Credo che tutte le vittime di relazioni patologiche che trovano conforto in questo angolo del web, soprattutto quelle ancora convinte che le colpe siano loro e non del proprio carnefice, possano apprezzare le parole della psicoterapeuta Carla Sale Musio che qualche mese fa ha postato questo articolo sul suo blog. Ne ripropongo il contenuto in Relazioni Pericolose.
Come psicoterapeuta, incontro spesso persone dotate di un’ottima salute mentale ma sofferenti, a causa della patologia sociale in cui vivono immerse.
Nel corso degli anni ho individuato, dietro a tante richieste di aiuto, una struttura di personalità dotata di sensibilità, creatività, empatia e intuizione, che ho chiamato: Personalità Creativa.
In questi casi non si può parlare di cura (anche se, chi chiede una terapia, si sente patologico e domanda di essere curato) perché: essere emotivamente sani in un mondo malato genera, inevitabilmente, un grande dolore e porta a sentirsi diversi ed emarginati.
Le persone che possiedono una Personalità Creativa sono capaci di amare, di sognare, di sperimentare, di giocare, di cambiare, di raggiungere i propri obiettivi e di formularne di nuovi.
Sono uomini e donne emotivamente sani, inscindibilmente connessi alla propria anima e in contatto con la sua verità.
Queste persone coltivano la certezza che la vita abbia un significato diverso per ciascuno e rispettano ogni essere vivente, sperimentando così una grande ricchezza di possibilità.
É gente che non ama la competizione, la sopraffazione e lo sfruttamento, perché scorge un pezzetto di sé in ogni cosa che esiste.
Gente che non riesce a sentirsi bene in mezzo alla sofferenza e incapace di costruire la propria fortuna sulla disgrazia di altri.
Gente che nella nostra società non va di moda, disposta a rinunciare per condividere.
Gente impopolare. Derisa dalla legge del più forte. Beffata dalla competizione.
Portatori di un sapere che non piace, non perdono di vista l’importanza di ciò che non ha forma e non si può toccare.
Sono queste le persone che possiedono una Personalità Creativa.
Persone ingiustamente ridicolizzate e incomprese in un mondo malato di arroganza, e che, spesso, si rivolgono agli psicologi chiedendo aiuto.
Ognuno di loro è orientato verso scelte diverse da quelle di sempre.
E in genere hanno valori e priorità incomprensibili per la maggioranza.
Non seguono una religione, ma ascoltano con religiosa attenzione i dettami del proprio mondo interiore.
Sanno scherzare, senza prendere in giro.
Pagano di persona il prezzo delle proprie scelte e preferiscono perdere, pur di non barattare la dignità.
Sono fatti così.
Poco ipnotizzabili. Poco omologabili. Poco assoggettabili.
Persone che non fanno tendenza.
Forse.
Gente poco normale, di questi tempi.
Gente con l’anima
Sembra sia la descrizione perfetta delle vittime a cui si rivolge questo blog, persone di empatia e genuinità d’animo, gente autentica risucchiata nel vortice di una predazione crudele e perversa che provoca danni, è vero, ma che riesce alla fine a far emergere le preziose risorse creative richiamate nel testo.
http://carlasalemusio.blog.tiscali.it/2015/11/19/gente-incapace-di-omologarsi/?doing_wp_cron
GRAZIE.
E’ bellissimo!
Gente che viene catechizzata come idiota e debole perche’non vincente,anche noi giochiamo e rischiamo,ma non slealmente,ci si ritrova a difendersi perche’ abbiamo ancora una morale,viviamo non solo nella sua realtà’,perche’ne siamo comunque consapevoli,ma crediamo nel valore della lealtà’,ormai difficile da trovare.e’veramente dura sopravvivere a un mondo cosi’diverso,difficile non cedere alla tentazione si seguire un credo diverso per non sentirsi isolato,andare controcorrente e’piu’dura,infatti non scegliamo la via piu’facile.ma io preferisco essere una pecora bianca piuttosto che una pecora nera,a costo di perdere una partita,ma non perdero’me stessa.
Mi ritrovo nella gran parte delle affermazioni senza considerarlo un pregio ma solo un modo di essere. Devo purtroppo anche ammettere che all’inizio una delle caratteristiche che mi ha attratto molto di lui è stata la sensazione che lui fosse cresciuto e fosse stato educato con i miei stessi valori. Almeno a parole era così. Poi mi sono trovata davanti una persona che anteponeva se stesso a tutto e tutti, che invece di attenersi a certi principi morali alla fine ha iniziato ad assumere certi atteggiamenti (“fanno tutti così”), che le regole valgono per gli altri ma lui è diverso…
Non parliamo della coerenza che da qualità sbandierata diventa un optional molto variabile.
Ed è anche capitato, che quanto è emersa qualche differenza, mi sia sentita quasi attaccare …
Vero mi rispecchia..condivido!!!siamo persone creative grazie