In linea generale il narcisismo genera narcisismo ma le dinamiche di crescita di un individuo sono soggette a variabili e circostanze differenti, prima tra tutte la primogenitura. La cosa certa è che i narcisisti considerano e trattano i propri figli come estensioni di sé e strumenti di gratificazione personale relegando l’amore a merce di scambio a seconda di quanto la prole riesca a rispondere alle loro aspettative, ai loro sogni e desideri. Non tollerano né rispettano, in capo ai figli, la formazione di un valido sistema di difesa fatto di sani principi e di solide barriere e finiscono con il condizionarne lo sviluppo della personalità. Ricorrono al ricatto emotivo come strumento di controllo e instillano nei figli sensi di colpa e di vergogna rendendoli dipendenti a livello psicologico.
E’ attraverso la prole che il narcisista cerca di saldare i conti con il resto del mondo. Lo fa attraverso molteplici meccanismi di controllo e con dinamiche che portano alla luce il solito braccio di ferro emotivo che caratterizza la sua psiche, sempre combattuta tra il desiderio di veder realizzate le proprie ambizioni attraverso i figli e la sottostante e patologica invidia verso di loro e i traguardi che riescono a raggiungere. Maestro nell’instillare sensi di colpa negli altri (Ho sacrificato tutta la mia vita per te), nel simulare e provocare dipendenza (Ho bisogno di te, non posso farcela senza di te), nell’esprimere finta comunanza di obiettivi (Abbiamo un progetto comune che possiamo e dobbiamo raggiungere insieme), nel creare complicità o psicosi condivisa (Tu e io contro il mondo), il padre o la madre narcisista passerà facilmente alla minaccia esplicita (Se non ti allinei ai miei principi, credenze, ideologie, valori e se non obbedisci ai miei ordini ti punirò).
Il senso di colpa indotto dal genitore narcisista non è legato a un’azione specifica né tantomeno finalizzato a riabilitare il colpevole o a riparare la relazione in questione. E’ uno strumento di controllo e di manipolazione diretto a suscitare nel figlio un senso di sudditanza psicologica per il solo fatto di esistere e stare al mondo.
La funzione primaria dei figli sarà quella di somministrare energia narcisistica al genitore: il senso di assoluta dipendenza del bambino e l’accettazione incondizionata, da parte di quest’ultimo, della figura di riferimento servono a mitigare l’ansia di abbandono del padre o della madre. Dipendenza e accettazione che il narcisista tenterà di perpetuare nel tempo manifestando reazioni brusche e rivelatrici della sua vera personalità nel caso i figli non rispondano al proprio dovere e smettano di erogare dosi costanti di attenzione e adulazione. Sarà proprio in quel momento che usciranno fuori i veri colori della relazione patologica: i figli verranno completamente oggettualizzati e il mancato rispetto del tacito contratto provocherà da parte del genitore patologico manifestazioni di rabbia, disprezzo, silenzio, violenza psicologica e addirittura fisica.
L’oscillazione costante tra la simbiosi idilliaca dietro alla quale, in realtà, si nasconde un ricatto emotivo e il disprezzo tipico della svalutazione – classica punizione che toccherà ai figli che non rigano dritto- contribuirà alla crescita di individui insicuri e dipendenti, convinti di doversi guadagnare ogni briciola di amore e timorosi di essere abbandonati qualora non dovessero dimostrarsi all’altezza. Vivranno le future relazioni con il complesso di essere meno dotati, meno importanti, meno qualificati e meno meritevoli e con la convinzione che la loro funzione primaria, all’interno del rapporto, debba essere quella di prendersi cura dell’altro: marito, moglie, compagno o amica che sia.
Esiste il rischio che i figli di genitori narcisisti crescano disadattati, con una personalità rigida e marchiata da complicati schemi di difesa psicologica  che inevitabilmente riverseranno nelle relazioni dell’età adulta. Applicando i modelli appresi nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza, tenderanno a dipendere dagli altri per la gratificazione personale e l’affermazione del proprio Ego. Avranno paura dell’abbandono, saranno bisognevoli e manifesteranno comportamenti immaturi nello sforzo di preservare la relazione dalla quale dipendono, indipendentemente dall’abuso subito.
Solo in pochi, i cosiddetti contro-dipendenti, come li definisce Sam Vaknin, svilupperanno i tratti e le caratteristiche dei genitori e diventeranno narcisisti. Emozioni e bisogni di questi soggetti saranno soffocati da cicatrici formatesi in anni e anni di abusi e di violenze psicologiche. La grandiosità, la mancanza di empatia, il senso del diritto e la presuntuosa altezzosità, di solito, nascondono una profonda insicurezza di fondo e un’autostima artificiosa e disfunzionale.
I figli contro-dipendenti saranno fortemente egocentrici, controllanti, aggressivi e anticonformisti. Respingeranno e sdegneranno qualsiasi forma di autorità, eviteranno l’intimità e la loro vita sarà caratterizzata da ripetuti cicli di idealizzazione/svalutazione e da una costante mancanza di impegno. Saranno lupi solitari e pessimi giocatori di squadra. Terrorizzati dalle proprie debolezze, cercheranno di superarle proiettando un’immagine di onnipotenza, onniscienza, successo, autosufficienza e superiorità.
Astra

