I pensieri e le riflessioni sul narcisismo e la violenza spopolano nei social, ma questa lettera, che contiene passaggi di un articolo di Marina Marconato sul blog www.contattozero.com, è davvero un gioiello. La pubblichiamo.
“Regalo di compleanno scomodo” ad un’Amica, nonché lettera aperta a tutte le mie sorelle Donne. Anche a me stessa. 🌹
[Per te, F.]
“Riflessioni sul narcisista patologico e sul suo agire violento.”
Mia CARA,
nessuna relazione al mondo potrebbe ridurre la partner nello stato di disgregazione psichica in cui la riduce un narcisista patologico. Nessuna.
Neppure il più immaturo, ‘stronzo’, traditore, parassita degli esseri umani ti ridurrà in uno stato di ‘deprogrammazione’. Lui ti resetta.
Alcune relazioni sono difficili o dolorose, soprattutto tra adulti, quando si è già almeno ‘al secondo giro’ coi tentativi di credere nella costruzione di un progetto condiviso. Ok. Quella con un narcisista patologico, però, produce questo effetto: lo psicopatico snatura, “trasforma”.
Trasforma tutto.
Trasforma una storia agli esordi in una favola ideale e te in una eroina.
Trasforma poi, improvvisamente ed a volte quasi impercettibilmente, la storia in una cosa via via sempre più altalenante, dalla trama incomprensibile.
Così, alla fine trasforma te [e addirittura nella tua stessa percezione di te] in un essere riprovevole, moralmente innanzitutto.
Presenza-assenza-presenza-assenza…;
programmi-abbattimento dei programmi-ridisegno dei programmi-smantellamento dei programmi…;
lodi-insulti-lodi-insulti…
“Cosa accade?!”…, ti domandi.
“Sono una visionaria…?”, penserai.
Telefoni muti, accesso bloccato, bannata sui suoi profili social, silenzi e poi tempeste di chiamate e messaggi, edificatori e demolitori.
Attore superbo, piange a comando; recita il sesso, se gli serve, per negarsi il giorno dopo o rimproverarti perché ti neghi tu.
Nulla sembra avere una spiegazione logica.
Alla fine, ti percepirai ‘sbagliata’. ‘Matta’, addirittura.
Ecco: da questo punto in avanti, puoi cambiare nome. Scollati di dosso l’etichetta col tuo e attaccati sul petto quella con scritto ‘vittima’.
Ora sei ‘ufficialmente’ in una relazione con un narcisista patologico con questo bel ruolo, ci sei dentro fino al collo.
Prendi a parlare di te, chiamandoti col nome che ora è il tuo, allora, come si fa nei manuali di scienze criminologiche o psichiatriche, avanti! Tanto l’altra, quella di prima, non esiste più e questa che sei ora è un’entità ectoplasmatica.
Cominciamo dalla conclusione, ché è più comodo seguire poi ‘sto ragionamento pesantone…
La relazione con un narcisista patologico, in ogni caso, è destinata a trasformarsi in una discesa verso l’inferno. Punto.
Conclusa la fase dell’idealizzazione, infatti, si aprirà il secondo atto di quella tragica farsa che è il rapporto sentimentale o interpersonale che ha deciso di vivere con te: la svalutazione.
Così…, mentre ti starà in qualche modo tradendo, per cercare vanamente conferme-tappabuchi alle sue insicurezze-voragini, ti sentirai dire: “Se non ti fidi è un problema tuo”.
Ti ripeterà che sei un’incapace.
Ti porterà a dubitare di te stessa, verrai “deprogrammata”, offesa e umiliata costantemente.
Ti porterà allo stremo.
Ti griderà contro orrende parole che ascolterai piangendo, incredula, scioccata e inerme.
Ti lascerà indietro, camminando per strada, o addirittura ti lascerà sola in qualsiasi posto vi troviate, andandosene via con fare teatrale, come una vecchia soubrette decaduta.
Ti osserverà talvolta con disprezzo e sarcasmo e tu, alla fine, inizierai a credere che abbia ragione, che tu non valga nulla, che forse sei pazza, incapace, brutta o ‘puttana’ e, alla fine, quando la collera frutto della sua frustrazione lo avrà fatto esplodere e ti avrà gridato il suo odio, se ne andrà, lasciando il silenzio a ferirti in ogni istante.
In quell’abbandono sprezzante crederai di affogare, di soffocare e spererai in un ritorno, spererai che possa avvicinarsi di nuovo; non ricorderai distintamente i tormenti che ti ha inflitto, perché nulla ti fa più male in quel momento, quanto l’essere diventata invisibile.
Allo psicopatico, la violenza serve giusto a questo, a poter dimostrare controllo e potere e, dopo essersi dato questa dimostrazione, lui saprà di esistere e si sentirà bene.
Lui. Tu no.
In determinati periodi, si allontanerà per dedicarsi ad altre vittime, ma saprà comunque che lo stai aspettando, piegata e contorta e rannicchiata nella tua vita piena ormai di macerie e solitudine, quelle che ‘lui’ ha creato!
Tornerà, però, e tu sarai ferma dove ti ha lasciato, con i segni del tempo e del dolore che hanno inciso e deturpato la tua pelle e ferito dentro la tua carne, un tempo integre.
Ora, torniamo a te.
Sveglia, amica mia!
Te lo presento: è un vampiro energetico ed è il tuo carnefice.
Riconosci i segnali di questa brutta favola che ti sto ‘raccontando’?
Allora, continua a leggere ‘sto papiro, soprattutto perché i segnali della fase della svalutazione si manifestano in modo subdolo e i suoi accenni iniziali sono impercettibili e io vorrei aiutarti un pochino nella loro lettura.
Naturalmente, se tu, mia cara ‘vittima’, assistessi al cambiamento integrale del partner come fosse un grafico disegnato su carta millimetrata o come fossi seduta di fronte alla proiezione di un film, tu ti allontaneresti immediatamente ed il predatore ti perderebbe; perderebbe l’oggetto prescelto piuttosto in fretta.
Forse, non ti avrebbe proprio mai…
Tuttavia, lui sa che deve procedere per gradi, strategico e attendista, perché lo scopo del narcisista patologico è lo sfruttamento delle qualità della vittima e la realizzazione di un rapporto di totale dominio e controllo, per potersene alimentare; l’amore della preda, la corruzione del suo carattere, il riuscire ad indurla a compiere atti che abbassano la sua dignità e le sue iniziali qualità umane, l’enorme dolore che sa di provocare, gli procurano una soddisfazione ed un nutrimento, dei quali lui non può fare a meno.
Questo pericoloso soggetto non può permettersi di sbagliare strategia. Freddo ‘predatore intraspecie’, il narcisista patologico inizierà a svalutare la vittima lentamente e, solo allorquando ella sarà stata privata della capacità di discernimento, dell’autonomia di pensiero, quando sarà ‘dipendente’ dal suo giudizio, nel momento in cui ogni aspetto della sua esistenza vacillerà, allora il narcisista perverso toglierà la maschera e ‘scaricherà’ ogni forma di abuso e violenza morale e psicologica e, a volte, anche fisica sulla vittima, la quale, paralizzata e ‘deprogrammata’ a causa di mesi di manipolazione, rimarrà immobile a subire attacchi alla sua identità, via via più violenti…
La svalutazione, come ti dicevo, tesoro caro, inizia in modo silente, con sguardi di disprezzo, mutismo, freddezza, allusioni destabilizzanti, osservazioni scortesi o eccessivamente cortesi ad altre donne in tua presenza, quando non allusive e ammiccanti che, tuttavia, da parte tua, vittima non ancora consapevole, difficilmente vengono ricondotti ad una strategia premeditata e violenta e demolitiva.
La vittima, cioè ‘tu’, anzi, tenta di scusare, un po’ incredula, il narcisista maligno, nel quale ancora vede il principe azzurro o l’uomo sofferente ed un po’ complicato da aiutare.
In questo volerlo giustificare a oltranza, comunque, ti do un’attenuante, rappresentata dal fatto che, alle umiliazioni e alle fughe improvvise e insensate, agli atteggiamenti incomprensibili e scostanti, lo psicopatico alterna momenti, benché sempre più rari, di dolcezza e vicinanza.
Siamo al c.d. ‘periodo del bastone e della carota’, mia cara: la preda viene ora considerata, ora ignorata o criticata, senza che vi sia una plausibile spiegazione né dell’uno né dell’altro comportamento.
Il predatore, con lo sguardo freddo, le invia critiche velate e la osserva infastidito trasformarsi, divenire ansiosa e angosciata, tesa e distratta in qualsiasi altro ambito della propria vita.
Vuoi le fasi successive, in sintesi estrema, tesoro?
Eccole, amica mia carissima.
▪️Comunicazione paradossale. Iniziano i discorsi paradossali, adottati ad arte dallo psicopatico per annichilire la vittima: la ‘comunicazione paradossale’ consiste nell’esprimere, a livello verbale, una cosa e tuttavia, a livello non verbale, viene espresso l’opposto.
Così la preda comincia a trascorrere ore a riflettere su ciò che aveva voluto intendere il perverso, sul perché dica una cosa e ne faccia un’altra opposta, ma non può [non vuole] trovare risposta alcuna, giacché l’unica risposta vera sarebbe che lui le sta facendo violenza psicologica.
Vani risultano i tentativi della vittima di avere spiegazioni, di ricevere chiarimenti: il narcisista patologico non risponderà, eluderà le domande, si chiuderà nel silenzio o attaccherà la preda con frasi del tipo “Ma cosa vuoi, ché mi tormenti tanto? Cosa ho fatto di strano? Non ti sta mai bene nulla? Sei insopportabile!”, lasciandola sempre più confusa e ingenerando in lei un progressivo stato di incertezza.
Peraltro, la vittima da un lato percepisce la distanza emotiva del partner, dall’altro teme di esserne responsabile; inizia così a subire passivamente gli attacchi dello psicopatico, che la colpevolizza di essere petulante, di non essere più leggera e solare come all’inizio.
E te credo…
▪️Triangolazione.
A questo punto si intravedono le ‘triangolazioni’, altro strumento dell’arsenale di manipolazione e distruzione del narcisista patologico: egli ti mette in competizione con altre figure femminili.
Pur vantando la più pura fedeltà, ovviamente falsa, il narciso psicopatico lascerà indizi, avrà telefoni cellulari perennemente attaccati addosso, suonerie spente o riceverà o scriverà sms ad ore strane o farà cenni espliciti ad altre donne, siano esse ex partner o nuove conoscenze, che asserisce di avere come semplici ‘amiche’ o di essere oggetto respingente delle loro attenzioni e ‘corteggiamenti’.
La vittima vive ormai nell’ansia e nel timore di essere abbandonata, cercherà di prodigarsi e di pesare ogni parola ogni gesto, allo scopo di non scatenare nello psicopatico la freddezza o la critica o l’abbandono per una donna migliore di lei.
Naturalmente, il narcisista patologico ha sempre tradito ed anzi ha un vero harem a disposizione fatto di ex, di nuove conquiste e di future prede che tiene d’occhio, essendo per lui la seduzione questione di pura sopravvivenza. Tuttavia, a questo stadio la vittima, che sei ‘tu’, ancora non ne è consapevole.
▪️Violenza manifesta.
Queste modalità distruttive, che rendono la preda dipendente affettivamente e priva sempre più delle risorse psichiche, emotive e sociali che possedeva prima della relazione, diventano più manifeste. Lo psicopatico narcisista perverso ha bisogno di riversare, di proiettare la negatività sulla partner.
Tuttavia, per lui sostenere a lungo la maschera è impossibile.
Siamo giunti, quindi, alla violenza morale apertamente agita.
La vittima è ormai trattata in modo esplicito come fosse un oggetto, viene usata sessualmente come una discarica, viene criticata per i suoi capelli, per il suo fisico, per gli abiti che sceglie, per come tiene la casa o come cucina: del seduttore affascinate non è rimasto nulla.
Lo sguardo di ghiaccio o ipnotico, la voce fredda, il tono tagliente, gli sbalzi umorali, le colpevolizzazioni, funzionali a giustificare le fughe sempre più frequenti, sono le uniche manifestazioni riservate alla preda.
I rarissimi momenti di tregua e falsa delicatezza sono concessi solo per evitare il crollo della vittima.
Gli insulti divengono molto pesanti, le proiezioni [come gli scatti di gelosia assurdi del narcisista patologico, che invece sta tradendo davvero], le improvvise sparizioni gettano nel caos e nella disperazione la preda che, paralizzata, subisce un colpo dietro l’altro, senza più riuscire a difendersi ed anzi, paradossalmente, prende ad attaccarsi morbosamente al suo aguzzino.
▪️La bugia patologica.
Tutti gli esseri umani si sono trovati a mentire, ma per questo psicopatico mentire è come respirare, è un sistema di vita.
Il narcisista da D.S.M. mente a chiunque, senza preoccuparsi minimamente di essere scoperto o della possibile sofferenza che provoca nell’altro individuo.
La bugia è una modalità presente in ogni sua relazione, soprattutto quando il soggetto è anche assuntore di sostanze [alcool, stupefacenti eccitanti] e il binomio menzogna-tossicodipendenza, si sa, è una costante.
La menzogna e l’inganno dello psicopatico sono fredde, premeditate, congegnate alla perfezione e strategiche ed assolvono alla funzione di consentirgli di realizzare i propri obiettivi.
La bugia viene raccontata in modo sereno, convincente, la partner viene guardata fissa negli occhi, il tono è inizialmente tranquillo; persino quando le sue menzogne vengono scoperte, lo psicopatico narcisista ne nega l’evidenza, generando rabbia, incredulità e insicurezza e destabilizzazione nella preda, che ad un certo punto finisce per credergli e comportarsi ‘lei’ in modo scomposto.
Come sostiene Marietan “lo psicopatico mente con tutto il corpo, è un attore eccellente; dice le sue menzogne con assoluta naturalezza, può fingere tenerezza, solidarietà, pentimento; può piangere a comando”.
