Adesso il blog Relazioni Pericolose ha anche il suo libro. Da quel giorno di settembre del 2015, quando finii di divorare Dangerous Liaisons in inglese e cercai su Linkedln di mettermi in contatto con l’autrice dall’altra parte del mondo, è passato un po’ di tempo. In quell’occasione Claudia Moscovici mi rispose un po’ titubante. Con la solita diffidenza di chi è uscito da una storia con uno psicopatico e non si fida più tanto degli altri esseri umani, soprattutto se sconosciuti, la Moscovici mi disse subito che le molteplici attività negli Stati Uniti, la professione come docente universitaria e gli eventi che la occupavano come critica d’arte non le avrebbero consentito di impegnarsi nella battaglia contro la violenza di genere anche in Italia.
Non era un problema: c’ero io. Un pezzo per volta, ho trasformato una piccola idea in un grande avventura. Lavorando di giorno, di notte, di sabato e di domenica ho tradotto il suo blog in italiano e ho smanettato su Internet alla ricerca di istruzioni per costruire un sito. Non avevo la più pallida idea da dove si partisse. Ero solo mossa dal desiderio di aiutare gli altri a ritrovare la luce e di riproporre in italiano quelle felici intuizioni e riflessioni che sapevo sarebbero state salvifiche per tante persone.
Il resto lo sapete, cari lettori. Con il passare dei giorni e dei mesi, con una piccola campagna promozionale fatta su Facebook, sempre attenta a coprire il mio nome per problemi legati all’esclusiva che allora mi legava all’azienda per cui lavoravo, il blog è cresciuto a dismisura e allora ho capito che si poteva e doveva andare oltre. Sono certa che Relazioni Pericolose ha salvato tante persone. Dalla tristezza e dal buio di una strettoia sentimentale, sicuramente. Ma voglio peccare di presunzione: anche da altro.
Sì, da altro, perché la violenza fisica, i femminicidi e tutto quello che ultimamente leggiamo accadere alle donne sono sempre preceduti da angherie, soprusi, menzogne, violenza psicologica, intimidazioni, prevaricazioni, imbrogli, manipolazioni, sopraffazioni, mortificazioni, umiliazioni, attacchi alla propria autostima e potrei andare avanti fino a domani. E’ difficile trovare la forza di dire basta e mettersi al riparo. Troppe donne decidono di restare nelle grinfie dei propri aguzzini, di perdonare, di dare due, tre, infinite seconde chance. Troppe donne si ammalano, soffrono e muoiono, e non solo a causa di coltellate e colpi di arma da fuoco. Lo stress porta malattie. La sofferenza indebolisce il corpo e lo spirito. Il dolore ti spegne.
Prima di un colpo di pistola, dell’acido, di una coltellata, di un occhio nero c’è sempre un’avvisaglia. C’è un rapporto sbilanciato, un uomo non limpido, mille menzogne e abusi di ogni tipo. Bisogna trovare la forza di dire basta, rifugiarsi nella solitudine e ritrovare se stesse. Non serve stare in coppia per essere accettati dalla società. Non occorre un compagno a tutti i costi. “Meglio che niente” è soltanto un’euristica, una scorciatoia psicologica, il ramo di un albero cui ci si aggrappa con tutte le forze, fino a farlo cadere.
Credo che sia un problema più culturale e antropologico che psicologico e di dipendenza affettiva. Di schemi visti e replicati, di meccanismi che si ripetono nelle generazioni, di modelli e ruoli da cui non è facile staccarsi. Ma anche i più incisivi cambiamenti culturali dovranno pur partire da qualche parte. Non ho la presunzione di voler cambiare il corso della storia. Ma vi assicuro che quando si legge Relazioni pericolose, Edizioni Sonda, qualcosa scatta. Provare per credere.
Astra
Per acquistare il libro clicca qui:


26 Commenti

  1. Grazie!

    Rispondi
  2. Grazie e complimenti!
    Si può già acquistare?

    Rispondi
    • Da fine mese in libreria

      Rispondi
  3. Grande! Grazie Astra per tutto il tuo lavoro e la forza che ci dai.

