del gruppo B hanno caratteristiche simili e spesso si presentano in comorbilità. Il borderline però non ha la disonestà dello psicopatico e lo psicopatico non ha l’instabilità emotiva del borderline. Di solito il borderline è un soggetto fragile mentre lo psicopatico è spietato.
Cara Astra, volevo chiederti un parere:
È possibile che una personalità di tipo istrionico: esaltazione di sentimenti, talvolta fin troppo precocemente (es: ti amo, pianti, sto male senza di te) si alterni ad altri in cui rifiuta di vedere il partner, ossia l’esatto opposto??
Grazie in anticipo
Mi sembrano comuni dinamiche di idealizzazione/svalutazione.
Quando un tuo parente distorce tutti gli episodi del passato per farti credere di essere violento, cattivo, inopportuno, pesante, etc etc etc, senza alcuna vergona, al punto da farti credere che sei tu a ricordare male gli episodi, si tratta di narcisismo?
Ivan è riduttivo classificare ed etichettare come narcisista un individuo che in un momento di conflittualità familiare ti descrive come tale. Bisognerebbe inquadrare la personalità in questione in un’ottica più ampia… Cerca di ampliare la veduta e interpretare queste dinamiche interpersonali anche oltre lo specifico episodio.
Capisco cosa vuole dire, però la sua continua rivisitazione degli eventi in chiave peggiorativa mi sta creando parecchia angoscia, perché inizio a credere di essere io che ricordo male tutto.
Tipo l’altro giorno l’avevo cercato per un chiarimento, credevo di essere stato gentile costruttivo ed accomodante, però il giorno dopo mi ha accusato di avergli fatto un “cazziatone” di due ore. Ed io mi chiedo “ma, avrò parlato al massimo una ventina di minuti…o ricordo male io? Mi sembrava di essere stato così gentile, possibile che sono stato aggressivo senza rendermene conto?”
Tenga conto che questo esempio è uno dei tanti, tantissimi casi in cui alla lunga, come una goccia cinese, inizio a sentirmi sempre più insicuro.
Quando provo a contattarlo per parlare delle conflittualità in corso e di come vorrei risolverle mi viene detto che non c’è nessun problema, che sono io che faccio drammi per nulla, che sono io che interpreto male, che scatto per un nonnulla, etc etc etc. Insomma la colpa è solo mia.
Tenti di prendere le distanze emotive. Di non farsi trascinare in vortici di insicurezze e fragilità. Di pensare a quanto di buono e non di malvagio ha fatto nel corso della sua vita. Sono sicura che troverà milioni di cose buone.
Ci proverò, grazie mille per il tempo che mi ha dedicato!
Ho avuto modo di inciampare in un uomo con problemi di personalità riconducibili al narcisista covert.
Leggo volentieri approfondimenti sul tema delle patologie del cluster b in generale, ancora oggi sto continuando a farlo, malgrado la storia sia finita da oltre otto mesi.
Ogni cosa ha sempre un aspetto positivo, anche la più buia e problematica e dolorosa… A me ha fatto conoscere un mondo
A me ha dato la spinta per approfondire le letture, gli audio, gli studi per necessità di capire, capire sempre di più di cose e dinamiche a me completamente sconosciute e più mi informavo più era chiaro , la lezione che ho imparato è di tenere sempre le antenne ritte perché la normalità non è così scontata nelle persone….
Una volta che conosci, eviti.
Il dolore che questa persona ha portato nella mia vita è stato immenso…
Ma si vede non tutto viene a caso e per nuocere, di certo ho pagato un caro prezzo…. Ma stamani mi sono guardata allo specchio ed ho sorriso:
Sono stata brava e sono orgogliosa di me….