Il narcisista patologico ha sempre molte cose da nascondere, dal conto in banca che prosciuga senza controllo, a doppie triple quadruple vite sentimentali o relazioni anche solo virtuali parallele, a titoli di studio inesistenti.
L’inganno esiste sin dall’inizio della relazione; il perverso crea ad arte una rete fittissima di bugie, le quali, se vengono intraviste dalla vittima, determinano in lui esplosioni di rabbia o sarcasmo [“Ma cosa stai insinuando? Non stai bene, vedi lucciole per lanterne! Stai diventando paranoica! Sei visionaria. Tu sei pazza!”].
▪️Vittimismo.
Un’altra arma frequentemente utilizzata è il vittimismo.
Lo psicopatico si erge a vittima di presunti o veri traumi infantili o giovanili, verso i quali, in realtà non prova alcuna emozione reale, fatta eccezione per l’invidia rabbiosa che le proprie frustrazioni gli procurano verso gli altri individui del gruppo sociale in cui si muove.
Questi racconti sono strumentalizzati, all’unico scopo di suscitare compassione nella preda e la conclamazione in lei, di tendenze latenti all’accudimento da ‘crocerossina’: l’ ‘io ti salverò’ miete più vittime di una bomba atomica, perché porta fatalmente la vittima a subire ogni forma di angheria, pur di salvare e guarire l’abusante.
Il narcisista psicopatico, se necessario al fine di realizzare la strategia, piange singhiozzando, proferisce giuramenti…
“La mia vita senza di te non ha senso, sento il cuore andare in mille pezzi. So di aver sbagliato, forse avevo paura di amare, non sono mai stato amato, non ho mai amato prima di te, ma sono cambiato. Se non vuoi darmi un’altra chance, lo capirò, voglio solo il tuo bene, ti amerò per sempre, perdonami amore mio”.
Queste frasi, in una persona empatica ‘innamorata’, provocano una grave destabilizzazione, ma paradossalmente mantengono vivo il legame. Fanno sentire la partner in colpa, perché non è capace di dare ancora una possibilità a chi, sì, le ha fatto molto male…, ma che sembra ora mettersi in discussione.
La vittima empatica è in grado di mettersi nei panni dell’altro e sa capire cosa si provi, ad avere il cuore a pezzi ed essere disperata, sa che tutti sbagliano e crede che tutti possano cambiare in meglio.
Per queste ragioni, gli darà ancora chances che, naturalmente, in brevissimo tempo, porteranno la situazione a livelli peggiori di prima…
▪️Gaslighting.
La violenza del narcisista patologico si attua prevalentemente attraverso la comunicazione.
Mira alla distruzione dell’autostima e della personalità della vittima e, nel perseguire tale obiettivo, tra gli strumenti più utilizzati e pericolosi cui fa ricorso, in grado potenzialmente di far perdere il senno alla preda, c’è il ‘gaslighting’.
Il termine venne coniato dagli studiosi intorno agli anni ’50. Si trasse spunto da un film di quel periodo, ispirato ad un’opera teatrale del 1938 “Gas light” e da altri adattamenti cinematografici successivi del 1940 e 1944 [il più noto é conosciuto in Italia con il titolo “Angoscia”].
La trama racconta di un marito che cerca di portare la moglie alla follia, manipolando piccoli elementi dell’ambiente e insistendo che la moglie si sbaglia o si ricorda male, quando nota dei cambiamenti. Il titolo richiama il graduale affievolimento delle luci a gas, pianificato dal marito proprio con l’obiettivo di aggredire la struttura di autostima della protagonista, che la donna nota, ma che lui insiste essere solo frutto dell’immaginazione di lei.
Il manipolatore fa proprio questo: compie affermazioni false, che minano la percezione della realtà della partner e della sua capacità mnemonica; sposta oggetti, negando di averlo fatto; sostiene di aver detto frasi mai dette o, al contrario, nega di aver detto parole in realtà dette; imputa discorsi alla vittima, che lei non ha mai pronunciato [“Possibile che non ricordi? Ho messo le chiavi nel cassetto, eri davanti a me e tu mi hai visto!” -e invece non è vero- oppure “Ti ho detto che sarei andato alla riunione, ecco perché ho spento il cellulare, prima di uscire te ne ho parlato!” -e non è vero-].
È una tecnica molto pericolosa ed insidiosa, che pian piano contribuisce a far sì che la preda non si fidi più di se stessa, dei propri ricordi, della propria capacità di giudizio e percezione…
▪️Sottrazione al confronto, attraverso il silenzio o la fuga.
Altro strumento di violenza e manipolazione è il sottrarsi al confronto, con il silenzio o con la fuga improvvisa.
Lo psicopatico non risponde ai messaggi pieni di sofferenza e speranza o risponde dopo ore ed in modo freddo; si nega al telefono, rinvia appuntamenti oppure scompare completamente e improvvisamente.
Alla vittima sembrerà di impazzire, come se lui le avesse tolto la voce, la possibilità di esistere.
Piegata dalla dipendenza affettiva e dalle torture da costui agite sino a quel momento, la preda non avrà reazioni di difesa, non vedrà nel manipolatore il suo aguzzino, starà così male da augurarsi soltanto che possa tornare e, nel momento in cui lo farà, lei accetterà ancora a lungo ogni sorta di violenza morale, pur di non vederlo sparire ancora.
Naturalmente, la violenza attuata dal silenzio è una strategia ben strutturata ed assolve a tre funzioni: asservire e dominare la vittima; concederle una tregua dai colpi ricevuti, affinché essa recuperi un po’ di energia, senza la quale non potrebbe dare quel nutrimento di cui lo psicopatico ha vitale bisogno per alimentare il suo debole ego; renderla docile e dunque esposta e ‘permeabile’ alla successiva dose di violenza.
Il silenzio, inoltre, concede al manipolatore spazio di azione maggiore, per occuparsi delle altre prede, soprattutto nelle prime fasi, quella di ‘idealizzazione’ e quella successiva di ‘svalutazione’.
La domanda sorge in chiunque si trovi ad osservare queste dinamiche o legga descrizioni del genere, quindi anche in me, amica mia: come può un essere umano compiere un simile scempio su un’altra persona? E perché?
La risposta la fornisce con esaustiva chiarezza, tra gli altri, Robert Hare, uno tra i più ‘meticolosi’ studiosi di narcisisti patologici. “Questi psicopatici sono predatori intraspecie, che usano fascino, manipolazione, intimidazione e violazione, per controllare il prossimo e soddisfare i propri egoistici bisogni; mancando di morale ed empatia, riescono freddamente a prendere e a fare ciò che vogliono, violando norme e divieti sociali, senza il minimo senso di colpa o rimpianto”.
I tratti caratteristici di tali personalità psicopatiche, infatti, sono egoismo, egocentrismo, desiderio di controllo delle situazioni ‘ad ogni costo’, anaffettività, cinismo, assenza di empatia e, conseguentemente, di senso del rimorso o del ravvedimento, postumi all’agito psicologicamente o fisicamente violento.
Gli altri, nella visione di questi soggetti, sono ridotti a ‘oggetti’, da utilizzare esclusivamente per la soddisfazione ed il raggiungimento dei propri obiettivi di autoaffermazione.
Molto interessante è il profilo neuroanatomico di questa tipologia di psicopatico, senti qua, bella fanciulla: attraverso studi effettuati con ausilio radiodiagnostico [risonanza magnetica, in particolare], è stato visto che alti punteggi di psicopatia sono correlati a significative riduzioni di materia grigia nella corteccia temporale anteriore, orbito-frontale mediale e laterale, frontopolare sinistra e la regione del sulcus temporale superiore.
Rispetto al funzionamento degli emisferi cerebrali, è noto agli addetti ai lavori che, nella maggior parte delle persone, è l’emisfero destro a svolgere un ruolo dominante nei processi emotivi; alcune ricerche hanno dimostrato che, invece, negli psicopatici nessun lato del cervello è dominante nelle emozioni.
Inoltre, i processi cerebrali responsabili delle emozioni in questi soggetti non sono ‘concentrati’, ma ‘distribuiti’ e da questo deriva la vita affettiva superficiale e povera degli psicopatici. (I.a.: Hare, “La psicopatia del narcisista patologico”, 2012).
▪️I narcisisti patologici possono essere trattati?
A tal proposito, sono esplicative le parole dello stesso Hare, fanciulla: “Non sprecate il vostro tempo. Nulla di ciò che potrete fare cambierà qualcosa” ed ancora “Cosa curare? Non soffrono, hanno un basso livello di autostima, ma non ne hanno consapevolezza e lo ‘risolvono’ attraverso strategie compensatorie [p.es., assunzione di alcool e/o di sostanze stupefacenti, mostrarsi sempre iperattivi] e neppure sono insoddisfatti del proprio comportamento.
Immagina -se ti è possibile- di non avere una coscienza, nessun senso di colpa o rimorso: in questa ipotesi, non importa quello che fai, non ha senso che tu moduli il tuo comportamento per il benessere degli altri, amici o anche membri della famiglia, e nemmeno per costruire con loro relazioni.
Immagina di non provare vergogna, non una sola volta in tutta la vita, allora non importa quale tipo di azione egoista, dannosa o immorale tu abbia compiuto…
Fa’ finta per attimo che il concetto di ‘responsabilità’ ti sia sconosciuto, immagina che, anzi, esso sia un inutile fardello, che altri sembrano accettare senza discutere come sciocchi creduloni e che, all’occorrenza, tu possa strumentalizzare questa tendenza per raggiungere i tuoi fini più agevolmente.
Ora, aggiungi a questa strana fantasia la possibilità di riuscire a nascondere ad altre persone il tuo ‘giochetto’ psicologico truffaldino.
Dal momento che tutti ritengono semplicemente che la coscienza sia universale e posto che gli esseri umani proiettano sugli altri le proprie qualità e pulsioni, nascondere il fatto che si è ‘senza coscienza’ quasi non richiede alcuno sforzo. Chiaro?
Le vittime del narcisista patologico non si sono mai confrontate prima, con altri che avessero il sangue freddo di costui; il comportamento di questo soggetto è talmente al di fuori della loro esperienza personale, che raramente indovineranno chi si cela dietro la maschera della ‘normalità’.
In altre parole, questi individui sono come ‘invisibili’ al mondo e soprattutto alla preda che li ama. Hanno molti conoscenti o complici a tempo determinato, per parentesi di ‘interessi’ condivisi, che poi vengono sostituiti ‘in pacchetto’ con la sostituzione dell’addiction che faceva da collante, e tutti sembrano conoscere loro, ma amici…zero.
A questo punto, è consentito al narcisista patologico di poter fare qualsiasi cosa e, anche quando il comportamento violento e distruttivo sarà venuto a galla, egli si troverà in vantaggio rispetto alla maggior parte delle persone, le quali, avendo comunque una coscienza, empatia e senso di colpa, non potranno mai ‘ricambiare’ la malvagità subita.
Gli esseri umani sono stati abituati a pensare che tutti sono propensi a ‘fare bene’ o, perlomeno, cercano di ‘fare bene’ e di ‘essere buoni’ e giusti e onesti.
Così, in particolare in un tempo frenetico e stretto tra incastri difficili da trovare, tra lavoro e tempo libero, che ci vogliono continuamente concentrati e performanti, può capitare a ciascuno di non usare una adeguata diligenza, nel momento in cui si trovi a determinare, se una persona che ha inserito nella propria vita è, in effetti, una ‘brava persona’.
È stato spesso notato che i narcisisti patologici ‘hanno’ un netto vantaggio, sugli esseri umani con coscienza e sentimenti, proprio perché ‘non hanno’ coscienza e sentimenti.
La coscienza ed i sentimenti sono legati a concetti astratti come ‘futuro e progettualità’ e ‘altri e relazioni’.
Si tratta di contestualizzare se stessi in una dimensione spazio-temporale.
È possibile sentire la paura, la simpatia, l’antipatia, l’empatia, la tristezza, la gioia e così via, perché è possibile immaginare, per astrazione, una proiezione futura di sé sulla base delle esperienze passate o anche solo ‘concetti di esperienze’ acquisiti per effetto dello scambio esperienziale con gli altri, in una miriade di varianti.
Siamo tutti in grado di ‘prevedere’ come gli altri reagiranno, perchè siamo in grado di ‘vedere noi stessi’ in loro, anche se sono ‘là fuori’ e sono ‘altro da noi’.
In altre parole, non soltanto possiamo identificarci con gli altri spazialmente – per così dire -, ma anche temporalmente.
I narcisisti patologici non sembrano avere questa capacità; “possono imitare i sentimenti, ma gli unici veri sentimenti che paiono loro riconducibili –la cosa che li spinge e li induce ad agire diversi drammi per suscitare qualche effetto nella platea degli osservatori– sono tutti riassumibili in una sorta di ‘fame predatoria’ per quello che vogliono. Vale a dire, “sentono bisogno spasmodico d’amore e ne assorbono senza fondo e senza scrupoli”, sostiene Hare.
Per di più, questa prospettiva di “bisogno” postula che solo la “fame” dello psicopatico esiste per lui e tutto il resto “là fuori”, al di fuori del suo bisogno di sopravvivenza, non è reale, se non in quanto ha la capacità di essere assimilato da costui come una sorta di “cibo”.
“Questo individuo-oggetto, può essere utilizzato o può fornirmi qualcosa?”: è l’unica questione alla quale lo psicopatico sembra essere interessato. Tutto il resto, tutte le azioni che compie, sono indirizzate a questa finalità”, continua Hare.
Insomma, tieni a mente che il narcisista patologico è un [piccolo] predatore e, infatti, se rifletti sulle interazioni dei predatori con le loro prede nel regno animale, puoi più facilmente giungere a una certa idea di ciò che sta dietro la ‘maschera di sanità mentale’ dello psicopatico.