    Rispondi
  4. Bello Astra congratulazioni ! Un grazie troppo grande per essere espresso in parole. Ti mando un fluido di felicità ! Io da anni mi sono allontanata dal mio n.p. ma l esperienza mi ha segnata per sempre e sto cambiando alcune cose della mia vita con coraggio.
    Una volta il n.c. mi disse è meglio così….procurandomi sofferenza.oggi dico mi hai fatto un favore.

    Rispondi
    • Congratulazioniiiiiiii….immensamente grazie Astra che Dio ti benedica !!!! Questo blog è’ nato in contemporanea all’ inizio della mia storia e finalmente esce il libro proprio quando si è’ chiusa definitivamente…mi avete accompagnato con il vostro sostegno per tutto il periodo infernale..non vedo l’ora di comprare il libro !!! Un abbraccio a tuttiiiiiii

      Rispondi
  5. Complimenti AStra.con tutto il cuore.
    Io ancora non ne sono fuori definitivamente e penso che la lettura di questo libro,che non vedo l’ora di acquistare,mi aiuterà tantissimo.
    Grazie per la passione che metti nel tuo lavoro e grazie per il sostegno che ci dai.

    Rispondi
  6. Astra non vedo l’ora che arrivi nelle librerie! Dobbiamo festeggiare! Hai fatto un servizio importantissimo al nostro paese. Quando ho cominciato a cercare libri sulla psicopatia e sulle vittime di personalità disturbate (cluster B in particolare), non sono riuscita a trovare nulla di utile scritto in italiano. Ho cominciato a leggere tutto quello che trovavo in inglese, e mi sono resa conto che questa mancanza di ‘educazione’ ai disordini mentali era secondaria alla scarsità di risorse in italiano. Con questo libro si segna un grande cambiamento. E’ bene parlarne, farlo conoscere ad un pubblico ampio. Non è un libro prezioso solo per noi vittime, ma per tutti, perché tutti sono potenziali vittime, o amici/parenti di vittime attuali o potenziali. Questi disturbi di personalità, purtroppo molto reali, creano danni personali e sociali.

    Rispondi
    • Grazie Giusy. Speriamo che questo libro sia un altro mattoncino per la presa di consapevolezza dell’esistenza del male nell’essere umano. E che sia uno strumento di salvezza e riparo per tutti.

      Rispondi
  7. Buongiorno Astra, tra alti e bassi sono impegnata nella mia battaglia di epurazione dal N.P., sono 10 mesi che attuo il no contact e quando lo incontro, purtroppo siamo nello stesso ambiente lavorativo, tengo duro e mi comporto come se non esistesse e non fosse mai esistito! In attesa del tuo capolavoro ho continuato a rileggere gli articoli da Te pubblicati sul Blog e, stamane ho prenotato in libreria il libro. Sento che sarà linfa benefica per la prosecuzione del mio percorso, la consolidazione della consapevolezza che la VITA con i suoi colori e profumi è lontano da quel soggetto di sesso maschile altamente tossico che ha infettato la mia esistenza per un lustro.
    Grazie Astra, non vedo l’ora di leggerlo.

    Rispondi
    • Grazie a te Antonella. Ti piacerà. Vedrai.

      Rispondi
  8. Non sarò presente alla presentazione del libro a Roma ma oggi ho ritirato il libro e con orgoglio e fierezza lo leggerò.grazie Astra del tuo lavoro. Vi penserò 8 marzo ore 18.

    Rispondi
    • Grazie a te Michela. Buona lettura e fammi sapere cosa ne pensi. E’ il vostro libro 🙂

      Rispondi
  9. ciao a tutte/i,ho incominciato da un paio i giorni a leggere questo sito tra i tanti che ho consultato in vari mesi. Ringrazio chiunque diffonda informazioni importanti sui rapporti di dipendenza da persone manipolatrici ma vorrei spronarvi a fare piu attenzione quando vi riferite ai narcisisti dando per scontato che sono solo del genere maschile.So bene che la percentuale di narcisisti è piu diffusa negli uomini che nelle donne ma lo spettro delle psicopatie che portano a ingannare e manipolare verita e sentimenti senza rimorsi e scrupoli lasciando danni devastanti alla vittima co-dipendente sono molto vaste e non fanno differenze di genere.La violenza ,la manipolazione, l’ inganno,l assenza di rimorsi (etc,etc) non appartengono solo a una categoria sessuale semmai a una patologica. In questi mesi vi assicuro che ho letto decine e decine di storie riguardanti violenze,inganni e manipolazioni affettive devastanti da parte di donne. Sarebbe corretto usare dei termini piu generali come ad esempio “persone psicopatiche”..lo dico per un senso di equita’ e sensibilita’ verso tutt*.
    Grazie
    reoboel( ma il mio nome è Leandro).

