Un video di Alessandro Pedrazzi postato su Youtube può chiarire le idee sui punti chiave della personalità narcisistica, sui motivi per i quali questi soggetti sfuggono ai nostri radar, su quali siano le persone più a rischio di cadere nella loro trappola e su come gestire un rapporto con personaggi così disturbati. Riportiamo i passi salienti dell’intervento di Pedrazzi che, in apertura di intervento,non manca di sottolineare come gli unici segreti siano quelli di evitare di iniziare un rapporto con una persona di questo genere e di non frequentarla.
Perché i narcisisti sfuggono ai nostri radar e non riusciamo a capirli in tempo? In primo luogo, abbiamo delle idee stereotipate ed errate riguardo il narcisismo e la psicopatologia, idee spesso propagandate dal cinema e dalla letteratura, che dipingono queste persone come folli che si potrebbero intercettare a miglia di distanza. La realtà è ben diversa.
In secondo luogo sono profondamente diversi da noi per deficit empatico e per bassa capacità di introspezione. Stiamo parlando di persone difficili da capire sulle prime proprio per questa loro diversità. 
C’è poi il fattore del “fascino del male”. Nella nostra società, che sta andando incontro alla deriva narcisistica, certi modelli propagandati legati al potere sociale e alla bellezza (un altro tipo di potere sociale) ci spingono a sottostimare i rischi insiti nel cercare una persona estremamente brillante e vincente (o che così appare). Così finiamo per cercare e bramare persone che in seguito ci chiedono conto psicologicamente di tutta una serie di vantaggi che pensiamo di poter trarre da loro.
Esiste poi il semplice principio psicologico del “non può succedere a me”, che è lo stesso principio degli incidenti stradali. Siamo portati a pensare che certe cose brutte, certe relazioni d’amore particolarmente negative non possano accadere a noi. E’ cioè plausibile che le cose negative possano accadere agli altri ma non è normale che accadano a noi.
Un’altra cosa che tendiamo a sottostimare è il tipo di danno inflitto. Mi spiego: per molti il fatto che una persona non sia violenta fisicamente ma lo sia “solo” psicologicamente è qualcosa che può essere più facilmente perdonabile, accettabile, giustificabile. Motivo per cui le persone violente psicologicamente hanno molto più campo libero rispetto a coloro che agiscono la loro aggressività in modo fisico.
Chi è più a rischio di finire con un partner narcisista?
In primo luogo persone che a loro volta hanno tratti narcisistici. Infatti il soggetto narcisista può scegliere un partner che sia sostanzialmente una proiezione eterosessuale del proprio lato idealizzato. Ecco quindi che persone ambiziose in modo narcisistico, sceglieranno solo persone che assomigliano a loro, semplicemente perché  rappresentano una loro proiezione narcisistica nell’altro sesso. Come dire: “Io non accetto nessuno che non sia al mio livello”.
Abbiamo poi i soggetti narcisisti-masochisti, persone che soddisfano il loro narcisismo distorto tramite atteggiamenti masochistici, cioè facendosi offendere, sottomettere, sperando inconsciamente nel fallimento delle loro relazioni affettive. Il loro narcisismo, nascosto dietro una parvenza di umiltà e sfortuna, si rivela proprio dal desiderio di essere riconosciuti come i più sfortunati, persone assolutamente incomprese. Si capisce che c’è dietro un fattore narcisistico, proprio per la forte presenza superegoica presente anche nel narcisismo. Queste persone cioè hanno una componente di giudizio interiore severo e feroce che li porta a dei severi sensi di colpa e a profondi stati depressivi.
Ci sono poi le persone dipendenti, la cui necessità di trovare un “helper” e la cui insicurezza e tendenza a ipervalutare il partner colludono e sono complementari all’atteggiamento svalutatitivo del narcisista. Questi soggetti, più di altri, trasformano il terapeuta in un “gabinetto”, cioè vanno in terapia (o anche da amici) lamentandosi terribilmente del proprio partner ma non prendono nessun provvedimento per liberarsi della situazione.
Abbiamo poi  i soggetti francamente masochisti che sono attratti dalla falsa sicurezza del narcisista e naturalmente colludono con il suo desiderio  di vedere nel partner una persona totalmente sottomessa. Tra l’altro il masochista, per il suo modo di essere, delude costantemente le aspettative idealizzate del narcisista che scarica su di lui la sua rabbia in un ciclo continuo che non fa altro che rinforzare la patologia di coppia.