Proprio come un predatore animale, egli adotterà tutti i tipi di finzione, al fine di inseguire la preda, tagliarla fuori dal suo branco, avvicinarsi a lei e ridurre la sua resistenza, anche assumendo l’aspetto [la maschera] modulato in modo tale, con combinazioni studiate di azioni e racconti [bugie e manipolazioni], che riesca ad attrarre e a fargli divorare le sue prede.
La fase della svalutazione può durare settimane, mesi o anni…, quindi fa’ attenzione, cara.
I danni alla autostima ed alla identità della vittima sono terribili e spesso comportano l’insorgenza di una vera e propria “sindrome da stress post-traumatico [da narcisismo patologico]”, varie patologie psicosomatiche o depressione minore.
La vittima, cioè ‘tu’ mia CARA, proverà rabbia e vergogna, per aver consentito allo psicopatico di distruggerla e, soltanto in seguito, ricostruirà il puzzle della strategia attuata dal predatore e riconoscerà tutti i comportamenti adottati in questa fase come VIOLENZA.
Il riuscire a non negare la violenza subita e a perdonarsi, per non essere riuscita ad allontanarsi dal carnefice in tempo, sono i presupposti per la completa guarigione e per la rinascita.
Ogni ferita che non uccida, infatti, e’ una ferita che può guarire.
Non esistono ferite che non guariscano, che non si rimarginino, per quanto estese siano le cicatrici che lasciano.
Però, non restare inerte, giacché esistono due casi, in cui una ferita non guarisce: quando ci toglie la vita e quando continuiamo a permettere a qualcuno, anche a noi stessi, di continuare a girarci dentro un coltello, tanto da farla sanguinare costantemente.
A volte, tenta comprendere il modo di ragionare ed agire delle persone anaffettive, narcisiste perverse o psicopatiche e’ esattamente come infilare questo coltello in una ferita che già sanguina.
Perciò -ti prego- GIVE UP, perché questa operazione “generosa” è davvero complicatissima, oltre che dolorosa; in realtà, può essere portata avanti solo se il soggetto riconosce questa propria “difficoltà” e accetta di “crescere” umanamente, cioè di farsi aiutare da un terapeuta. Da sola, mettiti bene in mente che non ce la puoi fare, non solo perché il suo impianto cognitivo è totalmente diverso dal tuo, dal mio, da quello di chiunque non rientri in questa categoria nosograficamente definita, ma anche perché di norma questi individui tendono a circondarsi di persone poco evolute, che non li mettano in discussione e che, anzi, siano sempre pronte ad ossequiarli e a mantenere viva una narrazione ipertrofica sulla loro ‘grandezza’.
Una persona semplicemente ‘egoista’ o ‘immatura’ può far molto male, ma sarebbe possibile decifrarne il comportamento e più facile iniziare e portare a termine l’elaborazione della fine del rapporto che c’è stato con lei, proprio sulla base di un identico impianto ‘etico’, insomma cognitivo ed emotivo.
La persona patologicamente anaffettiva, al contrario, non la si comprende… È impossibile da decodificare secondo i nostri canoni ‘ordinari’, ‘equilibrati’.
Lo so, tesoro, che nella fase iniziale si presenta bene, ‘tanto carino’, attento, accudente, complice; tuttavia, a poco a poco muta ed assume comportamenti sempre più ignobili.
Se poi si tenta di allontanarlo a causa di atteggiamenti deprecabili compie di nuovo gesti simili al vecchio agire, quello ‘buono’, quello ‘normale’.
A tratti il volto e’ quello di un mostro, a tratti invece torna il volto amato che piange promette sorride.
Sembra quasi di avere a che fare con due persone diverse.
Ora riesci a vedere che si tratta esattamente di quello che è successo ‘a te’…? <3
Sa sparire, come se il nulla lo inghiottisse, anche se fino a poco prima ti guardava con interesse e tenerezza.
Sa tornare, con gli occhi bassi che implorano perdono e mille promesse di progettualità.
Tu ti arrovelli, per la follia di chi si infila e si sfila dalla tua esistenza, come se questa avesse una porta girevole; rimani incredula e paralizzata, di fronte al caos che costui genera e continui ad inseguire questo tizio, con domande per risposte ‘vere’ che non ti darà mai. Non ne è capace…, cuore mio.
Questo essere è un mistero anche per se stesso e francamente dovresti rinunciare a capire e a giustificare il suo modo sgangherato di stare al mondo.
Bloccalo, questo doctor Kekyll e mister Hyde da strapazzo.
Egli recita, recita, recita…, per ristabilire il possesso del giocattolo e tu allora non lasciargli la soddisfazione di salire sul palcoscenico.
Chiudi il teatro.
Insomma, blocca gli accessi alla tua persona ed al tuo cellulare.
Ciò che dovresti SEMPRE tenere a mente è CHI SEI, cosa amavi prima di incrociare questa mina vagante, cosa vorresti per il tuo futuro.
La persona che amiamo deve portare gioia nella nostra vita, non dolore; deve arricchirci, non farci a fette; deve rispettarci, non prendersi gioco di noi. Non lo può fare mai, nemmeno una volta. ‘Questa certa persona’, al contrario, lo ha fatto sin dalla prima volta in cui si è avvicinata a te e ti ha sorriso.
A questo punto, lasciagli un unico ‘privilegio’: quello di vedere le tue spalle che si allontanano e non per dispetto o per dimostrare forza, perché a lui non devi dimostrare nulla, non devi chiedere nulla.
A te sì invece, ‘a te’ DEVI dimostrare tutto, chiedere alla vita tutto il meglio…e ‘sto tipo al concetto di meglio non si avvicina affatto.
Ascolta bene:
l’unica via percorribile è il ‘contatto zero’. NO CONTACT!
Guarda che ce ne sono tante nella tua situazione, sai?
Non provare vergogna, dunque.
Piuttosto, applaudi a tutte quelle persone che hanno, da poche ore o da pochi giorni, messo in atto il NO CONTACT.
Applaudi e guarda con ammirazione a tutte quelle persone che lo hanno attuato da un po’ tempo in più e che peraltro ancora stanno male, a causa di vampiri senza densità umana come il ‘tuo soggetto’.
Questa parte del percorso e’ la più dolorosa. È dilaniante. Sa di ingiustizia.
Devi dismettere le vesti della vittima, ti devi spogliare di quell’abito di false gemme, che hai per molto tempo pensato fosse un abito lucente da principessa.
Spogliati subito dell’abito della vittima, saluta il sogno, accetta il vero volto di lui, deformato dall’invidia, dalla rabbia, dalla frustrazione per una vita di fallimenti, dalla depravazione, dal degrado, dalla menzogna e dalla vacuità e, a testa alta, nuda e delusa e tuttavia VIVA, riprenditi il tuo posto nel mondo. ✌🏻
🌟
Sarò cruda, ma è per il tuo bene.
Hai vissuto un’illusione, chiaro? Hai amato un uomo che…non esiste…
Lo so che accettarlo spezza in due, perché hai trascorso ore a sognare, giornate intere ad aspettare un cenno, che a volte arrivava ed a volte non arrivava; hai temuto di non vederlo più ed invece è -purtroppo- tornato; allora, hai di nuovo sperato ed indossato quell’abito ornato di fili dorati.
Non sapevi, ora lo sai, che fosse un abito sacrificale
Non sapevi, ora lo sai, che dietro ogni suo sorriso o lacrima, carezza e bacio, promessa e lusinga vi fosse nient’altro che una ben congegnata strategia.
Non sapevi, ora lo sai, che il tuo stesso fulgido abito era indossato da altre donne sognanti e rese marionette.
Hai amato chi non esiste.
Hai aspettato chi non arriverà mai.
Hai sofferto e ti sei impegnata…, per non ricevere nulla.
Ogni lacrima scesa sul tuo viso ed ingoiata a forza è stata ‘non vista’, ‘non considerata’ e spesso, anzi, ‘derisa’.
Ascoltami.
Ora è tempo di lasciar andare.
Ora è tempo di seppellire la sua immagine.
Ora è tempo di dare al burattinaio crudele il saluto definitivo.
Ora è giunto il momento di salutare il volto buono che si e rivelato null’altro che una maschera, benché fosse una maschera che conteneva il sorriso amato, lo sguardo amato.
Adesso rifletti, cara ‘vittima’.
Ora ti racconto un po’ come sei messa. Poi mi dirai, se ti sei riconosciuta…
In caso affermativo, corri subito ai ripari.
Intanto, conta su ‘sta rompiscatole che ti dà ‘ste strapazzate: insomma, IO CI SONO e con me tanti altri. Poi, ricomincia a divertirti, a sorridere alla vita: questa sei TU! Energia e Luce!
Ekkeminkia, poi!
Sei a Roma!
AMI Roma e lei ama te.
Evvvai, bella! <3
Uno.
La vittima non è più se stessa.
Il suo volto cambia, lo sguardo è triste, il respiro sempre corto…
Ansia, gelosia, paura, senso di inadeguatezza…: sono questi stati d’animo ormai i padroni assoluti delle sue giornate.
La vittima ha perso il contatto con la propria identità.
In altre relazioni, ancorché complicate, la vittima sente ancora se stessa.
Nella relazione con questa tipologia psicopatologica invece no, perde il proprio senso identitario…e lo deve andare a recuperare prima possibile, perché potrebbe perderlo per sempre, anche dopo essere stata ‘scartata’ e dunque essersi liberata del vampiro energetico.
Due.
La vittima non comprende il meccanismo dello psicopatico, neppure dopo aver ben focalizzato nel partner il disturbo.
Si chiede incessantemente: “Ne sarà consapevole? Sa di fare male? Mi sta punendo [quindi ‘conto ancora’]? Bisogna che glielo dica in faccia chi è! “.
Così, deprogrammata, lei si augura, senza poterlo confessare, che il silenzio di lui o le alzate di testa o altre condotte totalmente prive di logicità e spesso amplificate dall’assunzione di sostanze chimiche o addirittura la sua nuova donna siano ‘soltanto’ punizioni. Non è così, ma la vittima non sa che in lui non c’è traccia di lei.
Lei non è presente nel ‘male’ che le infligge, come non lo era nel ‘bene’.
Lui vive un onanismo complessivo. ‘Cosmico’, per usare un’espressione più efficace.
Lui non entra in relazione con nessuno.
Purtroppo, però, la vittima ragiona sulla base dei propri schemi etici, dunque non sa che lo psicopatico non riesce a star male [ma simula il proprio malessere, se ne trae utilità] e non sa mai stare bene [simula la gioia o ne ha fugaci sprazzi, da cui si ritrae non appena -codardo- si sente troppo esposto].
Tre.
La vittima è una umana’ non patologica e, dunque, non può emotivamente comprendere questo essere ‘strano’, noioso nella ciclicità dei suoi comportamenti, eppure depravato e crudele.
La vittima non sa che deve riprogrammare se stessa, partendo dal grado zero.
Quattro.
La vittima non sa che dovrà sentirsi morire, prima di poter tornare a vivere. È un fantoccio anche ora che, pur nell’assenza magari di mesi e mesi di lui, continua a muoversi come se [‘come se’…] lui ci fosse, la guardasse, la pensasse e tornasse.
La vittima deve imparare di nuovo a camminare, a parlare, a sentire, a pensare.
R.D. HARE, La psicopatia. Valutazione diagnostica e ricerca
empirica, traduzione italiana a cura di V. CARETTI, A.SCHIMMENTI, Roma 2009.
Crimen et Delictum, IV (November 2012) International Journal of Criminological and Investigative Sciences-Eleonora Alemanno
Lettera a un'amica

Grazie grazie grazie e ancora grazie per questa stupenda lettera… Non c’e’ limite al dolore inflitto da un narcisista perverso…a volte sembra di impazzire dal dolore, dalla rabbia, la tua vita distrutta, il lavoro , amicizie perse..ti indebolisce e snatura talmente tanto che da quando e’ entrato nella mia vita..anche tutto il resto ha iniziato ad andare male, giu’ verso un precipizio….grazie che ci siete voi. Aiutate tantissimo.
arrivo ora e con stupore leggo questa data, 23 aprile 2017. Per te era la consapevolezza dell’orrore ormai alle spalle e per me, allora ignara, era l’inizio dell’incubo. Ora dopo poco piu’ di un anno sono a sottoscrivere le tue stesse parole.
Aiuto, e’ il ritratto della relazione dalla quale sono nati i miei figli. Unica differenza : lui non mi ha mai chiesto scusa, ero talmente annientata che non serviva.
E non aspettare delle scuse perché lui non ha un cuore lui usava usava il tuo, fai tesori di tutta questa sperienza per rinascere e crescere i tuoi figli e portagli sulla buona strada, usa l’amore che è lì dentro di te .
Io. Bloccata da 2 mesi. Un lato si disintossica, l ‘altro pensa saprò astenermi da quella droga ( lui ) ….poi, sofferenze, distrutta, bloccata senza motivo dal niente, ragiono da umana ( non da patologica) e comunque in tutto questo ancora vorrei il suo narcisistica e vorace esserci.
( mi faccio aiutare ma ogni giorno è peggio)
Ti capisco Ero Sveglia, anche io sono stata bloccata, poi all’improvviso risbloccata, ma senza proferir parola, ne lui ne tanto meno io. Capisco il tuo dolore, sembra impossibile che la persona che diceva di amarti, di esserci sempre per te, ti blocchi, fa parte di quei comportamenti psicopatici che non potremmo mai comprendere noi umane…. Vedila come un ennesima conferma che avevi a che fare con un essere crudele…. E poi lasciamo che il tempo e la consapevolezza curi le nostre ferite. Sembrerebbe da ciò che leggo che dovremmo gioire per questo trattamento, perchè se tornasse da noi piangendo probabilmente non avremmo la forza di respingere il mostro… e chissà le volte successive, un uomo che ci ha trattate così, cosa potrebbe arrivare a fare…..