23 Commenti

  1. la madre della mia ex in tutto e per tutto !!! E lei uguale alla madre.”Se non ti allinei ai miei principi, credenze, ideologie, valori e se non obbedisci ai miei ordini ti punirò” paro paro. Dovevo pensare e agire come lei. La cosa che mi ha sempre dato fastidio è che per osmosi io per lei sono diventato come la madre ai suoi occhi. Ma manco di striscio,la mia educazione è stata sempre votata alla libertà e al pieno controllo di me,ragiono con la mia testa.
    Forse aver distrutto me le ha portato beneficio,la madre non poteva anche se la odia profondamente,io non sono nessuno.
    Da quello che sò ha sempre oscillato da essere lupo solitario al cercare amici e folla per sentirsi parte di qualcosa. Ora vive tra la folla ed è tutto bello ,anche un nuovo “grande amore” .

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  2. Ma tu continui ad avere notizie di lei? avete amici in comune che ti raccontano cosa fa?

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  3. Anna,le notizie che ho sono di un mese fà,riferitemi da una amica mia che lei non conosce .Ho saputo che mi leggeva nel mio blog e che sparlava di me .
    Fù la mia amica a mettermi in guardia poco prima che la relazione finisse dicendomi di stare attento alla “testa”.
    Ti dirò ,grazie a lei i miei sensi di colpa sono spariti. Altre volte ho scritto che la mia ex mi accusava di essere un poco di buono dedito alla bella vita etc,cose lontanissime da me e non capivo perchè mi dicesse cosi. Ho capito! Oggi ho accanto un altra donna ,(da qualche giorno),magari non è AMMORE come con lei ma sono sereno,non siamo coinvolti in modo tossico,le sono fedele e lei è con me pur non facendo progetti ne a media ne a lunga distanza.non sarà amore ma almeno c’è un pò di tranquillità.

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  4. Sono contenta per te. Ed anche che tu non abbia più notizie di lei. Dopo il tuo incoraggiamento sul no contact, mi sarebbe dispiaciuto molto vederti “cadere” anche se attraverso contatti “indiretti”. In bocca al lupo per la tua nuova storia, vedrai che andrà bene e che comunque non sarà “malata” come la precedente.

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    • No ,Anna,niente contatti di alcun genere.Quando scrivo “oggi” è generico non oggi di ora. Dato che a suo tempo fui fatto passare per “pazzo” che si inventava le cose ,il fatto che la mia amica mi abbia confermato che le mie non fossero visioni distorte ma la realtà delle cose ,mi ha fatto bene,non hai idea di quante volte mi sia scusato perchè pensavo male….. Per causa sua ho dovuto rinuciare a una cosa a cui tenevo molto per evitare d’incontrarla e magari “incontrare” i carabinieri,visto che lei era una “santa” ,beh oggi col piffero che mi possano accusare di alcun che. Anzi,mi è stato detto che se dovesse passarle per la testa qualche voglia di vendetta (cosa possibilissima visto la facilità con cui fà esposti) ,devo farne una contro per calunnia cosi parte l’indagine e scoprono che lei non è tanto pulita ed è stata in cura psichiatrica per anni ed io mi paro il c..lo,non verebbe mai processata,non rischia di concreto ,ma verrebbe iscritta nell’informative delle forze dell’ordine come persona disturbata. Non sò se la cosa sia fattibile davvero ma se dovesse accadere sò cosa fare.
      Grazie per gli auguri :-).