Infine, abbiamo le persone non patologiche che hanno la sfortuna di incappare in un partner narcisista. La tipica percezione di tossicodipendenza, che spesso si manifesta nell’incapacità di allontanarsi dal narcisista nascondendosi dietro scuse tipo “Non vorrei vederlo ma è lui a cercarmi…” (ricordo che abbiamo la libertà di chiudere le saracinesche ma non lo facciamo e quindi esiste una vera e propria incapacità di allontanarci),  è collegata al fatto che il questo soggetto ha la capacità di legarci proprio perchè parla al nostro stesso narcisismo. Spesso il narcisista si rivolge alle nostre stesse ferite narcisistiche ed è proprio tramite queste chiavi di volta che fa breccia nei nostri cuori. Magari in un passato più o meno remoto ci siamo sentiti poco valutati, poco belli, poco apprezzati, poco particolari, poco femminili, poco virili. Il narcisista ha la capacità di ipervalutare tutti i nostri lati feriti e ci farà sentire molto femminili, irresistibili, essenziali, necessari, quando magari ci siamo sentiti inutili e svuotati. La verità è che non è tanto difficile abbandonare il narcisista quanto l’idealizzazione che lui è riuscito a creare in noi stessi. E’ questo un problema che va affrontato. Si tratta di un percorso doloroso ma assolutamente possibile per una persona che, pur non avendo una patologia o un disturbo di personalità, ha avuto nella propria vita delle ferite narcisistiche. Partiamo dunque dal presupposto che spesso è tutto un gioco di narcisismo su narcisismo. 
Come possiamo gestire la relazione quando stiamo con una persona narcisista?
Prima di tutto rispondete con la mente e non con le emozioni: non avete bisogno di confrontarvi con una persona così disturbata per far valere le vostre ragioni.
Ripeto una cosa  che ho già sostenuto: quando uscite a cena con questo soggetto non guardate come tratta voi ma come tratta il cameriere. Il narcisista rivela il proprio carattere quando può approfittare di persone che, per qualche motivo, hanno un ruolo subordinato. Quindi fate attenzione a come tratta i bambini, gli animali, le persone che hanno un ruolo di servizio. Non concentratevi solo su come venite trattati voi per poi dire: “Voi non lo capite, come me è dolcissimo!”. Sì, con voi è dolcissimo, però con gli altri come si comporta?
Una persona che sta avendo un cattivo rapporto con un narcisista inizierà a sviluppare sentimenti di rabbia, di ostilità, fantasie suicidarie, che non devono spaventare ma che sono semplicemente indice di un desiderio di fuga. Si possono sviluppare anche idee di morte verso il narcisista, il che non è altro che un modo di interrompere una situazione dolorosa senza doverci mettere mano ma sperando in una soluzione magica e fatalistica.
Non giocate a fare i salvatori. Non cercate di salvare chi non vuole essere salvato. Date il giusto peso al libero arbitrio. 
Mi diverte sentire la frase: “Devo passare un periodo da solo. Devo imparare a stare da solo prima di stare bene con gli altri!”. Non funziona così. Non si impara a stare con gli altri stando da soli, così come non si impara a stare da soli stando con gli altri. Se volete imparare a conoscere nuove e migliori persone, se volete imparare nuovi modelli di relazione, lo imparerete attraverso delle relazioni. Il valore della psicoterapia  è proprio questo: si impara a stare con le altre persone perché per un certo periodo si affronta una relazione bonificata, migliore e controllata, che è quella col terapeuta. Ciò che avviene all’interno dello studio di uno psicologo è, di fatto, una relazione umana che porta a migliori relazione umane. Non ripiegatevi pertanto su voi stessi chiudendovi in casa e sperando di imparare qualcosa che non si può imparare da soli.
Ultimo step. Imparate a sostituire l’amarezza con il perdono. Una cosa molto complicata ma anche molto gratificante che di fatto vi pone ad un livello superiore rispetto al narcisista. Non si tratta di un gioco di potere, ma di una superiorità profondamente umana e spirituale nei confronti di chi vi ha vessato.
E infine, una piccolissima curiosità per concludere. E’ stato creato un questionario a risposta singola, denominato SINS (Single Item Narcissism Scale) finalizzato ad intercettare i soggetti narcisisti.  La domanda è : “Sei narcisista?”. I narcisisti tendono a rispondere affermativamente. Quindi, la prossima volta che andate a cena con qualcuno e pensate che possa essere una persona narcisista, un po’ strana, invece di fare domande che non servono a niente, ridendo e scherzando chiedetegli: “Sei narcisista?”. Se risponde di sì iniziate a drizzare le antenne!
Dott. Alessandro Pedrazzi- Milano
http://www.psicologoinrete.com/vittima-del-narcisista.html