Anche io ti capisco e sinceramente vorrei che il mio ex tornasse. Sarà una logica perversa, ma è anche questa una logica: se avessi pensato di stare meglio senza di lui, lo avrei lasciato io, ma non l’ho fatto perchè sapevo che senza di lui sarei stata peggio. E per quanto ti cerchino di convincere che è meglio così, perchè prima o poi la ferita si chiuderà, mentre nell’altro caso sarebbe rimasta aperta, nel mio senso di autoconservazione c’è ben chiara l’esigenza di rimandare il dolore il più possibile, quindi questa teoria non mi convince un cazzo. Lo so, vado controcorrente e non dico niente di consolatorio, ma sono eretica di natura e non riesco a mentire a me stessa.
Bellissima lettera , ogni parola rispecchia tristemente ciò che ho vissuto .
Da rileggere nei momenti in cui la negazione ricompare e con essa i sensi di colpa .
Il mio obiettivo è riprendermi la mia identità rubata , prima che sia persa per sempre .
Lettera bellissima e davvero utile per ricostruire i meccanismi che ci hanno tenuti incastrati in una realtà fittizia tenuta in piedi con l’unico scopo di frodarci, sin dal primo istante. E’ la descrizione di un thriller psicologico. Ovvero della vita parassitata da uno psicopatico.
Sono i trenta anni della mia storia riassunti abilmente in questa lettera. Si perde tutto fino alla propria identità, come un pupazzo di pezza senza più fili in un deserto, senza punti cardinali, senza più i confini del proprio essere. Si deve morire per rinascere e tornare lentamente a camminare per ritrovare il sentiero perso. Ricominciare a sentire la cosa più difficile, cercare quei piccoli stimoli alle emozioni perdute diventa il lavoro quotidiano, dal semplice tè, che non aveva più sapore, all’emozione di un tramonto, niente è più scontato come lo era un tempo e per questo molto ma molto più prezioso.
Una bellissima lettera un grande contributo al blog. Riassume tutto.grazie
Grazie…bellissima lettera…dopo mesi di allontanamento la leggo e rileggo soprattutto oggi che ho saputo da una conoscente che ha pubblicato una foto davanti a una chiesa insieme alla sua nuova vittima , lei con l’anello di fidanzamento in mostra, proprio quello che per anni aveva promesso a me ogni volta che passavamo davanti a una gioielleria…mi sento vuota, la cosa che non riesco proprio ad accettare e’ il fatto che non sanno amare che non era amore e che una vale l’altra…
Sta storia che una vale l’altra mi convince sempre meno: infatti perchè l’anello di fidanzamento a una nuova fidanzata, anzichè a Dafne che l’aveva sempre chiesto? Anche nel mio caso penso che semplicemente non gli piaccio abbastanza e quindi faccia con altre ciò che non fa con me, nonostante tutto il corredo di gaslighting, manipolazione, etc. Qualcuno sa spiegarmi? Grazie
La cosa più difficile da accettare è che colui che ti ha giurato amore eterno ,che ti ha fatto sentire così bene , con il quale hai condiviso tanti momenti speciali , che credevi fosse l’uomo perfetto per te , ti abbia abbandonato come se niente fosse , facendoti sentire sbagliata e gettandoti addosso il pesante fardello dei sensi di colpa .
Per me è stato “l’amore della vita” , per lui sono stata una delle tante .
Io ho pensato a lui ogni giorno di questi tre mesi di no contact , lui non mi avrà pensata neanche un istante .
Bisogna ragionare come loro , per non ricadere nell’illusione nella quale siamo vissute con loro .
Non amano , non ne sono capaci , non ameranno mai neanche in futuro .
E’ triste ma è così .
Quanto tempo mi ci vorrà per riprendermi ?
E’ questa la mia grande domanda , adesso .
Avrei giurato di essere stata io a scrivere quello che hai scritto tu …un anno e due mesi e ancora non ne esco … no contact assoluto …un calvario … Non so quali stratagemmi inventare per stare meglio è un tunnel dal quale non vedo la luce … booh!
Ho letto che è inutile cercare logiche nei loro comportamenti e nei loro discorsi, non ragionano come noi … bisogna dimenticare di trovare un perché. È una malattia e non potranno guarire. Io oggi penso di essere stata “solo” sfortunata ad averlo incontrato. Il tempo ci darà le risposte io aspetto le mie anche se vanno a rilento … teniamoci forte nessuno ci può capire … io mi sento compresa solo qui.
Saretta, Stellina dipende da noi ma secondo me c’è una grande responsabilità degli psicoterapeuti. Mi spiego meglio. Non sono ancora psicologa ma credo di aver individuato i percorsi di ragionamento da fare per uscire dal dolore, li sto indicando su questo blog e mi sembra di non sbagliare se trovate dei benefici. Ora una cosa è leggere degli articoli e confrontarsi, un’altra è parlare con un professionista che può controbatterti e riportarti sulla giusta strada quando ti avventuri in percorsi di ragionamento sbagliati. A questo dovrebbe servire la psicoterapia. Invece a me sembra che quando vai da uno psicoterapeuta questo non sa che pesci prendere. Ti fa parlare, parlare, parlare ma non ti indica i ragionamenti da fare. Credo che farò di questa attività una vera e propria professione forse andando un pò controcorrente rispetto ai miei futuri colleghi. Ma credo profondamente in questo approccio da parte di un professionista del settore. La vittima vuole sapere cosa frulla nel cervello del suo carnefice e quando esce con le ossa rotte da storie del genere non gliene importa nulla di fortificarsi e guarire le proprie fragilità. Quella è una cosa che deve avvenire più tardi, quando è fuori dalla sofferenza immediata. All’inizio vuole solo smettere di soffrire e di pensare che sia colpa sua. Ma sembra che gli psicoterapeuti non lo capiscano. Forse perchè non sono abbastanza preparati sui disturbi di personalità.
Cara Astra , hai perfettamente ragione e se ricordi ti avevo espresso la mia difficoltà nel trovare terapeuti preparati sull’argomento .
Mi rendo conto che mi servirebbe andare in terapia ma non voglio perdere tempo e soldi con una terapia inutile , con uno psicoterapeuta che non è preparato sull’argomento .
Ho una laurea scientifica e ho grande rispetto per i professionisti di qualsiasi settore , però mi rendo conto che in questo caso ( come hai sottolineato tu ) si è indietro nell’argomento specifico .
Io ho preso consapevolezza di ciò che mi era successo attraverso la rete e sono approdata a questo blog che mi ha aiutata molto , diversamente non credo che sarei riuscita ad attuare il no contact .
E’ la consapevolezza che mi impedisce di ricadere , durante gli inevitabili momenti di sconforto , nel cercare un contatto con lui .
Ho capito che non lo vorrei più anche se ritornasse strisciando ( come ha già fatto in passato ) , in fondo credo che l’immagine che avevo di lui si stia sgretolando pian piano .
Di contro c’è la mia identità da ricostruire , sono l’ombra di me stessa .
Spero di farcela , prima o poi , a sorridere alla vita e ad essere orgogliosa di me stessa .
Saretta , dobbiamo farcela e supportiamoci sempre nei momenti no , scambiarci le nostre esperienze e sensazioni ci aiuta , a me aiuta .
Grazie ancora Astra !
Stellina cara, è solo questione di tempo. Sei già a buon punto. Sono certa che non ti faresti più manipolare. E questo é un grande risultato. L’uscita dal dolore, il perdonarsi, il tornare a sorridere e a gioire arriveranno con il tempo e con un po’ di fortuna. Abbi fede e fiducia nelle tue possibilità. Se stai superando questo ostacolo non sei poi così da buttare come lui ti aveva fatto credere.
Nonostante non avessi nessuna consapevolezza del disturbo narcisistico di personalità e di ciò che stavo subendo , il mio ribellarmi e chiedergli spiegazioni del suo comportamento ha portato alla fine del rapporto . Non poteva più manipolarmi neanche con la classica tattica del silenzio e della fuga , io volevo capire .
Mi ha portato a chiedergli scusa con il conseguente suo perdono ma il suo gioco è durato il tempo di capire che le cose non cambiavano , anzi peggioravano .
Pensava di avermi fatto accettare di vivere nell’insicurezza dopo avermi fatto vivere la certezza del suo amore per me , seppur finta .
A quel punto mi ha dipinta come una pazza che gli imputava colpe che non aveva e ha chiuso .
Inizialmente ero devastata e avrei voluto rimangiarmi ogni parola , ogni domanda che gli avevo posto , senza ricevere risposta .
Ora credo che , in fondo , una parte di me mi ha salvato e non si è fatta manipolare totalmente .
E dovrei gioire , tutto sommato non ho accettato che mi mettesse all’angolo , come pensava di fare .
Ancora non mi fa felice la cosa ma potrebbe essere un punto di partenza .
Grazie per l’incoraggiamento .
Sottoscrivo ogni parola.
Sottoscrivo ogni parola
Leggendo il post di Astra, mi ritrovo perfettamente. Anni di psicoterapia , con una persona di esperienza e preparata, oltre che dotata di umanità ed empatia, non sono tuttavia serviti a trovare il bandolo della matassa e a farmi capire con che buco nero di sentimenti avessi a che fare. Mi ha molto di più illuminata la lettura di questo blog, da un anno a questa parte, al quale sono approdata non riuscendo più ad interpretare i comportamenti che ogni giorno vedevo e che mi causavano tanta sofferenza. Spero di incontrare una persona che sia preparata nello specifico come Astra, e che mi aiuti a fortificarmi di fronte a tanta sopraffazione, disprezzo e tutti i comportamenti che purtroppo le persone che frequentano il blog hanno conosciuto. Grazie ancora.
Anche io ho avuto la fortuna capire attraverso questo blog cosa stavo realmente vivendo, sicuramente abbiamo tutti bisogno di un sopporto psicologico ma io devo dire che grazie ad Astra e a tutte le persone che in questo blog mi hanno sostenuta, grazie all’ esperienze di altre donne come me che mi hanno dato forza e lucidità per affrontare un tunnel del quale non ho ancora visto la luce….devo riconoscere che sono scampata a qualcosa di orribile che mi avrebbe devastato…questi psicopatici non hanno coscienza per cui possono ucciderti nell’anima, chi non soffre di questa patologia e si trova a vivere un amore così malato entra in un abisso che per molti risulta fatale…sosteniamoci a vicenda perché solo noi che l’abbiamo vissuto possiamo confortare chi attraversa quest’ inferno…io sono fuori da 5 mesi ormai è’ il secondo tentativo ma vi posso già assicurare che non ce ne un’ altro…avergli dato una possibilità che oggi amaramente rimpiango mi è’ costato tantissimo, sia a livello emotivo che fisico…ce la sto mettendo tutta, credetemi l’unico modo per riscattarsi è’ solo il no contact perché sono così pieni e sicuri di riuscire ad annientarti con il loro veleno che solo l’indifferenza li uccide..vi auguro e mi auguro di ritrovare quella gioia e quell’amore che noi vittime abbiamo abbiamo a dismisura ecco perché li attiriamo…il mio ex prima di fuggire come solito fare a questi individui mi disse : “sei proprio fortunata ma tanto” ..io penso si riferisse a quell’amore enorme che solo noi persone empatiche riusciamo a provare e che loro soffrono perché sentono questo buco nel cuore…e non cascateci quando soffrono e vogliono ritornare perché non riusciranno mai a provare amore, non possono, non ne sono capaci..
Questo per dire che ce l’ho fatta senza l’aiuto di nessun psicoterapeuta ma con il sostegno e il conforto di voi del blog e di qualche persona amica che vive la mia stessa esperienza, questo perché vi consiglio di rivolgervi solo a chi conosce bene quello di cui parlate ..perché nessun altro ci può’ capire..in bocca al lupo a tutti ..baciiii
Ciao a tutte e grazie Astra.
Sono in una condizione pietosa.
Ho chiuso da poche ore dopo un anno e mezzo di convivenza con un narcisista accertato da un test fattogli in tribunale.
Ci siamo messi insieme dopo 5anni di amicizia su fb dove mi ha studiata bene cosi diceva lui.
Sin dall inizio ho sempre avuto un disagio molto forte a cui non sapevo dare un nome. Dopo sette mesi di convivenza ho scoperto un mondo. Tradimenti con prostitute, chat erotiche, tradimenti con colleghe..un trauma..l avevo lasciato ma lui e venuto in ginocchio x giorni davanti casa sotto gli occhi di tutti chiedendo perdono , con la promessa che si sarebbe fatto aiutare ecc..cedo. ma nn è cambiato nulla..sono iniziate le svalutazioni, le triangolazioni, con menzogne..cose dette e ritrattate, insinuazioni che sono parqnoica, matta , gelosa..ecc..poi le fughe e i ritorni quando sentiva che mi allontanavo. Ora sono 15 gg che se ne è andato e che scrive mess di riconciliazione, preghiere ecc..oggi ho ceduto. Ma nello stesso momento in cui l jo fatto si e fatto una risata diabolica e mi ha proposto vivere in case separate e poi si vedrà. L ho scaraventato a parole fuori dalla macchina intimandogli che l avrei denunciato se scriveva ancora. È andato via ridendo. Come nn detto. Dopo dieci min gia scriveva parlando di amore eterno..mi sta facendo impazzire.
Ho riassunto ma la storia è molto più assurda. Ma chi sono questi sabotatori di anime? Come mai non li rinchiudono?
Dimenticavo prima di andarsene mi ha fatto terra bruciata intorno. Fami g lia e amici.
