Pubblichiamo una lettera davvero intensa e toccante che una lettrice del blog scrive a se stessa nel giorno di San Valentino.
Oggi mi voglio scrivere una lettera , forse perché è San Valentino , forse perché è tanto che andava scritta .
Sai devo chiederti scusa anima mia per tutte le volte in cui ti ho mancato di rispetto, per tutte quelle volte in cui non ti ho amato.
Ti chiedo scusa per quella volta in cui ho permesso che qualcuno ti offendesse senza motivo e perché non ti ho portato lontano da lui ma anzi me ne sono presa cura , dimenticandomi di te che soffrivi in un angolo e ti lamentavi. Ma io ero sorda e non ti udivo .
Ti chiedo scusa per quella volta in cui all’ennesima bugia non ho detto ” basta , via di qua” ed ho continuato a rimanere mentre qualcuno allargava con le menzogne quelle vecchie nostre ferite che solo noi conosciamo .
Ti chiedo scusa per quando ti ha lasciato improvvisamente nel silenzio che ti dilaniava e risuonava dentro , impaurendoti, terrorizzandoti, come fossi una bambina lasciata nel vuoto ed al freddo .
Ti chiedo scusa per quando costui è poi tornato ed ha ricominciato a prenderti in giro ed io , ancora una volta , non ti ho condotto via da lui ma ti ho tenuta incastrata nella sala delle torture.
Ti chiedo scusa per quando ti sei persa , vinta da violenze che non meritavi e non capivi, inascoltata da me che avevo il dovere di salvarti , e sei crollata , senza più forze , senza più sogni , senza più niente .
Ti chiedo scusa per quando ti ho condannato a vestirti di calze e pizzi per compiacere chi ti violentava nella tua delicatezza , con un ghigno nascosto dietro a vacue parole d’amore .
Ti chiedo scusa per quando non ti ho protetto dai tradimenti e dalle illusioni a cui tu , più sana di me , non credevi più ma a cui io ero agganciata .
Ti chiedo scusa perché ho consentito al buio di spegnere la tua luce , sottoponendoti a torture che un giorno ti hanno fatto desiderare la morte . Tu che la vita la amavi tanto , forse più di me . E ti ringrazio anima mia perché tu non ti sei arrabbiata con me , tu non mi hai tradita come ho fatto io con te , ma hai racimolato tutta quella poca forza che avevi e mi hai condotto tu via , tu mi hai portata in salvo , lontano da quel mostro a cui avevo consegnato entrambe .
Ora ti amo anche io come mi ami tu e ti prometto che non accadrà più. Ti prometto che nessuno si avvicinerà a noi per farci del male e che se si avvicinerà , stavolta lo saprò riconoscere e mandare via.
M.
Grazie 🙂
Questa lettera mi ha toccato il cuore e l’anima.
Solo chi ha vissuto lo stesso trauma ,può veramente comprendere il disagio ed il dolore che si prova a vivere un certo tipo di esperienza.
Se fossi più coraggiosa la condividerei,ma non me la sento.Ho paura che ‘ ‘ qualcuno ‘ ‘ possa intrufolarsi in questo blog,che è diventato ormai l unica
mia ancora.
Ti abbraccio forte ,mia cara e dolce compagna di cattiva sorte.
Amati.Amati tanto….che un giorno,spero non molto lontano,lo farò anch’io io!
Ora mi amo , anche tu devi e puoi . Ognuna di noi può e deve . Coraggio
Grazie!!!
La tua lettera mi da tanto coraggio. Io sono ancora infognata e spero di uscirne quanto prima.
Grazie!!!
Forza lorella, tirati fuori e riappropriati della tua vita.
Infatti mai più….oggi ho ordinato il libro da feltrinelli
Astra senza ..il tuo aiuto non avrei mai capito !!!!!!!!per me sei ststa fondamentale grazie ancora
Grazie a te Laura per le tue parole. Vedrai che quando scatta la molla dell’illuminazione diventa tutto più semplice. In bocca al lupo cara!
Bellissima e toccante ,veramente soltanto chi vivi o con lui come me che ci sta vivendo per capire la profondità dell’anima , bravissima
Grazie mille
Ragazze grazie del sostegno perché una unita alla altra ce la possiamo fare ….sono distrutta nella anima e avendo una figlia con il mostro il futuro mi spaventa..ma oramai l ho allontanato ….e ancora e ancora lo spingerp sempre più lontanoooooo
Ho letto me stessa … e che dolore si prova nell’affrontare questo inferno a piedi nudi …
spero di uscire definitivamente da questo tormento … ma che fatica … più dura di così …
Si esce dal labirinto , e’ un lungo percorso verso casa che si riesce a compiere , stanne certa
È una bellissima poesia di Marina Marconato
Io spero di rileggerla senza piangere ancora. proprio oggi dovrei aver messo la pietra sulla fine della nostra storia, ma temo che non sia l’ultima pietra. intanto lui comincia a capire, ma forse si aspetta da me un tentennamento, una riconsiderazione. ora io non devo temere di dargli alcuna spiegazione… è iniziata la strada verso la libertà e me la devo tenere stretta, anche se è…. dura.
Stasera, nel pianto dolentissimo, ho capito il senso di queste parole “Scusami, anima mia”.
Ho, idealmente, recitato il mea culpa per non aver creduto a me stessa. Per aver pensato, quando ancora ero in tempo per non sbagliare, che lui fosse migliore di me e che –sicuramente!- ero io che mi sbagliavo.
Scusami, anima mia. Per non averti ascoltata, per aver ceduto alla debolezza del fascino perverso di un seduttore menzognero. Per non aver ascoltato la tua voce: “ma cosa dice, ma ti sembrano discorsi coerenti, questi?” “ma non ti sembra che sia un buon attore, quando si diverte a recitare delle parti?” “ma se lo hai chiamato, ti ha detto che è in casa, e in casa ci sei tu e lui non c’e. forse qualcosa non quadra?” “ma se non sposta le sue cose per fare spazio nella “vostra” casa, non credi che qualcosa non va? Ma se gira le terga a tuo nipote che va a salutarlo perché colpevole di non portargli , a suo avviso,rispetto, non ti sembra eccessivo? Ma se pretende le tue scuse perché hai detto b quando lui dice a, non credi che sia eccessivo? Ma ti rinfaccia di essere stata falsa a seguirlo a messa quando è stato lui a convincerti a farlo quando tu gli dicevi che non te la sentivi, non ti sembra una manipolazione bella e buona? Ma se ti rinfaccia di non aver venduto la TUA casa (quando hai capito che quel denaro sarebbe finito in un battibaleno ma si è sempre rifiutato di cointestarti quella in cui tu hai investito TUTTO ciò che avevi….) non ti sembra che stia insistendo troppo?…. Ma…. Ma…..non ti sembra che……?????””!!!!!!