    Rispondi
    • Leandro hai ragione ma Relazioni pericolose nasce come strumento di contrasto alla violenza di genere. Troppe donne muoiono ad opera dei propri compagni, bisognava fare un libro indirizzato soprattutto a loro. Non è un semplice libro sulla violenza psicologica: è un manuale per mettere al sicuro la propria incolumità.

      Rispondi
  10. Avevo prenotato il libro ed oggi finalmente mi è arrivato! Direi che è un regalo meraviglioso per la “Festa della donna”…. Aver intrapreso la strada della liberazione dalla relazione tossica e soprattutto continuare a seguirla senza più voltarmi indietro è una vittoria senza pari. È stato un percorso difficile con alti e bassi, all’inizio i bassi erano tanti ma poi piano piano sto andando verso l’equilibrio e la stabilità. Continuo a leggere e ad informarmi perché so di non dover mai cedere, NO CONTACT A VITA, ed oggi ho tra le mani un altro strumento, meglio un preziosissimo mentore, il tuo libro, che mi fortificherà ancora di più, ne sono certa.
    Domani è l’8 Marzo ed auguro a tutte le donne finite nelle grinfie di questi soggetti disturbati, di riuscire ad uscire dal ruolo di vittime nel quale gli NP ci avevano relegate. (anche se non c’entrano nulla con la festa di domani, lo auguro anche agli uomini perché anche se la NP è di sesso femminile, la sofferenza ed il dolore non cambiano).
    È un nostro dovere ancor prima di un diritto riprenderci in mano la nostra vita…LO DOBBIAMO A NOI STESSE/I.
    Grazie Astra…o meglio mi permetto di ringraziarti citando il tuo nome… grazie TITTI

    Rispondi
    • Grazie a te Antonella per aver creduto in questo blog e in Relazioni pericolose. Sono certa che la lettura del libro ti fortificherà ancora di più e costituirà un’altra spinta ad uscire dal tunnel e dalla sofferenza. Buona lettura e tieni duro come hai fatto finora.

      Rispondi
  11. Cara Astra cari tutti ho finito il libro che ho trovato autentico. Avevo già letto diversi dei libri in italiano suggeriti e citati anche nel libro. Relazioni Pericolose si inserisce nella bibliografia perfettamente e anzi affronta aspetti della psicopatia che mancavano nei libri da me letti. Intanto si occupa di psicopatici tema trascurato come ho sentito anche da alcuni interventi della presentazione del libro dell 8 Marzo su youtube.E’ un libro aspro e spietato che non lascia spazio a ripensamenti. Ho trovato molto interessanti le analisi storiche sui regimi totalitaristi il capitolo su Picasso e in particolare il romanzo di Adolphe. Mi sono rivista io a distanza di secoli per fortuna con un epilogo felice.se puoi portare a Claudia Moscovici il mio ringraziamento per aver messo a disposizione e a nudo la sua esperienza per aiutare gli altri. E a te Astra ancora congratulazioni per essere stata la artefice di un lavoro così intenso. Perché sappiamo che dietro a quello scritto ci sono fatica e sacrificio. C è un punto nel quale si parla delle pseudo emozioni che lo psicopatico prova e provoca questo è stato un aspetto inaspettatamente nuovo per me. Vi saluto tutte e intensamente lasciamo questi esseri alla loro vita di plastica. Un abbraccio di cuore

    Rispondi
    • Grazie Michela per le tue parole e l’apprezzamento che manifesti nei confronti del lavoro della Moscovici e mio. È in effetti un libro diverso e molto efficace. Sono certa che aiuterà te e gli altri a mettere ancora più a fuoco questi problemi. I riferimenti storici, dell’arte e della letteratura, sono utili in quanto danno concretezza e solidità a questioni e argomentazioni che a volte siamo tentate di attribuire solo alle nostre paranoie. Invece no. Le persone disturbate sono sempre esistite e a volte non si limitano a devastare la vita della propria donna. In bocca al lupo Michela per il proseguio del percorso di guarigione che sono certa sarà velocizzato dalla lettura di questo libro.