Cara Mary aggrappati a tutto quello che ti fa ritornare alla normalità, purtroppo si entra in un circolo vizioso dove non si è’ più lucidi e si perdonano comportamenti incomprensibili…forza è’ dura ma la tua serenità conta di più’ di tutto ci metterai del tempo sicuramente all’inizio non è’ facile ma poi più in là tirerai un sospiro di sollievo per esserti liberata da un parassita che succhia solo la tua energia vitale, fallo più presto possibile, anche io ho un anno e mezzo di esperienza e ti assicuro che se tornassi indietro finirei tutto questo in tempo utile senza ritornarci insieme una seconda volta…forza e coraggio Mary farai solo tanto bene a te stessa se ti libererai al più presto da questo legame tossico…approfitta che vi siete lasciati e chiudi definitivamente…un abbraccio
Grazie Stella ora sono devastata..annientata..mi ha prosiugata tutta l energia, la voglia di vivere. E per.finire il suo lavoro mi ha isolata dalla famiglia. Sono sola.
Va bene. Così. Ormai non spero più in niente. Ma.grazie davvero
È’ normale che ti senti così, tutte le persone che si sono legate a questi parassiti si sentono così, mancano le energie, la voglia di vivere ma a poco a poco, un pezzetto alla volta ce la fai ma devi iniziare da subito, io ne ho avute due di esperienze devastanti nella prima avevo tutti contro…purtroppo siamo state spesso vittime prima in famiglia per questo risultiamo allettanti per questi individui, loro hanno fiuto, sanno a chi possono prosciugare le energie…forza Mary devi essere anche tu una fonte di energia per tutte noi… Forza che ce la fai, pensa a quanti eri forte e determinata prima di questo legame e ti posso assicurare che se tieni duro ne esci ancora più forte di prima, spesso se ne esci in tempo addirittura sono esperienze che ti rendono migliori più forti…un abbraccio
Stella stamattina sono proprio annientata..devo andare a togliergli la residenza e toglierlo dal contratto di affitto e nn ho il coraggio.
Lui mi manipola ancora da lontano. Chiede di tornare e quando cedo si tira indietro.
Un tormento.
Cosa devo fare?
Scusatemi ma mi trovo proprio in una situazione assurda.
Cara Mary , ti capisco e ti consiglio di farti forza .
Esci di casa , vai a toglierlo dalla residenza e dal contratto d’affitto , se riesci cambia anche la serratura della porta di casa .
Per mia esperienza perdonare un loro tradimento e farli tornare significa condannarsi ad un dolore ancora peggiore quando se ne andranno di nuovo , perché lo faranno sempre .
Io ci ho perso sei anni della mia vita , dopo un anno e mezzo sparì e successivamente mi confessò che era tornato con la sua ex , che si era accorto di aver sbagliato e si scusò in ogni modo .
Se avessi ricordato che mentre io piangevo tutte le mie lacrime chiusa in casa , la sua nuova donna , con suo grande divertimento, postava su fb selfie di lei a letto con lui ( non si vedeva la faccia ma il petto e le braccia ) , non sarei tornata con lui per altri due anni .
Ogni cosa che perdoniamo per loro è una dimostrazione che possono farci accettare qualsiasi cosa vogliano , fino a distruggere la tua identità , a farti perdere l’autostima e l’amor proprio .
Io ci ho messo molto a capirlo , magari la mia esperienza può servire ad altre donne , a te , per non caderci di nuovo .
Lo so che lo ami ma lui non è in grado di amare né te e neanche un’altra .
Un abbraccio .
Condivido pienamente quello che ha scritto stellina, ogni torto che perdoniamo e come se l’autorizzassimo a farci ancora più male, non hanno coscienza, non riescono a mettersi nei panni di chi soffre e non ameranno mai…forza Mary, un abbraccio a tutte
Cara Mary, purtroppo so benissimo cosa stai passando. A te ora potrà sembrare che scempi del genere sono casi eccezionali. In effetti, i comportamenti di questi esseri sono talmente disgustosi, immorali, estremi che la gente normale non pensa siano umanamente possibili. Non sei sola. Siamo in molti ad essere caduti nella stessa trappola infernale. Non ti è successo per colpa tua. Tu non hai responsabilitá, perchè sei stata ingannata sempre da quel mostro, fin dal primo istante. Anche io ho fatto scoperte come le tue, anche io ho passato settimane senza mangiare e dormire. Ora vorrei dirti, ci sono delle urgenze. Devi fare un passo alla volta. Intanto, capire quello che ti é successo (ci siamo noi che possiamo aiutarti, e puoi leggere molto sull’argomento), uscire dallo stato paralizzante di shock e ricominciare il prima possibile a mangiare e dormire (per questo l’aiuto di un terapeuta potrebbe essere molto utile), sigillare quel mostro fuori dalla tua vita (no contact, cambio serratura, passwords, ecc.), e pure quelli vicini a lui. Poi quando te la senti ricontatta la tua famiglia. Su quella puoi contare, perchè con i suoi pregi e difetti, la ritroverai dove l’hai lasciata. tutto quello che ti é successo, accade a tutte le vittime di questi qua. Te ne è capitato, purtroppo, uno da manuale. Forza, un passo alla volta.
Care Mary,Stella e Stellina ho letto ora i vostri interventi degli ultimi giorni. Mary mi unisco anche io al coro, rivolgi verso te stessa tutto l’amore che hai provato verso di lui, Sii lucida e vai avanti non voltarti più indietro.Ora ti sembra una sofferenza terribile quasi insostenibile ma vedrai scemerà con il no contact più serrato che puoi. Pensa che a me – dopo esserne uscita con tanta fatica e dolore – ancora manda messaggini dopo 4 anni ( che vanno nello spam). La lontananza da lui è stata fondamentale. Il suo silenzio ( come scrive Astra in un articolo) prima mi ha straziata, poi l’ho utilizzato a mio favore. Penso che vero è può capire solo chi ci passa. Ma prima capisci meglio è e in questo possiamo dare un contributo. Giusto sostenerci una con l’altra. Per quanto riguarda la terapia psico, ho visto che vi siete scambiate pareri, il blog per me è stato molto molto illuminante.Non ringrazierò mai abbastanza Asta e Claudia per la loro intelligenza e aiuto. Ho dovuto però all’inizio curarmi con del farmaci perché ero veramente demolita. Poi mi è servita la psico per capire come il n.p. ha potuto attecchire su di me. Ho fatto delle belle scoperte, un lavoro su me stessa! In quello è servito. Per capire il narcisismo nel blog c’è tutto, per il lavoro su se stessi consiglio la terapia psico. I farmaci all’inizio per emergenza…meno male che li ho presi. Non vi sto qui ad enunciare il mio caso in passato ho scritto, non importa, le storie sono tutte simili. Quindi Mary fatti forza respira e non credergli mai più. Credo che una delle cose più belle tra gli umani sia la fiducia riposta uno nell’altro, I narcisisti fingono, ti imitano ti invidiano e ti vogliono distruggere. Altra modalità non conoscono.
Cara Michela , concordo con te sulla necessità di fare un percorso di psicoterapia per uscirne veramente più forti .
Nella mia regione faccio fatica a trovare psicoterapeuti preparati a trattare chi esce da una storia con un narcisista , mi sono sentita dire che ero un po’ giù per essere stata lasciata , non era esattamente quello che mi sarebbe servito .
L’unico che ho trovato è il Dott. Secci ma non c’è possibilità di avere un appuntamento prima di Settembre , questo la dice lunga sulla necessità che ci sarebbe di terapeuti preparati in merito .
Astra ha confermato che è un tema sul quale in Italia siamo indietro e sono felice che lei si specializzi in questo , sarà d’aiuto a molte persone come noi .
Appena ne troverò uno inizierò anche io la psicoterapia e mi auguro che accada presto .
Buona giornata a tutte .
Grazie a tutte..
Ho chiesto disdetta del contratto ma l amministratrice mi ha detto che deve dare diadetta lui se deve uscire dal contratto. Allora abbiamo deciso che gli scriverà una mail dove dice che siccome nn abita più qui deve dare diadetta altrimenti deve pagare metà affitto..cosi sarà costretto a darla.
Mi sento male solo all idea ma l ho fatto.
Ho sintetizzato raccontando la storia ma credetemi è stata devastante. Mi ha deprivata, svalutata, schernita, tradita nn so quante volte.. e poi mi ha fatto passare con tutti come una pazza paranoica..e con tanti ci è riuscito.
Ora la casa che avevamo scelto arredato e vissuto insieme è vuota..cammino per casa e nn la riconosco. Piango sempre e nn ho appetito. Lo stomaco è chiuso come avessibun pugno.
Mi da speranza leggervi..ma ora mi sembra una via senza uscita e io legata emotivamente a un mostro. Vi abbraccio
Mary cara, hai avuto coraggio e prima o poi verrai ripagata. Ricorda che ogni frazione di secondo impiegata a dare loro una chance di recupero con annesse vane speranze di cambiamento è sprecata e rallenta il processo di recupero e di guarigione. Vai dritta per la tua strada e non voltarti indietro. Noi siamo qui e ti aiutiamo. Un abbraccio.
Bravissima Mary. Meglio che la lettera la mandi a lui il padrone di casa con te in cc. Cambia subito la serratura! Ci vuole un attimo e poi ti sentirai più al sicuro. Se non puoi cambiare casa ora, togli ogni traccia di lui e fai tutti i cambiamenti possibili. È durissima ora e lo sarà per un po’, ma lo devi a te stessa. Devi ritornare a vivere.
Il mio non è un caso di convivenza ho dovuto comunque eliminare qualsiasi traccia del suo passaggio.dato via i vestiti che mettevo con lui,evitato vie,luoghi, canzoni…mille stratagemmi per trovare un po di sollievo.
Sai che però ha aiutato ! Vanno cancellati
Quando si è vissuto nella stessa casa per anni è più difficile. Per ora nn ho neanche il coraggio e la forza di girare x casa. Dormo sul divano da 15 gg per non dover andare in camera da letto. Mi sento deprivata della dignita..mi ha usata. Ho dovuto combattere con triangolazioni ogni giorno, chat silenziate, donne, colleghe, donne a pagamento..non so come ho fatto..tutto giustificato e ogni volta diceva che nn è niente, che sono paranoica, che sono rimasta traumatizzata dalla prima volta che ho scoperto il tradimento con una prostituta e quindi ora sono vittima del mio stesso trauma..pazzesco..fino a due mesi fa ho scoperto due chat con due donne diverse in due diverse applicazioni. Poi c e un test che accerta la sua patologia disturbata. Narcisista ossessivo e compulsivo. Aiutatemi
Un uomo perso nelle sue porcherie e devianze che accusa la SUA donna di essere paranoica per un trauma non superato è un essere disgustante. Mary abbiamo subito tutte queste vessazioni. Inizia a vederlo per quello che realmente è. Non ci sono assoluzioni, nè tantomeno alleggerimenti di pena. Va abbandonato, cancellato e mai più riabilitato. Entra in quest’ottica e impara a volerti bene. Forza.
Astra carissima le tue parole sono piene di forza. Purtroppo ho incontrato il peggiore dei narcisisti e mi sa che c e più di narcisismo.
Quando litigavamo mi.inseguiva con la macchina e mi bloccava. Toglieva le chiavi delle porte delle camere x non farmi chiudere a chiave..mi spiava dal vetro delle porte ae riuscivo a farlo. Controlli su controlli e potere. Esercitava il suo potere sempre. Per non parlare degli spintoni , le mani in faccia ecc..ora sembra cje abbia smesso di cercarmi. Non è da lui non cercarmi per due gg. Avrà sicuramente chi lo riempie di attenzioni ..l aveva gia da prima. Non è il tipo che sta da solo.
Nella causa di separazione che ha in corso con la moglie e stata fatta una CTU e lui ha detto che io sono la sua scelta definitiva ..ora dovrà comunicare che il bambino quando è con lui mon sta qui. L ha fatto oggi quindi ormai non mi cercherà piu. Pensate che fino a ieri pomeriggio decantava il suo grande amore x me e che io sono la donna della sua vita..che nn si può stare lontani ecc..tutto questo tramite sms..intanto vive in un altra casa dicendo che ognuno deve stare a casa propria e poi si vedrà. Ma che nn devo pensare che mi tradisce perché non è cosi.
Mi sembra un incubo
Mary, violenza psicologica e fisica. Da quello che scrivi questo individuo mente ogni volta che apre la bocca. Convincerti di questo ti aiuterà molto. Non c’é nulla da salvare. Sei fortunata che, a differenza della sua precedente vittima, non hai figli con lui. Sei fortunata che sei riuscita a capire piuttosto presto con chi hai avuto a che fare. Il danno che ti ha fatto è enorme, ma sei sulla via di uscita e riprenderti la tua vita e la pace è solo questione di tempo. Liberati da questo crudele parassita con grande determinazione. Non ascoltare più le sue parole, sono solo tentativi di manipolazione. Non hai figli, dunque puoi chiudere ogni contatto. Cambia numero di telefono, bloccalo ovunque puoi bloccarlo. Mai e poi mai cedi alle sue richieste di parlare un’ultima volta, di avere un incontro di chiarimento. Devi prima di tutto proteggerti. Questi sono capaci di ogni cosa. Sono pericolosi.
La rassegnazione tarda ad arrivare … l’amaro in bocca è tanto e non riesco a pensare ad un futuro. Non so davvero se riuscirò a dimenticarlo e a dimenticare tutto il dolore.
Astra, oggi pensavo che il grande amore che ho provato per lui forse è il riassunto di tutto l’amore che sono capace di dare … ora dovrei darlo a me stessa.
Non so davvero come fare, ho la sensazione di infilare la chiave nella serratura, ma non so aprire la porta e iniziare una nuova vita senza sofferenza …
Forza Saretta, il futuro è lì che ti aspetta, più forte e consapevole che mai. Tutto quello che hai passato ti ha reso una persona migliore. Da queste vicende si esce con le ossa rotte, d’accordo, ma ci si rinnova, si migliora e si rinasce. Credimi.
Ciao Astra, Mary mi chiedeva se fosse possibile lasciarmi la sua mail, grazie per la tua gentilezza
Parole bellissime, e come ti capisco!