Si, anima mia, avevi ragione, su queste e su tante altre cose che qui si tacciono per pudore.
Da tre giorni sono sprofondata nel baratro. Dicono che la separazione equivalga a un lutto.
Ho fatto l’errore di sottovalutare questa teoria. Ho pensato di aver superato il momento peggiore, soprattutto perché avevo ripreso in mano la mia vita. Così mi pareva.
Errore. Domani ho il primo incontro per il divorzio. E ho capito alcune cose: intanto, che non avevo superato un emerito niente. Poi, che finora ho “solo” vissuto l’agonia e che è proprio vero, il lutto arriva adesso.
Cosi, mentre pensavo di essere forte e battagliera, mi ritrovo in un lago di lagrime amare. A guardare i cocci del mio fallimento. Dove il mio fallimento non è (come pensavo fino a qualche tempo fa) il non essere riuscita a tenere in piedi un matrimonio (che non poteva, stare in piedi!) ma il non aver dato ascolto a me stessa. A non aver troncato la relazione quando ero in tempo. Prima che provocasse tutti i danni che ha provocato.
Ah Astra se supero questo momento ca…o! se non la organizzo una giornata sul tema!
Non riesco a immaginare come affronterò domani. I due appuntamenti per la separazione ero assertiva e forte. Ora mi sento azzerata. Volevo presentarmi splendida splendente. Ora mi sento grigia e invecchiata di 10 anni.
Scrivo tutto questo perché spero che possa servire a chi avesse ancora qualche dubbio e magari non abbia compiuto il grande passo. Qualunque cosa vi si pari di fronte e anche a rischio di sbagliare, seguite il vostro intuito. Fidatevi di voi stesse. Perché non esiste al mondo un’altra persona, ma proprio NESSUNA, di cui potreste fidarvi di più. E se si sbaglia, si sbaglia perché siamo esseri umani. Ma mille molte meglio sbagliare per aver creduto a noi stesse piuttosto che per aver creduto a qualcun altro.
Penelope cara, come stai oggi? Vi leggo sempre ma il dolore è così forte che mi impedisce di scrivere. Triangolata, denigrata , offesa, non posso nemmeno più reagire a rischio di sentirmi ripetere che ‘ tutti ridono di te, non ti accorgi?’. E chi sopporterebbe tanto? Io credo di aver veramente incontrato un demone . Tanto odio e cattiveria non erano per me immaginabili. Forza Penelope , salvati . Salviamoci. Ti abbraccio.
Cara Rosalba,
Sento forte il desiderio e l’esigenza di rispondere direttamente a te perché vedi, da alcuni giorni, da quando lui mi ha risposto nel modo che ho riportato in precedente messaggio, io mi sento più libera. La metafora della goccia che fa traboccare il vaso non rende neanche l’ idea. Ti prego Rosalba, credi te stessa, credi a quella parte di te che ti dice che non meriti le umiliazioni che subisci.
Capisci che ti struggi per quello che a Napoli, con splendida sintesi, si chiama “n’ omm e niente”, un uomo da niente?
Fai qualcosa per te, inizia, metti te stessa al centro. Abbi cura della tua persona, della tua mente, di ciò che ti piace fare.
Devi cominciare però, altrimenti no, che non lo puoi fare.
Io finalmente ho capito che si tratta di un uomo che mi ha sfruttata.
ma la colpa non è mia! Finché continueremo a pensare questo non ne usciremo mai.
Forza ragazze. Io ora ho problemi a cui pensare ma aver liberato la mente da un peso così grande mi aiuta ad affrontare meglio il resto. Allora….dedichiamoci alle cose importanti per noi.
Un abbraccio grande
Penelope cara,
mi dispiace tanto che ti senta così ma non sai quanto ti capisco, anche io ho avuto una settimana in cui la tristezza ha preso il sopravvento.
Pensavo di essermi perdonata e forse non era vero, almeno non del tutto.
Non riesco a perdonare me stessa per essermi ridotta ad una donna che non riconosco, è come se fossi ferma in uno stagno, cercando di trovare lo sbocco per tornare al mio adorato mare, ma non ho le forze per raggiungerlo.
Spero che sia una fase, perché non è vita quella che sto conducendo: lavoro e nient’altro.
Sono sempre stata molto attiva, sportiva e socievole…mi sono sempre curata molto sia nel corpo che nell’anima, ora sono l’ombra di me stessa.
Ma non voglio perdere la speranza e non voglio che la perda neanche tu.
Com’è andato l’incontro, stai un po’ meglio?
Ti mando un abbraccio e noi siamo qui per te.
Rosalba, fatti forza e cerca di allontanarti da quell’essere…meriti di meglio, meriti gioia e non dolore!
Un caro saluto
Rosalba, Stellina,
Grazie. L’ incontro e’ syato tristissimi. Se non lo avessi sslutato io non ci sarebbero state neanche quelle due parole. Riflettere in questi giorni su quanto ho scritto sopra mi ha aiutata. Perché se è vero che io ho fatto l’ errore più importante, quelli di non credere a me stessa non posso farmene una colpa più di tanto. Il danno non è dovuto a questo ma al SUO comportamento, ai suoi abusi.
Ieri, on preda a questa immensa amarezza gli ho mandato un messaggio per dirgli che per la questione economica in ballo potevamo parlarne per cercare un accordo tra di noi per ritrovsre un rspporto civile, lasciando le vie legali. Poteva dire si o no invece ha preferito ricordarmi che i rapporti non sono più civili proprio perché IO ho messo l’ avvocato ( azzerando i suoi insulti dei mesi scorsi).
Dopo questo onestamente mi sono sentita un po’ meglio. Era il tentativo che volevo fare e come tutte le volte ha fatto, a parole cercava la riconciliazione e nei fatti la aggirava.
Sto leccandomi le ferite e sperando in tempi migliori. Quella che mi risulta purtroppo seriamente danneggiata è la fiducia negli altri.