16 Commenti

  1. Questa è la parte più difficile :”Ultimo step. Imparate a sostituire l’amarezza con il perdono. Una cosa molto complicata ma anche molto gratificante che di fatto vi pone ad un livello superiore rispetto al narcisista. Non si tratta di un gioco di potere, ma di una superiorità profondamente umana e spirituale nei confronti di chi vi ha vessato.”
    Il perdono non credo ci sarà mai da parte mia è stata troppo bugiarda e troppe colpe mi ha riversato.Al limite ci può essere la comprensione del disturbo. Capisco che è una malattia mentale senza speranza ma da qui a perdonarla visto che sapeva cosa avesse ,visto che i suoi familiari lo sapevano ,i medici,le amiche più intime .Tutte le figure importanti della sua vita sapevano tranne me. Sono troppe le persone da perdonare perchè mi hanno usato con uno scopo ben preciso (non posso scrivere qui) e poi raggiunto mi hanno buttato senza spiegazioni,ma con tanta cattiveria. Come perdonare una persona che giurava di essere in un modo che mai avrebbe frequentato certi tipi di persone e poi lo ha fatto con la “benedizione” dei suoi cari ,gli stessi che anni fà quando cadde nel pozzo dell’alcool e della droga non mossero un dito . Lo “sfigato” sono io perchè non sono come loro,non prendo il lato “positivo” della vita. Non credo potrò mai perdonare ne lei ne chiuque abbia questa filosofia di vita.
    Grazie Astra per i tuoi articoli,se avessi letto di queste cose durante la mia relazione con l’NP, avrei capito per tempo,ma era cosi brava a scagliare responsabilità verso gli altri che tutti erano “cattivi” tranne lei.Mi fece leggere cose su le madri narcise ed io non capì ,pensa a che livello di manipolazione ero. Eppure se qualche esterno alla relazione avesse visto come si comportava e sentito quello diceva avrebbe capito subito che era marcia. Purtroppo per me promisi di mantenere il segreto sulle sue cose e qui mi rovinai. Non promettete nulla ,tanto meno di non dire alle persone che vi vogliono bene davvero che vi sentite strani e confusi,non rimanete da soli .

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    • Cara Sara, mi dispiace molto per questa situazione. Se può essere un po’ di aiuto, sappi che ci sono molti casi come il tuo, incluso il mio. Credo che anche un parere legale, in queste circostanze, sia molto chiarificante. Non ci sono dubbi che un individuo con un disturbo di personalità sia potenzialmente (e spesso attualmente) nocivo per i figli, dato che non è interessato al bene degli altri, anche quando questi altri sono il sangue del proprio sangue. Personalmente dubito che una battaglia legale per l’affido esclusivo possa portare buoni frutti, anzi temo che si rischiano esiti opposti a quelli desiderati. Un narcisista si accanirà per vincere, magari riuscendo ad ottenere ancora più controllo sui figli e su di te di quanto ne ha ora. Se il tuo ex ha problemi di dipendenza (alcol/droga), è stato violento con o davanti ai figli, si disinteressa completamente ai figli e/o si rifiuta di corrispondere un assegno per loro, allora una battaglia per l’affido esclusivo può avere senso. La cosa ‘positiva’ con i narcisisti è che si annoiano facilmente e potrebbero perdere gli stimoli per accanirsi con l’ex e dunque per controllare l’ex usando la prole.