Bellissima lettera! Lapidaria e spero efficace. Lo schematico copione che seguono nei loro insensati comportamenti ci deve capacitare di quanto siano alieni. Il distacco è la nostra unica arma, anche quando ci fa soffrire da cani, anche quando lui continua instancabilmente nel tentativo di tenerci agganciate. Anche quando contemporaneamente fa dichiarazioni d’amore pubbliche alla new entry con le stesse parole che tu usavi per lui, perchè sa che fanno effetto… Tutto come da triste copione, tutto già scritto in questi preziosi libri che Astra sa indicarci e che possono aiutarci ad illuminare il cammino verso la guarigione. Non siamo sole, non rimarremo vittime.
Carissime dopo quel lunedi in cui mi aveva proposto di stare ognuno a casa propria ha continuato a cercarmi con sms , tel, contattando i miei..non ha avuto risposta da nessuno e stavo bene. Venerdi pomeriggio ha suonato alla mia porta per un.ora e non ho aperto. Sabato pomeriggio è venuto con il figlio..lui si è nascosto nelle scale e faceva suonarevil mio campanello al figlio..tutto questo per un ora e mezza quando ho sentito la voce del bambino che mi chiedeva di aprire perché era stanco. Ho aperto la porta e mi sono trovata lui davanti con un sorrisetto. Sono entrati e lui davanti al bambino chiedeva di tornare con tra sorrisino e un arrabbiatura…anche il bambino ( preparato prima dal padre) chiedeva questo..ero sgomenta…ho detto no con fatica..a un certo punto mi ha insultata e se ne è andato.
E io sono ripiombata nello sconforto.
Ha continuato a scrivere e io ieri sono andata a toglierlo dal c/c ma nn si poteva quindi l hanno chiamato per riportare indietrovil bancomat ma nn è andato. L amministratore del condominio l ha chiamato dicendo che sa che non è piu qui da quasibun.mese chiedendobse intendeva tornare..lui è rimasto muto..al che l amministratore gli ha detto che se non torna deve dare disdetta se no deve pagare meta affitto..lui ha detto che avrebbe mandato la disdetta. Mi ha poi inviato mess di insulti. Da ieri è sparito..sono distrutta..vi chiedo aiuto..aiutatemi a capire..
Contatta avvocato per sapere cosa fare per proteggerti, visto che é ancora nel contratto. una volta che è fuori dal contratto credo tu possa andare dai carabinieri denunciando lo stalker. Spiega loro anche come abbia strumentalizzato un minore. Aspetto molto grave e serio. La prossima volta che si avvicina a casa insistendo di entrare chiama i carabinieri. Spero tu abbia cambiato la serratura.
Mary, Giusy ha ragione. La strumentalizzazione del figlio è gravissima.
Ma perché fa cosi?? Chi è quest uomo..stavo bene la settimana scorsa finche non si è presentato a casa con il figlio..
Cosa mi è successo in questo anno e mezzo con lui che non riesco a dimenticarlo nonostante tutto ciò che mi ha fatto?
Mi sento sprofondare
Mary piano piano capirai, ma nel frattempo devi proteggerti. Se è capace di fare quello che ha fatto (in più coinvolgendo un minore, suo figlio!) penso che sia imprevedibile ed estremamente pericoloso. Smettila di vederlo come un partner che si dibatte nella tensione d’amore e apri gli occhi. Questo individuo è pericoloso.
È tutta una finzione allora?
Mette il figlio in queste situazioni.per raggiungere cosa?
Se vede che mi avvicino sparisce, ae non gli rispondo piu torna alla carica..questa è pazzia..e vuole fare impazzire me.
Da dove comincio a recuperare la dignità, la mia vita? Non so da dove iniziare
Mary, spero che tu possa presto vedere con lucidità la gravità di quello che fa questo individuo. A parte le sue azioni da classico stalker, quello che ha fatto con suo figlio è di una gravità inaudita. Se qualcosa del genere capitasse a mio figlio per mano del padre non esiterei a portare la questione dal giudice, che credo verosimilmente non lo reputerebbe in grado di fare il padre. Qui si parla di bambini, che vengono usati da un adulto per farti stalking. Il tuo racconto mi ha terrorizzata. Non solo abusa di te, ma abusa del figlio. Non dobbiamo aspettare che gente del genere ammazzi qualcuno per capire che vanno considerati pericolosi e senza scrupoli. Direi pericolosi proprio perché senza scrupoli.
Vorrei aggiungere: è proprio quando li vediamo in azione con chi non può difendersi che possiamo intercettare la gravità del loro disordine. Questi usano gli altri per i loro scopi, inclusi i propri figli. Individui del genere dovrebbero essere trasferiti fuori dal sistema solare.
Forse la confusione e il disorientamento in cui mi ha gettato in questo anno e mezzo non mi fa vedere fino in fondo la gravita della personalita di quest’uomo. Ma come fa ancora a mancarmi, come faccio ad amarlo ancora? Ma io non ero così prima..non so cosa mi ha fatto…alterno momenti in cui non lo vorrei mai piu vedere, ad altri in cui mi manca e non so neanche per cosa..come ne esco? Vi ringrazio tutti, senza di voi non potrei sfogarmi apertamente..trovare uno psicoterapeuta specializzato in traumi da narcisismo è quasi impossibile.
Mary, il tuo attuale sentire la mancanza e sentire di amare chi sai essere bugiardo, crudele, rabbioso, inaffidabile, ecc., è lo stato naturale di tutte le vittime, all’inizio. Ci sono spiegazioni che devi comprendere con la ragione, e non con il cuore. Intanto, se sei stata un target è perché sei molto dotata di empatia, sei capace di forti emozioni che senti ‘solo lui’ è in grado di farti provare. Ora, tutte le vittime di questi qua sono passate per la fase del love-bombing (in alcuni casi ciclicamente). In quel periodo sentivi dirti da lui cose che difficilmente una persona ‘sana’ dice, e soprattutto dice in pochi giorni o settimane dall’inizio della relazione. Di solito questi dicono ‘ho finalmente trovato chi mi capisce’, ‘non sono mai stato felice con nessuna prima di te, ma ora sono in paradiso’, ‘sei l’essere più affascinante che abbia mai calpestato la terra’, ‘senza di te la mia vita non ha senso’, ecc. Noi finalmente troviamo quello che avevamo cercato (e mai trovato): una persona che parla la nostra stessa lingua, che ci fa sentire al centro del loro universo, che ci fa provare cose mai provate prima… E comincia, immediatamente, una dipendenza dal nostro aguzzino. La dipendenza è un fenomeno biologico. Il tuo cervello è ancora ‘dipendente’, ma non lo sarà per sempre, né a lungo. Per uscire dalla dipendenza usa la ragione e la logica, e il NO CONTACT.
È proprio così..mi sento sprofondare..mi sembra di non.avere futuro..lui secondo me è il peggiore dei narcisisti e anche forse di piu..mi vergogno di me stessa perche.l ho cercato ancora..lui mi ignora..non risponde nonostante sa che non sto bene e il dottore è gia venuto due volte a casa.
Penso che mi ha già sostituita..e non lo rivedrò mai piu..solo fino a tre gg fa è venuto supplicandomi di tornare..come è possibile?
Prego Dio che mi aiuti a uscirne..non riesco neanche a trovare uno psocoterapeuta che tratta questi casi qui a torino..
Sono disperata
Cara Mary sono gli effetti della manipolazione a farti sentire così male.resisti tutelati e rinascere.anche il mio n.p. usa i figli per i propri fini.li usa a seconda dei casi. Sii forte. Non sono esperta creda in questi casi tu possa chiedere una diffida che non si possa avvicinare a te. La fatica sarà tutta la tua, loro non mollano perché si riforniscono del nostro amore e dolore.leggi gli articoli per conforto.
Il problema è che ne sono consapevole seppur a momenti mi sembra impossibile possa essere cosi..ora è sparito da giorni..mi chiedo quale sarà il prossimo passo..se torna o mi fara sapere che ha un altra
Giusy posso contattarti su un.altro canale?
Ti ho scritto
Sono sconcertata, non tanto dal fatto di ritrovare la mia situazione in grandissima parte di ciò che c’è scritto, ma dal fatto che per tanto tempo ho negato che fosse così. Lo so, è difficile da ammettere e neghiamo a noi stesse che la situazione sia davvero a quel livello.
Così ho preferito pensare che lui fosse “un po’ particolare”, che in fondo però c’era del buono, che in fin dei conti mi dimostrava il suo amore, a modo suo. Una parte di me forse continua a pensarlo. Come se lui cercasse di coltivare con me la sua parte “buona”, non riuscendo, però, a rinunciare alla sua parte oscura.
Il risultato, però, è quello che è.
Tempo fa in un post dicevo che non ritenevo che mio marito appartenesse alla categoria trattata in questo blog. Ora devo confessare a me stessa che in buona parte invece è così.
Questa lettera è illuminante e me la rileggo ogni volta che la negazione si riaffaccia e mette in dubbio le mie convinzioni , faticosamente acquisite .
Non ce ne accorgiamo perché sono molto abili a celarsi dietro la maschera dell’uomo ideale , quello che stavamo aspettando da sempre ed ora è il nostro uomo .
Sono bravissimi a farti pensare che alcune cose che non ci tornano siano frutto del loro carattere “particolare” , tranquillizzandoti con grandi dimostrazioni del loro amore e della bellezza di quel rapporto .
Poi , pian piano la loro maschera cala per periodi più lunghi e alle tue rimostranze e domande legittime attuano la punizione del silenzio , destabilizzandoti e convincendoti che hai sbagliato . Chiedi scusa e loro tornano meravigliosi e ridendo sotto i baffi per averti fatto accettare le loro condizioni , togliendoti parte della tua identità .
Ad un certo punto non ce la fai più , la situazione diventa insostenibile e scappi o li porti a scappare .
Accettare di aver vissuto una relazione con un uomo molto diverso da quello che ci aveva fatto credere che fosse è la cosa più difficile , sapere di aver amato un uomo anaffettivo , manipolatore e bugiardo è devastante .
Capirlo non è semplice , accettarlo men che meno .
Questo l’hai fatto , ora c’è da ricostruire la vera Penelope , perdonando la tua parte innocente , che hai perso per sempre .
Sarai solo più forte .
Te lo scrivo ma è come se lo scrivessi a me stessa .
Abbi pazienza e accadrà…
No, io ancora non riesco ad accettarlo, evidentemente. Magari l’ho capito, ma accettato no.
Non so se diventerò più forte. Forse più cinica e non mi sembra una forma di coraggio.
Non diventerai più cinica , perché non fa parte di te .
Passerai del tempo nel quale ti terrai a distanza da chiunque , è una protezione per riprenderti , dopodiché sarai la stessa Penelope .
Solo più attenta a te stessa , alla tua felicità , ed è una grande conquista .
Quando ci rispettiamo , coccoliamo e dedichiamo a noi stesse , riusciamo a dare di più agli altri e a sentirci bene .
Non dargliela vinta , sei una donna forte e generosa .
Io lo so .
E l’accettazione di quello che è la stai vivendo ora , non dare retta alla negazione … scacciala !
Grazie Stellina.
Ciao a tutte..io purtroppo ho fatto l errore di ricascarci. A volte penso che non.ho.speranza, altre volte mi sento più forte con una gran voglia di mandarlo a fanc…scusate l’espressione..
È pazzesco ciò che possono rivelarsi. Pensiamo che abbiamo visto tutto e invece giorno x giorno ci sono atteggiamenti nuovi do cui rimaniamo sconcertati nonostante tutto il male già visto.
La.mia.più chiara sensazione è che hanno una corazza che niente e nessuno può oltrepassare..
Recitano recitano sempre..
A differenza di prima però rimango fredda e impassibile ogni volta che lui usa triangolazioni e manipolazioni..e lui comincia ad avere rabbia x la mia indifferenza..in realtà la mia è solo piena consapevolezza di chi è lui..
Pensate che la ”sua psicologa è diventata la sua confidente” ha agganciato anche lei..
Sono mostri senza scrupoli
Mary, devi far leva su tutte le angherie che ti ha fatto passare. Continua a leggere il blog, fallo ogni giorno, con costanza. Datti dei ritmi, prendilo come un lavoro. Ogni giorno, appena sveglia, prima di iniziare la tua giornata, apri il blog e leggi un pezzettino di qualche articolo, fallo anche la sera prima di andare a dormire. Scrivi su un diario, scrivi qui. Non sei sola, ma sei tu che devi decidere di salvarti, questi sono solo strumenti che puoi utilizzare per capire cosa ti è successo, per aiutarti ad uscirne. Ma fino a quando non sarai tu stessa consapevole che non potevi fare nulla prima, non puoi fare nulla ora, come non potrà fare nulla la sua nuova vittima, né tutte le altre che frequenta, resterai in questo stallo infernale. Anche io pensavo che fosse l’amore della mia vita, anche la donna prima di me lo pensava e lo pensa la sua nuova donna ora. Io invece penso che siamo state fortunate, tipologie di uomini così, nei casi estremi, arrivano ad uccidere le proprie compagne. Abbi il coraggio di bloccarlo definitivamente. Datti la possibilità di non sprecare altro del tuo tempo e delle tue energie. Ora devi rimboccarti le maniche, leggere il blog tutti i giorni e riempire le tue giornate. Vedrai che tutto passerà, tra qualche tempo, se davvero lo vorrai, parola mia, riuscirai a vederlo per ciò che: è un uomo mancato, mancante di un sistema cerebrale completamente funzionante. Un automa. Un robot. Uno che non riuscirà mai ad provare la grande gioia di avere un solo, singolo, rapporto profondo con nessuno in tutta la sua intera vita. Non ti sembra l’esistenza più triste dell’universo? Un abbraccio
Jenny posso scriverti in.privato? Chiedi a Astra la mia mail..