Vedremo. Un abbraccio a voi.
P. S. Scusate per tutti gli errori, la tastiera dello smartphone è un po’ piccola.
Ero come una analfabeta, con un bel libro davanti… Guardavo segni, simboli, immagini e non riuscivo a capirne il senso. Lei, la mia carnefice aveva un tatuaggio sul braccio che la descriveva esattamente per com’era. Un disegno in bianco e nero, un puzzle raffigurante una mano che teneva una maschera. Dietro, accenni di un volto… Un volto impassibile. Aveva scritto sul corpo tutto. Ma io ero analfabeta. Nonostante gli esami sostenuti in psicologia, non sapevo più leggere. Sono nelle fasi iniziali, sto prendendo coscienza adesso, da pochi giorni. Lei, la mia amante (sono sposata con un uomo meraviglioso) aveva deciso di togliermi tutto, figli compresi, per piegarmi ancora di più dentro questo “amore” malato. Per fortuna mio marito mi ha tenuta per mano, in questo gioco al massacro in cui ero finita senza capirlo…
Penelope cara, ti leggo e mi dispiace leggerti in questo stato, so perfettamente cosa si prova a versare lacrime di sangue, so perfettamente come ci si sente con questo dolore lancinante, so come puoi stare, ma non abbatterti, il peggio sta per finire e stai pur certa che quando passerà questa tempesta avrai il tempo per allontanare il dolore, pian pianino, non dubitare di questo.
Il dolore si placherà lentamente, ti ritroverai a pensarci sempre meno … e troverai le forze per ricominciare ad essere serena.
Io sono in un momento della vita che sto allontanando il suo pensiero, prima non c’era istante della giornata che la sua immagine non fosse presente, oggi, dopo due anni, ci penso, ma il dolore è sempre di meno.
I perché hanno trovato risposta, le mie risposte non le sue …
I miei sensi di colpa li vedo sempre su una nuvola che passano e vanno via … non li commento più …
I suoi discorsi contorti non li riempio più di senso, ma li attribuisco ad una mente malata e li ristrutturo così …
La malinconia di quell’uomo che mi sembrava “perfetto e buono” l’ho sostituita con l’immagine di una persona che non esiste … era finto, era costruito, era un artefatto … lui è quello dell’ultimo periodo, cattivo, crudele, viscido … la sua malattia si è manifestata dopo otto anni e l’ho subita.
Io continuo ad evitare i posti in cui so che potrei incontrarlo da due anni e non lo vedo da quasi uno …
questo probabilmente mi ha aiutata, ma credimi fino ad ora il suo ricordo è stato un pugnale conficcato nel fianco, giorno dopo giorno, ogni cosa mi ricordava lui, un profumo, un panorama, un’esperienza, una canzone … ma liberarmi di questo sentimento malato mi ha dato la possibilità di sperimentare la libertà vera, non mi sento più condizionata mentalmente, né nei comportamenti, ora sono io, imperfetta, sbagliata, esagerata, sono come sono, ma sto tornando io, la mia identità che avevo perso identificandomi con lui.
Sento latente il dolore, ma non è quello dei primi tempi che mi toglieva la voglia di vivere. Passa, Penelope passa e passerà anche a te, in questi due anni ho voluto affrontare me stessa, le mie paure, le mie insicurezze è stato un calvario. Avrei potuto implorarlo, pregarlo a tornare, provare a risentirlo, chiamarlo, cercare di incontrarlo, insomma avrei potuto fare tutti i tentativi, ma avrei sabotato la mia dignità, la mia verità per prestargli il fianco a farmi ancora male. Mi è costato tutto questo e solo Dio sa quanto, ma non aver ceduto, non averlo più cercato, mi da la certezza di quanta forza ho. Ho voltato le spalle e mi sono allontanata in silenzio … e in questo silenzio ho continuato in questi due anni che oggi a ripensarci mi sembrano pure sprecati … due anni buttati a soffrire per un mostro.
Penelope, sono gli ultimi atti dovuti, guardali così e poi avrai il tempo per ricostruirti anche tu, ne sono certa, lascia passare il tempo … credimi. Adesso vedi tutto nero, ma non temere, mi dico, anche se ci credo poco, che Dio ha per noi un disegno meraviglioso e lui non ne faceva parte … evidentemente.
Un abbraccio a tutte e uno speciale ad Astra … grazie.
Grazie Saretta, credo che l’ ultimo colpo di coda di ieri rappresenti la parola ” fine” -finalmente!- al mio persistente e ormai ingiustificato andargli incontro.
Addirittura prendere la mano che qualcuno ti tende per aiutarti e cercare di torcergli il braccio per procurargli nuovo dolore non ha scusanti.
Basta. Basta.
Quello che ora vorrei superare è questa fragilità che avverto. La sensazione di essere senza difese. Di essere stata così ferita da non avere più nessuna difesa .
Passerà. Passerà?
Buon fine settimana a tutte
Sì Penelope, passerà.
Si attenuerà man mano, giorni ti sembrerà di non aver fatto nessun passo avanti, altri starai meglio.. ma passerà.
È difficile crederci quando ti svegli e vai a dormire pensandolo, quando le lacrime ti offuscano la vista o lo stomaco ti si stringe in una morsa.. ma passerà. E noi tutte siamo qui, ad aiutarti e per sostenerci a vicenda.
Ragazze, anime… è un po’ che non ci sentiamo… in quest’ultimo mese con il mostro ho passato un po’ di tutto… non si è arreso alla mia chiusura e si è ripresentato, di nuovo. Dimesso, mite, accondiscendente… falso. Ovviamente. Mi sono sorpresa a guardarlo con gli occhi della pena, dell’indifferenza. Ho fatto ciò che non andrebbe fatto… ci ho giocato, io che ero stata sempre oggetto di quei giochi infami.
L’ho fatto aspettare, non presentandomi. L’ho fatto chiedere spiegazioni, adducendo scuse dell’altro mondo. L’ho fatto parlare d'”amore”, rispondendogli nulla.
Qualche giorno in cui mi sono fatta delle sadiche risate. Quelle che pensavo avrebbero almeno in parte riparato le ferite che ha subito la mia anima. Non va così, io, voi… non siamo così.