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    • La stessa cosa è successa a me, Jerez,
      praticamente tutti sapevano perché lui se ne vantava.
      Lo sapevano di certo i suoi parenti più stretti e i suoi amici. L’ho scoperto dopo, da sua nipote.
      Io capisco che essendo suoi parenti/amici non venissero a riferirmi certe cose, capisco che è stato soprattutto lui a sbagliare a coinvolgerli, ma se lui si vantava di certe cose con loro è perché trovava una sponda. Anche senza “fare la spia” contro un familiare/amico, avrebbero potuto comunque mostrare disapprovazione o almeno chiedere di essere tenuti fuori dalle sue squallide vicende e lui avrebbe smesso di farlo se non avesse più trovato approvazione.
      Invece, evidentemente l’approvazione la trovava: l’ennesimo tradimento.
      Per me non è questione di odiare, di dimenticare o di perdonare. Semplicemente penso che se non stati leali allora è perché leali non sono.
      Ho fatto finta di non sapere e ho mantenuto rapporti educati, ma li vedo diversi, spregevoli. Non li odio, né li ho perdonati, lascerò che il legame si attenui fino a dissolversi, come se mai li avessi conosciuti e li dimenticherò. Non perderò nulla perché loro hanno dimostrato di non valere nulla. Perché dovrebbero cambiare?
      In realtà sento il bisogno di qualcuno di cui potermi fidare, di qualcuno con cui condividere le gioie, i dolori e le piccole cose della quotidianità.
      Ma so che non possono essere loro e, a causa anche loro, ho perso completamente la fiducia in chiunque a qualsiasi livello, non solo negli uomini in un eventuale rapporto di coppia.
      Mi resta solo mia madre a cui certe cose non voglio raccontarle per non farla soffrire inutilmente e non sta neppure bene.
      Mi resta questo blog che mi sta aiutando: non ho quasi più picchi di assoluta disperazione, sono in una fase di rassegnazione, ma la diffidenza e la repulsione nei confronti di tutti spariranno mai?
      Questa è vita?

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      • Si Ginestra, è devastante capire che siamo stati ‘traditi’ (in un senso molto ampio) non solo dalla persona che amavamo ma anche da una cerchia di persone a lei vicine. Questo è un fenomeno che accade sempre (ovviamente è accaduto anche a me), ed ecco perché è un bene chiudere con tutti quelli che stanno nella cerchia della persona che ci h fatto così tanto male. In realtà, non ci sono troppi motivi per mantenere una relazione, anche solo superficiale o basata su un comune senso di educazione, con queste persone. L’alternativa esiste ed è quella di andare NC anche con loro. Ti faciliterà il processo di ripresa, che consiste soprattutto nel riabilitarsi alla fiducia. Per fortuna il mondo è pieno di persone degne della nostra fiducia, positive, generose. Chiudere con questi elementi che hanno calpestato la tua dignità di persona ti aiuterà a far entrare nella tua vita molta più bellezza.

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      • Grazie Giusy,
        Sono già a buon punto con il NC, non li cerco e loro mi chiamano sempre meno spesso. Troncherò del tutto.
        Non credo che il mondo sia così pieno di persone degne di fiducia e generose, ma tu certamente lo sei. Hai sempre una parola di conforto e di aiuto per tutti e io sono sempre qui a lamentarmi.
        Per me, tu, Astra e Claudia Moscovici siete un modello, trasformare questa orribile esperienza in qualcosa che possa essere utile a qualcuno è lo scopo che mi prefiggo di raggiungere. Devo farcela.

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        • Anche perché ti aspettiamo. Sono certa che tra poco sarai in grado di aiutare tante persone che anche grazie a te riusciranno a ritrovare la luce. Forza ginestra. Hai scelto il nome di un fiore bellissimo. Non può che portarti fortuna.:)

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  2. Mi sono separata da tre anni e solo da poco ho la consapevolezza che il mio ex marito ha un disturbo narcisistico della personalità. Mi sono confrontata con la psicologa che lo ha avuto in cura per 8 anni ed ha confermato i miei timori. Abbiamo due figli e finora l’affidamento e’ stato congiunto con grande fatica da parte mia e dei bimbi perché lui sembra remare al contrario rispetto al bene dei nostri figli. La psicologa vedrebbe un affidamento esclusivo a me e visite accompagnate con il papà che dice essere estremamente tossico per loro. Cosa ne pensa?

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  3. Sara attendi il corso degli eventi. L’affidamento esclusivo ha bisogno di prove solide e purtroppo gli abusi di queste persone sono difficilmente dimostrabili. Ci sarebbe bisogno di leggi diverse e più restrittive. Purtroppo un disturbo della personalità non è sufficiente per convincere la magistratura a concedere una misura come l’affidamento esclusivo.