Mary, ho chiesto a Astra la tua mail, ma ti lascio la mia anche qui: jennycuran@libero.it contattami quando vuoi. Un abbraccio e spero vada meglio
jennycurran@libero.it …scusa la correzione automatica ha fatto un caos 🙂
Al nostro primo appuntamento, mentre mi diceva cose meravigliose, sudava, tanto. All’inizio, quando ero ancora lucida, sembrava così grossolano e superficiale da renderlo ai miei occhi ‘goffo’. Anzi, capitò che gli dissi che pareva un ‘personaggio’.Dopo una settimana di frequentazione mi regalò una di quelle cose tremendamente banali(ma molto costosa),una di quelle cose che verrebbe in mente a tuo cugino ricco che l’ultima volta che l’hai visto avevi 15 anni e che quindi deve puntare, per logica, su una cosa anonima, ma che sai che potrebbe piacere alla maggior parte delle persone o quantomeno non gli farebbe schifo. Mentre scartavo mi riempiva di frasi di ‘amore della vita, per la vita’. Rimasi allibita e poi mi venne da ridere, pensai fosse davvero uno squilibrato. I suoi occhi mi guardavano con sfida. Avevo osato deriderlo, sembrava tutto così costruito, finto, troppo per essere vero. Sembrava un film, nel quale rimanevo quasi impassibile perché non decodificavo questo strano personaggio che si dimenava sullo schermo in un cinema senza applausi. Surreale. Ero fiduciosa che prima o poi avrebbe smesso, non davo grandi soddisfazioni di compiacimento. Non lo fece, aumentò, divenne più raffinato, più attento alle mie caratteristiche peculiari, che ignara, gli servii su un piatto d’argento. Non mi ricordo un momento di ‘simpatia’. Sembrava sempre tutto così catartico e pesante. Una volta si impegnò per cercare di dire qualcosa di divertente, dovette imitarmi la scena di un film per sembrare simpatico. Non era brillante, come amava definirsi, ma parlava dell’amore tutto il tempo. Ero quella giusta per lui, dopo tanto vagare, più di 40 anni in balia di questo brutto mondo, dopo tutte quelle pazze, maniache, depresse bipolari e stalker.. alla fine, eccomi! Progettava futuri improbabili tra lui e me. Mi ritrovavo spesso a non saper cosa dire, ero in uno stato perenne di tensione, ma bombardava lui. Tutto a velocità imbarazzante. A me? Che per scegliere un film da vedere al cinema devo andare mezz’ora prima dello spettacolo, chiedere ai miei amici cosa vorrebbero vedere, disquisire sugli attori, verificare l’accoglienza del pubblico a Cannes e alla fine decidere insieme per quello che non vede nessuno e fargli la parodia in sala?!! Non smise mai di parlarmi d’amore, lui. Alla fine caddi, con tutte le scarpe, come una cretina. Era impossibile che non fosse vero, tutte quelle parole di amore eterno, tutto quel tempo investito. Il mio tempo perso. Tempo lavorativo: tardai nella consegna di una serie infinita di cose, con il rischio di perdere il posto per stare continuamente incollata al telefono per rispondergli. Tempo per ascoltare le mie amiche: sono sempre stata presente alle serate, alle telefonate, alle feste, ma c’era solo il mio corpo. Mia cugina mi disse che sembravo dissociata. Tempo per i miei genitori: facevo finta di ascoltare anche loro, mentivo. Tempo per le mie letture: dovevo tornare a leggere una pagina almeno due o tre volte, la mia concentrazione mi aveva abbandonata. Tempo per essere felice e serena: non riuscivo più a ridere, sentivo un macigno sul cuore e ogni posto in cui andavo mi faceva sentire estranea, ogni persona mi sembrava estranea. Sembrava che non avessi più luoghi dove andare, o da cui tornare, casa mia non era più casa mia. Pareva di muovermi a rallentatore in uno spazio in cui niente più mi apparteneva. Nel frattempo era iniziata la svalutazione graduale, i sensi di colpa, la rabbia improvvisa e smisurata. Non sapevo come contenerlo. Cominciarono le vertigini, in sua presenza tremavo anche solo mentre prendevamo il caffè e la situazione era apparentemente tranquilla. Il mio corpo mi stava dando dei segnali. Lui sempre più cupo, più noioso, ripetitivo, smanioso. Cominciai a ritrarmi e a capire, non totalmente, ma cominciai a vederlo meglio, gli dedicai meno tempo, non lo contattavo mai per prima. Una sensazione costante di dovermi difendere. Arrivarono minacce a me e alla mia famiglia. Avevo paura.
veva promesso che mi avrebbe distrutta. Mi augurava tutto quello che di più male si potesse provare. Lo stesso uomo che mi aveva giurato amore eterno, poco prima. Un incubo. Gli chiesi chi fosse veramente lui: quello che mi amava o quello che voleva annientarmi. Gli dissi di scegliere, perché l’uno non poteva coesistere con l’altro. Assurdo, sembrava stessi spiegando le basi ad un bambino di tre anni. Mi sono ritrovata a spiegare a un quarantenne la differenza tra amore e odio. Non rispose. Gli chiesi di non farsi mai più vivo. Continuarono le minacce e la svalutazione. Era totalmente cambiato. Grezzo, scurrile. Dal linguaggio di amore era passato a quello dell’odio puro. Una veemenza più forte e carica di quella del lovebombing iniziale. Piangeva, non come un uomo che provava dolore (che si autoinfliggeva) ma come un bambino rabbioso che ha rotto il giocattolo lanciandolo violentemente a terra. Drammatico. Non ci cascai più. Continui ritorni, ma io l’avevo individuato, quindi provai ad adottare le tecniche di contromanipolazione. All’inizio non ci riuscii, mi lasciavo sempre prendere dal risentimento e sfociavo anche io nella rabbia, chiedevo spiegazioni. Poi mano a mano mi venne naturale, risposte brevi, educata, restare sul vago, non rispondere alle provocazioni. Capì che sapevo cosa fosse. Capì che ora avevo tutto chiaro, le menzogne, il vuoto nel suo essere che non sente nulla, le altre donne di serie B, C. La nuova donna di serie ‘A’. Lui che tentava di riportami nel mezzo dell’harem e declassarmi da A a B, C..Z..non glielo permisi mai. Mi ricancello’ dal suo profilo. Io lo bloaccai ovunque. Niente più mail minatorie, niente più messaggi, niente più male gratuito. Arrivarono le chiamate anonime a cui non risposi. Solo ad una, l’ultima. Tasto verde..10, 20 secondi di silenzio e poi cornetta giù. La sua ex, che lui diceva essere bipolare, si tagliò le vene davanti a lui, ma fu ‘costretto’ a salvarla. Una donna che lui diceva essere sua amica si suicidò, fece un eccellente monologo al suo funerale. Alcune in terapia. Il male assoluto. Talmente assurdo che stento ancora a credere che esista, che si muova tra noi come se nulla fosse, indisturbato tra la folla, a ricoprire un posto di lavoro prestigioso, a scegliere le sue vittime ignare, a distruggere le A, B..Z. Un automa. Una cosa aliena. Appena conosciuti mi disse che stava partecipando attivamente all’organizzazione di un famoso evento contro la violenza sulle donne. Lui, si, proprio lui. Tra i tanti sponsor a disposizione aveva scelto un marchio famoso di auto. Gli dissi che mi sembrava alquanto strano utilizzare un simbolo appartenente al mondo mascolino proprio per quella manifestazione. Rimase a guardarmi come fosse cascato dalle nuvole. Le persone sane non provano nessun interesse nel procurare male in nessuna occasione e a nessun essere vivente. Mai. Sentono dolore più o meno profondo anche solo nel vedere un qualsiasi sconosciuto in grave difficoltà. Forse l’unica cosa che mi terrà sempre ‘legata’ è questo dolore che provo per lui, per un essere umano ammaccato, difettoso, mancante di un sistema celebrare completo e funzionante, un uomo mancato. Un prototipo che non avrà mai accesso alle profondità dei rapporti umani, che si è precluso la libertà di ‘essere’. Non ho mai visto qualcuno più solo e meno libero di lui. Schiavo delle sue ossessioni, dei suoi bisogni primordiali. Un non evoluto. Primitivo. Animalesco. Spero ancora che cerchi di salvare il salvabile seguendo una terapia intensiva, per lui e per tutti quelli che frequenta e che frequenterà.
Chiedo a voi, se sia il caso di avvertire la nuova vittima in maniera anonima.
Un abbraccio grande, miglioro ogni giorno anche grazie a voi!
scusate nel testo c’è un errore *cerebrale e non ‘celebrare’
Dipende, non so. Personalmente, se avessi saputo dalla sua ex cosa le aveva fatto, avrei addrizzato le antenne più velocemente. Se me lo avesse detto qualcuno in modo anonimo anche, ma probabilmente avrei cercato di capire da lui se le confessioni anonime avessero qualche fondamento, e lui avrebbe sminuito la gravità. Ma è sempre meglio conoscere, seppure in modo anonimo.. certe cose, certe informazioni. Stai solo attenta che lui non capisca che sei tu a dare questa informazione. Io ne avrei paura.
Si, in alcuni momenti ho avuto paura…grazie per il tuo consiglio, sei stata preziosa. Un abbraccio
di nulla, figurati.
la tua descrizione è molto simile a chi io ho frequentato negli ultimi 13 anni.. solo che lui è, socialmente parlando, davvero brillante, tutti ridono alle sue battute, è un vulcano di idee e di forza, non si stanca mai, è un grande lavoratore, sia a casa che fuori casa, non ha mai mietuto altre vittime se non l’ex…moglie. con le altre donne, le amiche, va molto d’accordo. peccato che l’abbia beccato mentre, causa malessere nella coppia e causa aver alzato il gomito, si stava per baciare con un’amica, l’ex moglie del suo ex amico che andavamo spesso a trovare. lo ho obbligato a non frequentarla più – abita poi a 50km da noi – e ha seguito il mio diktat perchè ha capito che per me era questione vitale…
è fondamentalmente un insicuro che vuole apparire forte e sicuro, è capace di fare ragionamenti sensati e giusti, ma non profondi tali che ti faccia capire che ha capito ciò che provi e ciò che avresti voluto avere davvero con lui.
quegli stessi obiettivi che comunque aveva messo in conto – famiglia, figli, cosa vuole una donna?? questo, no?? – che, al momento in cui gli ho detto che per me è sofferenza passare i weekend con il figlio (dell’ex) perchè non è figlio mio… beh, la sua lucidità, se non addirittura il suo cinismo… è trapelato più chiaro che mai.
nelle sue ultime email, a parte continue accuse per sondare il terreno delle mie intenzioni, trapela.. un uomo smarrito, ma che vuole avere comunque l’ultima parola su tutto, che sta detestandoti perchè diversamente non sa come uscirne, non sa come rapportarsi. sicuramente agli amici comuni racconterà parte della storia… ma lui è fatto così, non racconta tutto, come non mi raccontò tutto della sua ex, se non “per mettermi in guardia” dei suoi lati “diabolici”…
si, l’insicurezza è una caratteristica fondamentale inconscia di questi soggetti. Sono “individui” pieni di rabbia distruttiva che non viene vista in tempo, hanno sviluppato un tale odio nel corso del tempo che non possono permettersi di trattare con nessuno, vogliono solo sbranare. Di fondo sentono di non meritare l’amore, che sono destinati ad altro nella vita, sentendosi diversi da tutti gli altri, pensano, e ne sono convinti, che l’amore non esista e quindi non gli interessa. L’amore è roba da comuni mortali. Inconsciamente sanno che non possono permettersi di rischiare con nessuno, non possono permettersi di perdersi e di abbandonarsi all’altro. Hanno paura dell’abbandono, perché da soli non sanno chi sono, ma lo provocano perché nessuno si può permettere di essere realmente “necessario” alla sua sopravvivenza. L’amore è debolezza e loro non vogliono dipendere da nessuno, temono (inconsciamente) che qualcuno possa infierire sulle ferite primarie infantili di non accudimento. Sentendosi “speciali” credono di essere superiori a tutto e a tutti, figuriamoci se qualcuno prova ad “incastrarli” in qualcosa di “normale”. La normalità è disprezzata come fosse il danno superiore che ha fregato tutti e quei tutti sono visti come dei poveri cristi in balia della banalità. La normalità è banalità. Non riescono a gestire la routine, si fanno di botte d’adrenalina. Ma la dose, con il passare del tempo, per fare effetto, deve essere sempre maggiore. Aumenteranno, con il passare degli anni, la posta in gioco, le vittime, sognate, sperimentate, azzannate, distrutte, saranno sempre di più contemporaneamente solo per sfidare il passare del tempo e sentirsi super ambiti nonostante la vecchiaia si avvicini. Poi arriveranno i 50 anni, o poco meno, e ci sarà la grossa crisi esistenziale, così grossa che nessuno e dico nessuno potrà mai più salvarlo da se stesso (parlo di specialisti). Arriva. Garantito. Non so quanti anni abbia il tuo, ma sappi che prima o poi, l’inconscio, in un modo o nell’altro, ti investe e visto che non è una persona strutturata lo risucchierà.
Cara Jenny,
il “mio” l’ho conosciuto che aveva da poco superato i 50, io ne ho dodici in meno di lui e vantava un “curriculum femminile” con una ex di 20 anni meno di lui (con la quale mi ha triangolato) e corteggiatrici di età variabile.
E’ indubbiamente un bell’uomo e si porta molto bene la sua età, ora sta per compierne sessanta, però è ossessionato dalla paura di invecchiare.
Penso anch’io, che per loro sia molto difficile l’idea di invecchiare e che questo gli provochi una necessità ancora maggiore di “vittime” che gli rimandino l’immagine del vincente che lui ha di sé stesso.
jenny un abbraccio a te!!
jenny, volevo dire: stai mooolto attenta, e se minimamente tu pensassi che può risalire a te, FERMATI e non dare alcuna informazione anonima!!