Sono però riusciamra a renderlo ridicolo ai miei occhi, guardandolo ora, “a bocce ferme”. L’ho osservato da lontano dimenarsi in queste situazioni alle quali non è abituato, a cercare scuse per essere sempre e comunque la star, inviare foto imbarazzanti (si è imbruttito una cifra tra l’altro!), a far fronte ai miei silenzi con interventi sempre uguali a se stessi, a ripetere alla nausea lo stesso copione, senza porsi minimamente il dubbio che qualcosa era diverso… che io non sono più la stessa. Niente. Perché non vede più in là di se stesso. Come sempre.
Forte della mia consapevolezza, di una tirata d’orecchi di una santa donna che ben tutte conosciamo) ora senza alcun dubbio di poter andare avanti anzi andarci meglio, senza di lui… ho chiuso tutti i canali. Definitivamente, senza rimorsi, senza rabbia, senza strascichi. Da due giorni è iniziata la mia nuova vita. Lo so.
Passerà, Penelope. Credici.
Sai Firefox, ti capisco. Ora che la goccia ha fatto traboccare completamente il vaso, vedo le cose in un modo diverso.
E se da un lato mi sento più forte, più determinata nel non accettare soprusi di alcun tipo e da nessuno – e Dio sa se ci stanno provando per varie ragioni- dall’altro mi accorgo che in questa mia reazione c’è forse un inedito ocrgoglio che mi spinge a reagire
Io credo, Penelope, che i nostri vasi siano pieni da tempo, che il perpetrare nel renderci in qualche modo disponibili all’abuso sia ancora una volta il segno della nostra grande e troppa empatia… il voler ancora una volta capirli e dargli una nuova chance. Tanto fa anche la dissonanza cognitiva, che ci imprigiona in una fitta rete da cui non troviamo via di uscita anche se ci sembra di cercarla disperatamente.
La mia “pace” – anche se ho quasi timore a chiamarla così vista la manciata di giorni che mi separano dall’averlo allontanato – l’ho trovata attraverso piccoli passi.. a volte più lenti altri più rapidi.
Sono passata in poco tempo dalla sofferenza infinita dell’ultimo scarto a cui mi ha sottoposta seguita da 3 mesi scarsi di no contact / trattamento del silenzio (per me era il primo e per lui il secondo suppongo), a altri 2 mesi nei quali non mi sono fatta riavvicinare, a 1 in cui abbiamo ripreso a messaggiare tra na tenendo sempre io un low profile, all’ultimo in cui ho capito che era un rapporto oltre che con una persona insana, profondamente insulso. Per nulla al mondo avrei accettato nuovamente i suoi “alti” – per un milione di motivi e di persone – e i suoi toni ordinari non erano niente di esaltante. Era e rimane un mediocre, e non parlo di vederlo con le consapevolezze che ho ma semplicemente guardandolo solo come persona ‘normale’, senza il filtro del suo love bombing. Mediocre.
E vederlo così è stata la svolta.
Poi ho voluto paracularlo perché – diciamocelo – se lo merita, ed è anche poco… Vederlo annaspare non mi ha ridato la sofferenza, il tempo perso e non ha lenito tutto il male che ho fatto a me e agli altri ma è riuscito a rimettermi in una posizione up, a ridarmi forse quella dignità che mi ha pian piano tolto. Semplicemente a dire ” Tu ora mi vuoi. Sono io che non voglio te. E non solo te lo sto dicendo, ma te lo sto anche dimostrando.”
Sappiamo che per loro “domani è un altro giorno”, anzi può pure essere che un altro giorno è oggi… ma questa è stata la chiusura che volevo – che non ho pianificato perché è stata una luce che si è accesa e risolta in mezz’ora – e di cui, tra tutte le volte che cose simili sono state fatte da lui o da me, sono veramente e sicuramente convinta… non solo perché va fatto.
Spero vivamente di continuare così… io sono molto fortunata perché ho delle persone speciali accanto e, anche se questa in un certo senso è una morte e una rinascita solo mia, averle accanto è tanto ma purtroppo a volte non è stato sufficiente, per colpa mia ovviamente. Spero quindi su di me, investo su di me, proteggo me… in tutti i modi possibili che comprendono anche rendere ogni giorno speciale semplicemente perché è un giorno in cui io sono io e non lo zombie che il mostro aveva costruito.
Scusate la lungaggine, ma spero che avendo raccontato solo l’ultima delle tappe che da tanti anni tormentano la mia vita possa dare speranza a ognuna di trovare la sua strada… perché c’è.
Un grande abbraccio
…naturalmente questo è solo l’ultimo di tanti step fatti in tanti anni… le tappe che ognuna di noi ha vissuto e che passano dalla profonda felicità del “troppo bello per essere vero” all’angusto baratro del “troppa sofferenza per essere vera”.
E in mezzo solo noi possiamo sapere cosa c’è stato, cosa per alcune c’è ancora purtroppo.
Razionalizzare è l’unica soluzione… insieme a stargli lontani, perché sono pericolosi e ricadere nella rete è un attimo, anche se ci sembra impossibile.
Cara Firefox,
concordo con te: “ricadere nella rete è un attimo”, io spero di non dovermi più trovare nella situazione nella quale mi sono trovata in passato, quando volle “ricatturarmi” e ci riuscì…fu un maestro nel corteggiamento serrato per far cadere le mie difese e fugare i miei dubbi.
Però allora non avevo idea di chi realmente fosse e mi rimanevano dubbi sulla nostra relazione perché, ancora, non si era tolto la maschera.
Allora non c’era mai stato un distacco così forte come adesso e io non evitavo, come faccio da più di un anno, di frequentare un posto dove so che potrei incontrarlo, in quel periodo ero ancora “incantata” da lui.
Ora è diverso ma so quanto potrebbe essere convincente, quanto ascendente ha avuto su di me, quanto io, nell’illusione che mi amasse. sia stata felice con lui, per cui bisogna sempre tenere la guardia alta.
Perché la truffa emotiva subita, le bugie, i tradimenti, la crudeltà finale sono state troppo per me…e la maschera è caduta.
Ha compiuto l’atto finale: distruggere il suo giocattolo che non lo divertiva più ma che non poteva lasciare intatto, nella sua logica perversa (consapevole o meno).
Per cui non credo che stavolta tornerà ma se dovessi sbagliarmi, credo di avere delle consapevolezze che allora non avevo per non aprirgli la porta e rimandarlo da dove è venuto.
Questo mi auguro.