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    • Sara, Astra ha perfettamente ragione. Vorrei anche aggiungere che non c’è una differenza sostanziale tra affido esclusivo e congiunto. Il diritto di visita rimane completamente invariato. In queste circostanze occorre usare molta lucidità e mettere in piedi una strategia che aiuti i bimbi ad auto proteggersi. Non puoi fare gran che per cambiare il padre, ma puoi fare molto per aiutare i tuoi figli a gestire meglio la relazione tossica. Inoltre in questi casi è essenziale avere un ordine del giudice estremamente dettagliato su tempi e modi di visite e comunicazioni, perché ogni spazio non regolato e lasciato al vostro buon senso viene utilizzato da lui per creare problemi e continuare il suo dominio e controllo sulla tua vita.

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  4. Tempo fa ho trovato questo articolo in rete, sicuramente sul “nostro” blog (di Astra… si lo so! 🙂 ) c’è anche tutto questo approfondito in modo puntuale, ma l’articolo è interessante come compendio di molte caratteristiche (Io le riconosco quasi tutte per il caso che mi riguarda, oltre ad altre individuate qui nel blog… ) che mi fa bene rileggere nei momenti di “nostalgia”.
    http://liciacrosato.blogspot.it/2011/03/amare-un-manipolatore-ovvero-dalle.html
    E comunque… Rosalba, scrivi!!!
    un abbraccio a tutte

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    • “E’ per questo che riuscire a farsi amare da chi sia impossibilitato ad abbandonarsi all’altro temendo di perdersi, risulta impossibile.”
      Questa frase dell’articolo mi ha colpito particolarmente, perché è esattamente così…altroché amore!
      Ciao Penelope, grazie per l’articolo e un abbraccio a tutte.

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    • Grazie Penelope per l articolo suggerito. Desidero darvi tutto il mio incoraggiamento per riuscire ad allontanarvi con il cuore e la mente dai vostri soggetti. Sento di volervi bene unite dall’ esperienza e chissà che da essa non ne derivi qualcosa di buono. La cronaca dell’ insegnante di karate che abusava delle allieve minorenni una delle quali è in scontro con i genitori per aver denunciato ” l’amore della sua vita ” mi ha risvegliato sensazioni aberranti. Se ho subito io un danno che sono adulta cinquantenne quale pericolo per una diciasettene! Il magistrato ha detto che passava da una all’altra con una scioltezza disumana privo di morale e vergogna.

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      • Hai proprio detto bene Michela. Il caso di quell’individuo è emblematico. Un maestro della manipolazione, non solo con le sue vittime minorenni ma persino con le loro famiglie. Come si vede bene da questa storia esemplare, l’isolamento della vittima dalle sue usuali relazioni è una costante. Chi è stato (purtroppo) parassitato da individui del genere ha sperimentato sulla propria pelle con quanta maestria riescano ad allontanare le vittime, anche quelle più mature ed equilibrate, da tutte le loro relazioni significative.

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  5. Grazie cara Penelope di esserti ricordata di me.
    Sai che vi leggo sempre ma oggi sono proprio in fondo al gorgo.
    Non sono abbastanza brava per uscire da questo limbo. Chissà se con dei farmaci troverei il coraggio che mi manca per dare lo strappo alla situazione.
    Ti abbraccio.

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    • Non so se io sarei riuscita a uscire dal pozzo se non mi fossi rivolta a una brava psicologa.
      A volte abbiamo risorse che non conosciamo, ma se ci rendiamo conto che non c’è la stiamo facendo, dobbiamo farci aiutare. Non chiuderti Rosalba, se ti va scrivi qui e sfigato, lo hai visto, io l’ho fatto tante volte e spesso mi ha aiutata, ma soprattutto cerca un aiuto vicino a te. Dobbiamo andare avanti per sapere che è stato un “incidente,” ma che è circoscritto in un dato tempo. Si siamo ferite, ma possiamo ricominciare. Io oggi ho fatto una piccola cosa che però simbolicamente segna una piccola tappa.
      Si va per piccoli passi ma se ne esce.
      Se vuoi scrivimi in mail.
      Un abbraccio forte

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      • Ovviamente intendevo “sfogati”, accidenti alla vista debole….

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