      Rispondi
  12. Grazie astra, io sono approdata qui attraverso un’altra sezione nella quale ho trovato parole di charezza e di sostegno. Ho acquistato il libro che inizierò a leggere presto. Non so cosa sarà della mia vita, purtroppo, sebbene le tue parole “Bisogna trovare la forza di dire basta, rifugiarsi nella solitudine e ritrovare se stesse. Non serve stare in coppia per essere accettati dalla società. Non occorre un compagno a tutti i costi. “Meglio che niente” è soltanto un’euristica, una scorciatoia psicologica, il ramo di un albero cui ci si aggrappa con tutte le forze, fino a farlo cadere.” sebbene disarmanti per la verità che contengono, a volte sono difficili da tradurre in scelte concrete: a una certa età ti ritrovi a pensare che “in fondo la situazione non è tragica, nessuno è perfetto, almeno ho un sostegno e, per gli aspetti in cui funziona, un punto di riferimento”. Ti ritrovi a pensare alla paura di morire sola, di sentirti sempre incompleta qualunque cosa tu faccia e ovunque vada e senti l’assenza di qualcuno con cui scambiare qualche idea, qualche notizia, qualche opinione.
    Ma al di là del mio pessimismo, questo sito è uno strumento prezioso, un aiuto vero, un’oasi di equilibrio e di accoglienza.
    Grazie.

    Rispondi
    • No Penelope, devi rivedere alcuni meccanismi.
      Primo: che nessuno è perfetto nessuno lo mette in dubbio, ma una cosa è accettare le differenze caratteriali e mediare tra gusti (io preferisco il mare, tu la montagna, io l’ambiente mondano, tu quello quello low profile) e una cosa è accettare che i tuoi principi morali e cardini di ragionamento vengano annullati dalla persona che hai accanto.
      Secondo: tutti nasciamo e moriamo soli. “Morire” con qualcuno accanto lo considero un privilegio, e non credo che morire con accanto una persona che non vale sia un privilegio.
      Terzo: per scambiare qualche idea, qualche notizia e qualche opinione ci sono le amicizie: rapporti sicuramente più sani,puliti ed equilibrati di una relazione di sopraffazione e di abuso.
      Quarto: non si può parlare di incompletezza se l’altra metà della mela non è comunque in grado di completarti. Quando un rapporto fa acqua da tutte le parti è bene cercare il completamento altrove. Se c’è una remota possibilità di trovarlo, non è certo continuando a rimanere in un rapporto non completo. E’ una questione di motivazione.
      Forza.

      Rispondi
  13. Astra, sei… una stella!

    Rispondi
  14. Grazie mille! Io ho quasi finito di leggere il libro molto interessante ed illuminante , ho rivisto tutto quello che ho vissuto qualche anno fa, storia chiusa a fine marzo di quest’anno! Sono stati anni bruttissimi ma ora mi sento felice e più forte di prima ! Delusa con me stessa per esserci cascata come una sciocca, aver creduto a tutte le sue bugie. Sono felice di essermene liberata e non averci più a che fare . Ho il rimorso per non averlo trattato come si meritava!

    Rispondi
    • Elisabetta sono contentissima di sentire di chi, come te, si è FELICEMENTE liberata di questi crudeli parassiti! Brava! Per questi non c’è trattamento peggiore che ignorarli completamente ed essere felici (senza di loro!).

      Rispondi
      • Grazie mille, spero che tutte le donne che come me hanno avuto la sfortuna di incontrare questi lupi travestiti da pecore trovino la forza di chiudere i rapporti definitivamente e riprendere la loro vita in mano. Non è impossibile, nessuno è indispensabile nella nostra vita se non noi stessi! Se posso essere di aiuto , di conforto sono disponibile, lo faccio molto volentieri.

        Rispondi

Rispondi a Michela Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

1 × 1 =