Buona giornata a tutte/i!
Cara Stellina,
dalla mia esperienza posso dire che finchè ero inconsapevole avrebbe potuto truffarmi all’infinito… quanto bene, quanta empatia, quanta me ci ho investito. A ogni abbandono soffrivo come un cane ma sarei stata disposta ad accettarlo di nuovo perchè comunque me li serviva così bene che sembrava sempre costretto, sembrava non avere scelta.. famigliari, coscienza (sììììì), circostanze… Il suo love bombing di ritorno era sempre così convincente da vincere ogni resistenza. Mai nella vita avrei pensato che si potesse arrivare a mentire tanto come faceva lui.
Poi, vuoi le casualità, vuoi sinceramente non so nemmeno io cosa, ho cominciato a mettere insieme piccoli pezzi, che si incastravano sempre meglio… ricordo che fiutai una triangolazione prima ancora di capire del tutto. E già lì mi staccai… ma ti parlo sdi almeno 3 anni fa, rendiamoci conto.
Poi con le ricerche tutto fu più chiaro, pensa che approdai sul primo articolo sul narcisismo cercando come conquistare un uomo che ti lascia continuamente… o una cosa del genere.
Da lì la consapevolezza, che è tantissimo, ma che non basta.
Perchè purtroppo se non si capisce il pericolo, se non si comprende fino in fondo quanto possono raggirarti, ci si ricade. E non perchè siamo stupide noi ma perchè sono – appunto – perversi loro. E così fu. Fino a una nuova svalutazione, l’ultima, con una scusa nuova fiammante, mesi fa. E’ da lì che ho fatto il grosso del lavoro… sapevo che sarebbe tornato perchè mi aveva mollato di nuovo lui, perchè anche se durante un litigio gli avevo dato dello a lui dello psicopatico e a me della dipendente affettiva, questo non aveva cambiato il suo percorso nemmeno di un millimetro.
E allora, dopo aver versato l’ultima lacrima, mi sono preparata. Ho letto tutto quello che potevo leggere, contattato, tediato chi aveva vissuto e poteva aiutarmi, chi poteva ascoltarmi. Volevo uscirne ma da sola non ce l’avrei fatta. Come un soldato in trincea aspettavo il suo passaggio per colpirlo, ma mi rendevo conto che contemporaneamente temevo ma speravo in quel ritorno. Che non ha tardato.
Quando mi ha ricontattato con la solita pantomima dopo alcuni mesi ero ancora rabbiosa, volevo fargliela pagare e lo scansai per ripicca. Man mano mi resi poi conto che così non avrei chiuso mai, dovevo trovare la forza di abbandonarlo per sempre, non solo fisicamente ma anche col pensiero.
Solo allora, sedando il suo love bombing e guardandolo finalmente da piccolo uomo qual è, mi sono arrivate la convinzione e le parole per farlo andare definitivamente, perchè credo che stavolta non tornerà davvero. Sa che non troverà porte aperte, non ci saranno spiragli in cui infilarsi, non più.
Stellina, se non hai subito ritorni devi solo ritenerti fortunata, senza consapevolezza sei comunque riuscita a dirgli quello che era e soprattutto a fargli capire che non c’erano spiragli neanche per lui.
Ora come ora non provo nulla nei suoi riguardi, semplicemente non lo voglio a nessun titolo nella mia vita, ed è lì che volevo arrivare, ma io stessa pochi mesi fa non mi sarei data fiducia.
La strada è lunga, già il fatto che scriva così tanto è segno che non è finita… ma oramai lavoro su me stessa, su una persona che conosco e che non mi tradirà… devo solo reimparare ad amarla un po’di più.
…come dobbiamo fare tutte.
Buona giornata anime!
Ciao ragazze, anche io fino a poco tempo fa speravo di incontrarlo anche per caso per chiudere dentro di me, ma oggi so che non mi interessa più neanche incontrarlo casualmente. Chiudo con me stessa da sola.
E’ dura essere lasciati senza un motivo credibile e soprattutto con tutta quella rabbia che mi ha riversato, lui diceva di avere un’altra e mi lascia per frantumarmi ancora di più, senza un briciolo di pena, come se fossi io la colpevole. Vai a capirlo! E va bene, no contact che dura da due anni.
Sapete bene come sono stata. Mi piace il discorso della mediocrità, è vero anche il mio mio ex è mediocre in fondo … ahhahhah … mi prenderei a schiaffi per quanto sono stata stupida a stare male per uno cosi!!!!
Devo ringraziare Dio per essermi liberata di uno psicopatico mi sa.
Buongiorno ragazze,
ho fatto un passo indietro enorme: ho interrotto il no contact e gli ho mandato un messaggio.
Mi ha risposto con la stessa freddezza con la quale mi aveva scartata, non scendo nei dettagli ma la sensazione è sempre quella: tu ti sei comportata male, hai dubitato di me ed io non sopporto una donna così.
Ma non è quello che mi fa soffrire, lo sapevo, sto male perché ho perso la dignità che mi stavo ricostruendo pian piano, perché ho avuto il desiderio di cercare una comunicazione con lui, con una persona che mi ha cancellato come se gli anni passati insieme non fossero esistiti, con la stessa facilità con cui si butta la spazzatura.
Insultatemi, me lo merito.
Buona giornata
Io non ti insulto. Siamo esseri umani fatti di carne e ossa, con vulnerabilità e debolezze da rispettare. Gli errori si fanno ed è proprio attraverso gli sbagli che si evolve e si impara. Forza Stellina. Avanti tutta.
Stellina cara,
era probabilmente un passaggio doveroso, probabilmente quello che definitivamente ti può avere dato il segno della inutilità della ricerca di un rapporto civile con queste persone.
Lo dico perché come ho raccontato sopra giorni fa io ho fatto una cosa simile, sperando nel miracolo che lui potesse aver ripensato alla possibilità di non chiudere il rapporto in modo burrascoso.
Non si può. Lui ha risposto usando la mia mano tesa per ferirmi ancora e addossarmi tutte le colpe ancora una volta.
Però quella risposta mi è servita a sentirmi libera.
Stellina spero che tu possa sentirti altrettanto libera. NOn significa che d’incanto si diventa felici, ma certamente che noi abbiamo fatto tutto e anche più del ragionevolmente consentito per far trionfare, se non l’amore, che non c’era più, almeno il buon senso.