Si, spero solo che lei se ne accorga in tempo. Oggi, forse, con l’utilizzo più assiduo di internet ci si può informare meglio. Spero colga i segnali. Ma credo, sinceramente, che a tutte noi sia capitato di sentirsi ‘strane’ accanto a loro, da subito. Conta molto la forza di volontà e un sano amor proprio.
c’è qualcosa che non quadra da subito con questi personaggi. Ma sanno simulare talmente bene che siamo noi stesse a prenderci per paranoiche quando abbiamo quelle sensazioni sinistre.
Io ho vissuto tutto questo per 17 anni!?!?!?!Oh misericordia, il male che mi sono fatta. Io non credo più a niente. Ho un figlio e darei la vita per lui ma,una cosa mi sfugge :-Come ha fatto una ragazza come me , che mangia il mondo con il sorriso , con la voglia di fare,lavorare , gioire e correre,che non si spaventa ma scrolla le spalle e inventa sempre qualcosa di nuovo come obiettivo, che era curiosa di tutto e apparentemente forte e dentro fortissima, a ridursi cosi?Ho già fatto dei passi, ero diventata una macchina a forza di cercare di capire i suoi comportamenti, è già via dalla casa e siamo separati…..mi rimane però la burrasca dentro di me e i danni che lui ha lasciato dietro…..
L’ho conosciuto su un sito d’incontri, già alla nostra prima telefonata mi racconto’ la sua tragica storia familiare e delle sue ex ragazze che lo avevano maltrattato, che gli avevano giurato amore per poi lasciarlo qualche mese dopo. Un povero quarantenne solo, vittima di un destino crudele e di donne che non hanno saputo amarlo. Ha fatto subito breccia nel mio animo di crocerossina. Inoltre ero completamente soggiogata dalla sua voce calda e calma, dalla sua proprietà di linguaggio, dalla sua cultura e intelligenza: un uomo insignificante/bruttino d’aspetto, ma ironico, brillante, simpatico. Al nostro primo incontro mi resi subito conto delle sue stranezze: lo trovai bizzarro, la sua casa un deposito di roba vecchia e inutile accatastata ovunque, impresentabile. Il primo approccio sessuale, fu disastroso. Nessuna tenerezza, nessun bacio, nessun preliminare, mi ha sfiorata appena per passare subito al dunque…peccato che il cosino non ha voluto saperne di funzionare. Cosi’ per due volte di seguito, due insuccessi di fila. Dopodiché, non ha mai più provato, a letto mi chiedeva solo grattini. Siamo stati insieme nove mesi senza avere rapporti, senza baci appassionati, senza tenerezza alcuna: era freddo, distante, si irrigidiva se lo abbracciavo manifestando un evidente disagio. Poi sono iniziate le svalutazioni e le maledette triangolazioni. Camminavamo per strada e lanciava baci a tutte le belle ragazze che vedeva, ricordava le ex, le elogiava, ripensava maliconicamente a quelle due uniche donne che lo hanno fatto innamorare (amore? ma lui sa cos’è l’amore? ora sono quasi certa che si trattasse di mera infatuazione e dipendenza affettiva). Buttava tutto sullo scherzo, ma scherzando mi umiliava. Diceva che non mi amava, che si innamorava difficilmente, temporeggiava mentre io lo incalzavo per avere risposte, non capivo il senso del nostro rapporto. Lui era sempre vago. Diceva che non poteva fare a meno di me, che ero una donna rara, preziosa, ma che si rendeva conto di farmi del male, che aveva avuto una storia diffiicile e che aveva dei blocchi, forse irreversibili. Mi diceva che una donna come me meritava di essere felice subito, non di tribolare con un uomo come lui. Gli dicevo: sono solo scuse per lasciarmi, mi rispondeva di no, che non voleva perdermi ma nemmeno farmi cosi’ male. Io volevo salvarlo, ho cercato di capirlo in tutto i modi, di penetrare i suoi lati oscuri, gli ho aperto il cuore come non ho fatto con nessun uomo prima di lui. Quando poi, disperata, urlavo al telefono e gli facevo domande, lui, dall’altra parte, si chiudeva in un silenzio assordante. Sono finita sull’orlo dell’abisso: innamorata di un ideale, come diceva lui. Era crudele; ma anche lucido. Era sempre intento a spiare questa o quella ragazza su facebook, non ha mai smesso di frequentare i siti d’incontro, su instagram seguiva centinaia e centinaia di escort, profili di donne di una volgarità indicibile. Glielo facevo notare, mi rispondeva che era semplice “gossip”, che tutti gli uomini vanno a guardare quel genere di profili femminili. Vivendo lontani, a questo punto mi rendp conto di non essere stata mai l’unica, ma di avergli servito la possibilità su un piatto d’argento di coltivare le altre “conoscenze”. Un weekend, arrivando a casa sua, trovai un preservativo appoggiato sul comodino. Glielo feci notare, con chi si era divertito dato che con me non consumava? Mi rispose ironico che quel preservativo era li’ da tempo e che era un relitto di, di quando era giovane, prestante “mazzo”, cioè magro, come si dice dalle sue parti, e conquistava a manetta. Un latin lover in decadenza. I primi tempi mi diceva che ero bellissima, poi, data la figuraccia fatta a letto, ha iniziato a farmi sentire colpevole: sei troppo magra per i miei gusti, non hai abbastnza seno, mi piaci ma non mi fai impazzire.
E’ stata un’escalation di comportamenti e commenti irrispettosi, nel giro di nove mesi ero diventata l’ombra di me stessa.
All’inizio lo definii bizzarro e complesso, oggi so che è un narcisista covert.
Come ho letto in qualche commento, la psicologa non è stata capace neanche nel mio caso di smascherarlo e farmi aprire gli occhi, mi dava invece consigli su come “aiutarlo” per fare in modo che la nostra relazione funzionasse. E poi ancora, i miei problemi di autostima. ma come dite voi, chi incontra una persona del genere deve capire con chi ha avuto a che fare prima di lavorare su stessa. Nessuno ti capisce, tutti banalizzano, tutti ti prendono per scema perché ti fai maltrattare ma non si rendono conto che non puoi fare a meno di lui, che diventa la tua dolce e terribile droga.
Non lo sento da 5 mesi: silenzio, zero contatti, non mi ha più cercata. Io sto superando il trauma grazie alla terapia EMDR, ma rimane ancora tanta rabbia nel cuore ed il desiderio di ricontattarlo per urlargli in faccia: ora so chi sei, essere depravato e senza cuore, come hai potuto servirti del mio amore? Come hai potuto spingermi sull’orlo del precipizio senza battere ciglio, restando impassibile, anzi profondamente infastidito dalle mie lacrime??
Si’, avrà già un’altra, da tempo, mi avrà gettata nel pozzo dell’oblio, io che gli ho dato l’anima ed il cuore e che penso ancora a lui.
Care amiche, aiutatemi a capire come far scomparire questa rabbia e trasformarla in indifferenza, come smettere di rimuginare e prendere atto che non esistono spiegazioni logiche, come non massacrarmi il cuore ripensando a tutto quello che gli ho dato senza che lui fosse capace di apprezzare o di “sentire”.
In poche parole, come si fa ad accettare di avere amato uno psicopatico senza essere troppo severe con se stesse?
Un abbraccio.
Cara Chicca,
capisco quello che stai provando, la rabbia è normale e anche la voglia di “urlargli in faccia che ora sai chi è”.
Però, ti dico una cosa, non faresti altro che continuare a gonfiare il suo ego, rigirerebbe la frittata e ti tratterebbe come una pazza isterica che non riesce ad accettare che lui non la ami più.
Ignoralo, regalagli ciò che più teme: l’oblio.
Il tempo ti aiuterà a smettere di colpevolizzarti per aver amato una persona disturbata e anaffettiva, hai subito una truffa, la peggiore, non è colpa tua esserti fidata dell’uomo che diceva di amarti, è la cosa più naturale del mondo.
Continua così e vedrai che piano piano ti ritroverai e il sorriso ricomparirà sul tuo volto.
Un caro saluto
Grazie del supporto Stellina, non mollo, assolutamente, ormai ho cancellato e bloccato ogni cosa, piano piano andrà sempre meglio. Ho pero’ un tarlo in testa che mi tormenta da qualche giorno: io ed il narciso vivamo lontani, ci siamo consciuti in una chat, quindi non ho mai avuto l’opportunità di conoscere le sue famigerate ex, che comunque non sono della sua stessa città, una era persino straniera, ha lasciato l’Italia per tornare al suo Pase d’origine. Ecco io ho pensato di contattarla per fargli qualche domanda su di lui. So che sono stati insieme 5 anni fa, ora lei sta con un altro. Ho sempre sentito la campana del narciso, i suoi amici me ne hanno parlato sempre bene, per loro lui è un povero ragazzo sfortunato che ha incontrato delle poco di buono, per cui mi manca una testimonianza di chi è stata con lui, di chi lo ha conosciuto intimamente, quando ha lasciato cadere la maschera della persona per bene. A volte penso che mi conforterebbe sapere che non sono l’unica ad aver vissuto l’inferno con lui, che l’impressione della patologia non sia una mia fantasia. Altre volte invece mi dico che devo fidarmi del mio vissuto, che è già abbastanza per qualificarlo come uno psicopatico, vissuto confortato tra l’altro dal parere di ben quattro psicologhe che ho consultato per avere conferma dell’idea che mi ero fatta…
Grazie della tua opinione.
Baciotti
Chicca
Non credo possa aiutarti contattare la sua ex, la conosci solo attraverso la sua descrizione, non sai che persona sia, non sai se lei sia consapevole del personaggio con cui ha avuto a che fare, lei potrebbe non gradirlo e far sapere a lui che l’hai contattata e per quale motivo…e questo darebbe un ulteriore arma a lui per farti passare per una pazza gelosa.
E, in ogni caso, a cosa ti serve?
Dentro di te sai benissimo con chi hai avuto a che fare, narcisista o meno, è sicuramente una persona che non ti faceva stare bene, anzi ti ha fatto sentire inadeguata, ha abbassato la tua autostima, ti ha ingannato e scavare nella sua vita passata, contattando ex o attuali compagne, per avere delle conferme viene vivamente sconsigliato dagli psicoterapeuti, per quanto ho letto sull’argomento.
Ad un certo punto bisogna lasciare andare il ricordo di lui e pensare a te, a cosa fare per riprendere la tua vera identità, per gioire di nuovo e questo potrà accadere maggiore sarà la “distanza emotiva” che porrai tra te e lui.
Poi è un mio pensiero, non so se è giusto quello che ti scrivo…è solo una considerazione in base alla mia esperienza, al mio vissuto.
Buona giornata, cara Chicca.
Ma Mary che scriveva a maggio che fine ha fatto? Sono sinceramente preoccupata perché la sua situazione sembrava grave, e lei continuava ad oscillare tra il chiudere e il riaccettarlo, ogni volta con pesanti ripercussioni.
Mary, ci racconti come va ora?
Carissimi vi chiedo scusa ma ho passato mesi atroci.
Ho scritto fino a settembre su altri articoli di Claudelia.
Non sono tornata indietro e dopo il suo ultimo messaggio del 30 settembre e’ sparito o meglio ha continuato a disturbare la mia famiglia con raccomandate e sms fino a poco prima di Natale chiedendo la meta dei soldi che aveva speso per fare il trasloco e dare il bianco ai muribquando siamo andati a vivere insieme oltre ai soldi che aveva speso x la sua oarte di spesa e benzina ..insomma quello che aveva speso x la sua parte quando vivevamo insieme..dimenticando che non aveva mai pagato l affitto ne’ l energia elettrica ne’ la tassa rifiuti ma ci pensavo io.
Intanto dai suoi estratti conto che la banca continua a mandare qui a casa vedo la sua bella vita con we al mare nelle SPA. Oltre al fatto che ha riallacciato I rapporti con la ex moglie subito e chi lo sa che nn siano gia insieme. Mi ha diffamata dappertutto e fatto terra bruciata intorno. Ora stanno tornando sui loro passi ma io non voglio piu rapporti con persone che gli hanno creduto e mi hanno lasciata sola. Lui sul suo profilo fb che non.usa piu’ ha lasciato la nostra foto come immagine del profilo. Pazzie.
E’ stato un carnefice..mi ha tolto tutto.
Sto ancora male ma da tutto questo dolore e’ NATO un libro che uscira’ in primavera.
Non capisco solo come da dopo che mi ha lasciata e poi tornato e ho sempre usato il no contat e lui continuato x mesi a cercarmi, di punto in bianco e’ sparito.
Cosa ancora dovro’ aspettarmi?
Sono stata malissimo e ancora non sto bene. Vi abbraccio tutti e che sia un anno migliore x tutte noi
Ho riletto questo articolo in questi giorni e con maggiore consapevolezza delle prime volte che l ho commentato. Si, la relazione con mio marito rispondeva al 90 % di quello che è descritto.
Poi ci sono state altre cose, forse all’origine di tutto o forse solo in aggiunta.
In questi giorno ho avuto un nuovo calo d umore. Mettiamoci il fatto che ho ritrovato le mail del periodo della, separazione, mettiamoci la solitudine, acuita dal “block down” e dal telelavoro… Mettiamoci la presa di coscienza che a una certa età è tutto maledettamente più complicato.
Se vogliamo, un minimo passo avanti, è nel fatto che sto cercando di tornare al tempo in cui, prima di incontrarlo, avevo imparato a godere anche dei bei momenti da sola. “dopo”, non ci sono più riuscita, sempre a sentirmi non solo incompleta, proprio infelice, privata o comunque mancante di qualcosa di fondamentale.
Ora ci sto riprovando, ma non è semplice e davvero mi sorprendo a vedere che dopo tanto tempo ancora rimane un’impronta così incisiva.
Cambierà?
Un abbraccio, care compagne di viaggio,
P.
Titti bellissimo il nuovo sito e complimenti per i traguardi che stai raggiungendo!