Fatto questo… non vale davvero la pena struggersi ancora. Fino a qualche tempo fa ero preoccupatissima di come stesse, mi informavo tramite altre persone…
Adesso, fermo restando il fatto che come sempre ho detto potrò sempre augurargli solo di stare bene, non mi affanno più a cercare di sapere se vive sereno, contento, scontento, da solo, in compagnia.
Hanno fatto la loro scelta. E hanno scelto di ferirci. Mi sembra che questo sia più che sufficiente a mettere la parola fine. Piango ancora. Ma se prima piangevo pensando ciò che era, a ciò che è stato, a ciò che avrebbe potuto essere, adesso piango per non aver dato ascolto a me stessa, al mio intuito, per avergli consentito di trattarmi male.
E adesso sono una donna molto più determinata e decisa nel non lasciare che gli altri credano e tentino di esercitare un sopruso nei miei confronti.
Spero che tu possa, con questo ultimo episodio, giungere allo stesso grado di consapevolezza e tornare la donna assertiva e forte che ci hai detto tante volte di essere.
FORZA!
Un abbraccio grande
P
Tesoro ma che insultarti… ti abbracciamo forte perché ciò che ti è successo è ciò con cui giornalmente o quasi ognuna di noi lotta.
Lo so, non vorremmo e proviamo rabbia per questo… ma non ci si può fare niente se non imparare a usare questi schiaffi per fortificarci.
“Non è quello che mi ha fatto credere. Non starò meglio con lui. Sarebbe solo un sollievo momentaneo. La mia vita è migliore senza di lui, io sono migliore” Questa e altre frasi simili mi ripeto come un mantra quando mi sorprendo (e succede!) a fare pensieri su di lui o a digitare il suo numero. Distraiti, scrivi qui, esci e fa qualcosa che ti piace. …è dura ma ce la faremo. Un bacio
No Stellina, vuoi aggiungere sensi di colpa???
Non pensarlo! Una ricaduta ci sta eccome! Tranquilla, anzi devi pensare che hai ancora elementi per classificarlo, valutarlo e cancellarlo, pian pianino, anche tu emotivamente dalla tua vita.
Ragione e sentimenti sai benissimo che non vanno molto d’accordo. Quindi ricapitolando, è successo, succede e continuerà a capitare che ci siano questi scivoloni, ma archiviali semplicemente come una tappa per la liberazione definitiva.
Io non ho mai avuto, per fortuna, la tentazione di contattarlo. Due anni e due mesi di no contact assoluto, sono contenta di me, ma non per questo dovremmo insultarti. Può capitare, ma ora aggiungi un mattoncino allo squallore che quest’uomo rappresenta. Vivi questa esperienza come meno enfasi e con un pizzico di cinismo se ci riesci, siamo esseri imperfetti e come tali dobbiamo amarci ed avere verso noi stesse comprensione.
Lascia andare, non pensare se è o non è stato un errore, chissenefrega … vivi la tua vita che, sicuramente, sta andando avanti.
Ieri leggevo una frase che mi ha molto colpita: “sto organizzando la mia vita nonostante il dolore” è questo il tuo dovere, organizzarti nonostante i fallimenti, le debolezze, le amarezze, i dispiacere e vedrai che a poco a poco sarai più tranquilla e serena. Lo hai chiamato? Non casca il mondo. Vai avanti lo stesso, progetta, sogna, coltiva i tuoi interessa, impegnati nel lavoro, ama la tua casa, le tue cose i tuoi affetti più sinceri. Il resto buttalo nel dimenticatoio non portarlo sempre a galla. Io invento strategie sempre nuove e diverse per non pensare, se sono triste chiamo un’amica, se ho la malinconia esco e faccio shopping, se se se … e così sono passati gli anni senza di lui. Non siamo eterni, Stellina! Guarda Fabrizio Frizzi, in una serata ha lasciato tutto. Non sprecare ulteriormente il tuo tempo e se ti ricapiterà di avere nostalgia, pianificati già da ora il piano B … vai al supermercato a comprare uno shampoo subito o qualsiasi altra cosa pur di allontanare il pensiero. Non hai perso la dignità, stai solo cercando di ricostruirla e questa è stata solo la prova del nove.
Stop, non pensarci più … annienta il mostro trovando stratagemmi nuovi. Questo è lo scotto da pagare per chi, come noi, è entrato nella spirale della dipendenza emotiva. Normale! Non è facile liberarsi di questo cancro.
Baci, siamo tutti nella stessa barca … modalità soccorso!
Un abbraccio e non darti colpe, non ne hai.
Grazie Astra.
Grazie Penelope.
Grazie Saretta.
Ebbene sì, sono inciampata dove credevo non sarebbe più successo, probabilmente a causa di un periodo particolarmente complicato che sto affrontando e mi ha reso debole, non lo so.
So che volevo solo avere una parola buona, parlare in modo tranquillo, dopo un anno e qualche mese dalla fine…come sarebbe normale.
Ma è stata la dissonanza cognitiva che ha preso, per un momento, il sopravvento, se avessi razionalizzato mi sarei resa conto che non potevo certo aspettarmi un atteggiamento diverso da quello che ha avuto.
Il mio essere assertiva mi ha portato ad essere scartata, è quello che devo ricordarmi sempre, non è stata una colpa ma un lampo di personalità nel buio della dipendenza e compiacenza nei suoi confronti, l’ultimo periodo della relazione.
Ora ho imparato la lezione: ogni dialogo è inutile con chi è abituato ad esibirsi in monologhi e si aspetta solo applausi.
Vi ringrazio, mi siete state di conforto e supporto come sempre.
Sono caduta ma mi rialzo…un abbraccio a tutte voi.
Ma davvero, un milione di volte scusa. Ma come ho potuto calpestarti cosi, lasciando che lui ti avvilisse e ti umiliasse?
Ieri, chiacchierando con alcune amiche di uomini attenti verso le loro compagne (sembra che qualcuno ci sia) ho raccontato loro di quando lui, durante una pedalata in campagna, di fronte a un branco di cani che ci veniva incontro e al mio timore, anziché fermarsi come forse avrebbe fatto un normale compagno, si involò avanti senza neanche girarsi mentre lo chiamavo. E di quella volta che, da attaccabrighe qual era, si mise vis à vis con un energumeno che lo minacciava con un bastone e quando io mi inserii tra di loro per cercare di calmare le acque e impedire che venissero alle mani, lasciò pacificamente che io mi esponessi. Come ha detto giustamente una di loro ” e non ti bastava questo?” (sottointeso, per capire con chi avevi a che fare).
Ieri poi sono passata davanti alla casetta ed al favoloso giardino che io ho realizzato e che col quale lui si è arricchito (lui dice impoverito, avendo impegnato un 20% del totale ed io il resto, come si dice: punti di vista?) e ho notato un tocco credo femminile, su cose che lui non farebbe perché gli manca la sensibilità. Probabilmente ha trovato un’altra che si sta godendo quello che io ho fatto.
Sono tornata ammaccata è dire poco, non perché lui possa avere un’altra, ma per non aver reagito con determinazione e rabbia di fronte a tutte le sue umiliazioni.
Ecco, ancora una volta per questo ti chiedo scusa anima mia.. per averti lasciata sola, per non averti difesa, per non averti protetta, per aver pensato che fosse tutto nell’ordine delle cose.
Non lo è. Ragazze, quando vi feriscono con cognizione di causa e determinazione non lo è mai.
Un abbraccio a tutte voi.
E’ vero, cara Penelope, feriscono con cognizione di causa nel punto che fa più male e stanno lì a vederci soffrire, traendone godimento.
Un anno fa non avrei mai pensato che ci odiassero perché, in qualche raro momento, standoci vicini hanno avuto il terrore di perdere il controllo, di diventare “deboli” agli occhi della loro visione distorta del mondo.
Ma io gli credevo, ho messo in discussione la mia persona per giustificare ogni parola, atteggiamento, comportamento non mi tornasse…non mi basterà una vita per chiedere scusa alla mia anima.
Mi scuso per il mio umore nero ma quest’anno compirò cinquant’anni e mi sento il Relitto che lui ha voluto farmi credere di essere.
Forse, con me, ha vinto.
Vi abbraccio.
Cara Stellina
50 anni davvero ben portati e non di un Relitto ma di una Donna che ha amato.
Un abbraccio grande
Mi aggiungo al coro, anche io alla fine ho sentito odio nei miei confronti. Incredibile quanto sia stato cattivo.
Mi ha detto la sua cruda verità aspettando, con ogni probabilità, la mia reazione di donna devastata. Come sapete non ho mai mostrato il mio dolore. Mi ha scartata per farmi male dappertutto, senza provare un minimo di pena, mi ha sbattuto in faccia che aveva un’altra. Mi voleva vedere agonizzante … non è riuscito nel suo intento. Mi sono girata e non sono mai più tornata indietro. Solo dopo un annetto, mi pare, oramai confondo gli anni, (i ricordi si affievoliscono per fortuna) sono stata serena e avrei voluto parlare normalmente. Niente lui ancora più odio, come se la colpa fosse stata mia. Povero cocco! Poi è andato via senza voler continuare, aveva impegni. Oggi rido, so che mi ha fatto male consapevolmente. Mi ha evitata per lasciarmi il dubbio. Ma che dubbio si può avere su uno psicopatico? Forse quando non sapevo, non sapevamo di queste patologie avremmo potuto avere dubbi.
Non hanno empatia, la fingono, la simulano tant’è che cercano persone come noi, empatiche, comunicative piene di entusiasmo. Ora capisco che derideva la mia ipersensibilità. Ora so che i sentimenti per lui erano tanti BLA BLA bla bla.
L’odio, l’invidia, l’arroganza e perfino l’essere attaccabrighe sono tutti sentimenti e atteggiamenti lontanissimi da noi, ma per loro sono la quotidianità. Che vivano nella loro melma, alla fine li sgamano tutti. Quando si tirano le somme loro sono solo marroni, altroché persone brillanti. A proposito di attaccabrighe aveva sempre problemi sia con i vicini di casa, sia con i limitrofi di terreni ed era lestissimo a contattare avvocati per iniziare procedimenti. OVVIAMENTE aveva “sempre” ragione, non ricordo mai una causa persa a dir suo era un grande, meglio degli avvocati, era lui la mente, l’avvocato era solo una firmetta. Cioè Dio in terra per intenderci.
E me lo sono lasciato scappare! Ahahahh, rido perché so che è stata dura a tratti durissima accettare di aver amato un ologramma, ma averlo perso è stata la mia più grande fortuna!
In certi momenti mi do della stupida per non aver dato retta a chi mi disse “stai attenta a frequentare questo tipo, fa schifo”, li per li mi sembrò eccessivo come consiglio. Oggi capisco che voleva davvero mettermi in guardia. In altri momenti penso che sono stata ingenua ad aver creduto alle sue parole. In altri ancora invece mi rendo conto che io non c’entro e che il problema era lui.
Non dico che sto sulla riva del fiume ad aspettare, non mi interessa occupare così il mio tempo. Io intanto vivo, faccio le mie cose, la mia vita, i miei progetti, il mio lavoro, ma credo che anche lui dovrà scontare tutto il male che ha cagionato. Nessuno rimane impunito, in un modo o nell’altro pagherà i conti.
Il cosmo, l’universo, il karma, il destino, .. con me sono in grosso debito.
Un abbraccio a voi tutte e permettetemi se ogni tanto me ne esco con discorsi esoterici quasi astrali
Saretta cara, credo di aver già detto una volta che mi sembra di aver scritto io stessa quello che hai scritto tu, in alcuni passaggi, lo vedi anche tu.
È vero, i ricordi si affievoliscono, o, meglio, si allontanano. Sono chiari, ma non incombono più così minacciosi.
Ora alla mia anima non so che altro discorso fare, perché ho uno dei danni è la paura paralizzante di fidarmi di qualcuno che magsri potrebbe essere possibile.
Ma io vedo, non in lui, che mi sembra una brava persona, ma di default ormai temo la maschera che cade, il ghigno, le insalate di parole, i silenzi punitivi e il disprezzo.
Qual è la soluzione, anima mia, per proteggerti?
Non lo so.
Vi abbraccio
“Ma io vedo, non in lui, che mi sembra una brava persona, ma di default ormai temo la maschera che cade, il ghigno, le insalate di parole, i silenzi punitivi e il disprezzo.”
E, aggiungo al pensiero di Penelope, che io ho anche perso quella capacità di emozionarmi, ad esempio, di fronte ad un bel gesto o a delle belle parole…perché di base non ci credo più, la mia capacità di vedere l’incanto sembra persa.
Ma sarò condannata ad una vita senza più la capacità di emozionarmi, di amare di nuovo?
Ieri ho visto il film “Mon Roi”, descrive benissimo la violenza psicologica, la truffa emotiva che si subisce in una relazione con un personaggio del genere.
E, purtroppo, il finale con lei che incontrandolo di nuovo ad un colloquio con gli insegnanti del figlio, lo guarda adorante dopo tutto quello che ha subito, mi ha lasciato l’amaro in bocca.
Buona giornata, amiche care.
Amiche care,
l’ustione da psicopatico è tornata prepotentemente alla ribalta come avete visto anche per me per le ragioni che ho detto nei messaggi precedenti.
Ora… cercherò di concentrarmi, approfittando dei giorni di festività e quindi, presumibilmente, di mente un po’ più libera, su ciò che voglio fare “da grande” (Stellina, io sono più grande di te, bada bene…).
Ad esempio: e se mi decidessi a metabolizzare una volta per tutte, ripensando alle varie angherie subite, che è stato davvero un bene lasciarlo e sono stata bravissima a tirarmene fuori? E finalmente, se non sostituire, almeno affiancare all’amarezza infinita anche un po’ di autostima e sollievo? Ricordo, i primi tempi che frequentavo il blog, che Astra e Giusy lo dicevano, che era questa la strada da intraprendere. Una delle cose da considerare, almeno.
E poi, ancora: e se mi decidessi a usare la corazza che si è stratificata come una protezione per parare eventuali colpi ma non per sferrarne a mia volta? Esemplifico: invece di considerare ogni altro uomo come un possibile appestato, provare a pensare che potrebbe non esserlo e non interpretare ogni cosa come una mancanza. Mi sta succedendo (non sto frequentando qualcuno ma a volte se si affaccia la possibilità mi autocensuro), poi mi fermo a riflettere e mi rendo conto che il mio comportamento genera ambiguità.
E poi ancora.. prendere tutti i “bei ricordi” che ho amorevolmente conservato in uno scatolone e fare un bel falò. Qui, ancora ho timore dell’eventuale pentimento e vorrei avere lo stesso coraggio di chi invece lo ha fatto.
E poi ancora… tornare davvero a vivere, dato che ora vivo, ma da vedova di una parte di me stessa. Si, non si può ricostruire, non c’è più. E forse è l’accettazione che manca ancora davvero?
mah.
Penelope, sei stata non bravissima, DI PIU’ ad allontanarti da quella persona, ti ha fatto troppo male. Anche io ho varie volte sbattuto sui perché, sui percome e finchè mi chiedevo quando passerà, non mi passava mai. Poi ad un certo punto, impegnatissima in progetti in cui mi sono catapultata, non me lo sono più chiesta, non avevo il tempo di pensare alle sue malefatte ed improvvisamente non lo pensavo più. Il dolore è sparito da solo. Deduco allora che distrarmi mi ha fatto bene. La “vedovanza” mentale l’ho avuta anch’io e forse ancora ogni tanto risale a galla. Non forzarti a prendere i ricordi, sbiadiranno vedrai piano piano, lentamente e un bel giorno ti succederà come me … puff … scomparsi. Io ci ho impiegato circa tre anni. Tempo biblico!
Purtroppo. Ma il mio ex è stato davvero bravo, ha proprio fatto un buon lavoro con me!
Pazienza, ho buttato tre anni per “curarmi”, ma alla fine posso dire che respiro senza provare più dolore. dormo, ho ripreso a mangiare di gusto, esco e vedo i colori, rido e scherzo ed ho finalmente tolto quel velo luttuoso da dosso. Capitolo a parte gli uomini. Diciamo che non ho più voglia di scottarmi e comunque non saprei dove trovare quei sentimenti. Li ho terminati con lui. Per me è stato un amore vero, che ho sentito con ogni piccola particella di me e la delusione che per lui invece sia stato finto, o che fosse malato, o che avesse un’altra, insomma tutto quello che è stato non mi permette di trovare stimoli di nessun tipo verso nessun uomo. Li trovo banali. Qualche tempo fa infatti avevo proprio scritto questo, credo di aver perso l’entusiasmo o l’ingenuità, la spensieratezza verso questi sentimenti. Non li cerco, non mi attraggono e non ne soffro.
Forse devo completare la guarigione che ne so? Sto bene e voglio continuare ad essere positiva sebbene io e le gioie siamo due cose distinte e separate.
A proposito di autostima, mi guardo e mi piaccio, progresso … perché inizialmente mi guardavo e non mi vedevo! Penso di essere curatissima, ma mentre prima lo facevo forzatamente, oggi lo faccio con estremo piacere, mi coccolo tra profumerie e abbigliamento, taglio di capelli e tinta, insomma ho ritrovato quella me stessa che avevo abbandonato, giusto per ricordarti, non andavo più neanche dal parrucchiere per come si deve, ero perseguitata dalla sua presenza incombente. Facevo tutto in fretta per stare con lui.
Vivi Penelope, non pensare troppo, lasciati guidare dalla vita … vedrai che è più semplice di quanto non immagini, non cercare di controllare tutto di te … lascia fare alla vita, dici sì alla vita, lascia che alcune cose vadano al caso …io ho fatto così non è una ricetta, ma con me ha funzionato!
Buona Pasqua a te, a Stellina, Astra e tutte le care amiche incontrate in questo luogo che ci permette di rinascere ogni giorno. La Pasqua è proprio questo: la Rinascita, che sia per tutte un momento sereno! Auguri!
Grazie Saretta
ti riconosco la sensatezza ed energia che le tue parole trasmettono. Si, ecco, la mia scelta sarà questa. Non voglio più pensare a coinvolgimenti sentimentali che non sono in grado di sostenere, anche in questo mi riconosco nelle tue parole.
Ragazze, mettiamo in cantiere un incontro in un fine settimana, che ne dite? ma senza andare troppo in là …
Intanto, buona Pasqua, auguri davvero di ritrovare il senso, la leggerezza e noi stesse.
Anch’io “ti chiedo scusa Anima mia” e ancora devo ! … perché ti ho fatta crollare insieme a me … senza più forze… fino a morire… Ed ora che per questa Nostra Vita si è fatta “Sera” , spero di poterti curare nella prossima “Nostra Buona Vita”.