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  5. Ci leggo molto di mia madre in questo articolo; abbiamo da sempre avuto un rapporto molto forte, quasi simbiotico, dove i nostri “io” si confondevano e diventavano una cosa sola. I miei sono separati, mio padre assente, e io e mia madre abbiamo vissuto sole, per anni ci siamo comportati come una coppia, lei era gelosa delle mie relazioni e io assecondavo la sua gelosia lasciando stare qualsiasi relazione si affacciasse sulla mia strada; finche` (a 27 anni, ora ne ho 30) ho incontrato un uomo che mi ha fatto perdere la testa, a quel punto non mi importava piu` niente e sono andata avanti nella mia relazione. Inizialmente mia madre ha avuto attacchi di gelosia, accusandolo di ogni minima cosa, ma poi si e` rassegnata, lasciandomi (quasi) stare. Con lui le cose procedevano bene, mi faceva sentire speciale, si prendeva cura di me, mi sosteneva e mi invogliava nella realizzazione dei miei progetti; dopo un anno compra un appartamento, mi chiede di arredarlo insieme e iniziamo a fare progetti, ma un brutto giorno scopro che lui ha deciso di avere una scappatella con una sua collega; li trovo a casa insieme, lui non si aspettava di vedermi, mi aveva inventato una bugia, io sono infuriata, vado via e gli dico che non lo voglio piu` vedere. Lui caccia via lei e le dice che non vuole avere piu` niente a che fare con lei perche` ama solo me, mi manda fiori, mi scrive lettere ma io non ne voglio sapere. Per quattro mesi l’ho tenuto lontano da me poi l’ho lasciato. In tutto questo mia madre ha preso il mio posto, ha iniziato a gestire lei la situazione tant’e` che quando ho lasciato lui non ero convinta di averlo fatto di mia volonta`. Mi mancava terribilmente anche se odiavo il fatto che mi avesse tradito e imbrogliato, lo chiamai di nuovo chiedendogli di fare l’amore un’ultima volta, ma lui rifiuto` dicendo che se la mia scelta era stata quella di lasciarlo lui doveva cercare di dimenticarmi, e una cosa del genere gli avrebbe fatto solo male. Attesi qualche giorno, riflettendo su quelle parole, ma poi decisi di riprendere la storia con lui; da quella decisione mia madre si accanisce su di me ogni volta che parliamo, mi fa sermoni di ore dicendo che mi sto rovinando la vita, che non ho dignita`, che lui e` sbagliato per me e che lo rifara` di nuovo, dice che non mi riconosce piu` e che lui mi manipola, se le dico che non voglio sentire ancora le stesse cose minaccia un comportamento freddo e distaccato con me. La situazione e` diventata insostenibile per me, spesso dopo i sermoni decido di lasciarlo definitivamente per non sentirla piu`, ma so che sarebbe una scelta condizionata ed entro in crisi.

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    • Giuli ,per tua madre saranno sempre sbagliati e anche quando saranno adatti alla fine saranno sbagliati lo stesso. Per piccolo esperienza, la mia ex suocera mi odiava ,si invetata la qualsiasi per mettermi in cattiva luce,pure i riti voodo mi sono beccato ,poi all’improvviso sono diventato quello “giusto” e come per magia la figlia a poco a poco ha fatto come sua madre all’inizio. Rifletti su questa cosa e sulle tue relazioni.
      Postilla a parte me e qualche altro la mia ex ha sempre raccolto uomini con soldi ma pieni di vizi,alcool ,droghe ,gioco e donnaioli e stranamente sua madre stava in silenzio,come lo è adesso che la figlia sta buttando nel c..sso il suo lavoro perchè stà sempre in giro a fare baldoria con chiunque.
      Attenti alle madri narcise,la manipolazione ha tante facce.

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      • Grazie jerez del tuo commento, l’ho apprezzato molto; sono consapevole che per mia madre non andra` mai bene nessuno, ma non so se riesco a continuare ad andare avanti con lui, sia perche` non so se riesco a fidarmi ancora sia perche` mia madre conosce troppe cose di lui e di noi, fino ad ora non la conoscevo sotto questo aspetto, e` stata sempre comprensiva con me quasi un’amica, per questo le confidavo tutto e quel tutto mi si sta ritorcendo contro. Se avro` un’altra relazione la terro` fuori il piu` possibile. Io sono innamorata persa di lui ma ci sto rimettendo in salute, sono felice solo quando lui e` con me e quando mi dedica attenzioni; quando vedo o sento mia madre entro in ansia e quando lui si allontana da me inizio a fare pensieri strani su con chi e` e cosa sta facendo….non so se sia giusto andare avanti cosi`…

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      • Cara Giuli, vorrei dirti che se ti senti bene solo quando lui è con te e se ti vengono pensieri strani quando lui ti è lontano…mmhhh. Fai attenzione e cerca di osservare meglio cosa succede nella tua relazione con questo uomo. Non trascurare il tuo istinto.

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  6. Giuli,hai un doppio problema, il tradimento di lui che non è stata una bella cosa,ma sono cose vostre,ma quello più grande è tua madre ,il tuo intervento mi ha fatto rivivere le cose che mi diceva la mia ex:la mamma amica , “confidente” ,consigliera ,ma sotto sotto invidiosa e sabatotrice e fortemente ipocrita,faceva la finta buona con me e poi seminava paure e odio e zizzania a più non posso.Arrivò a dirmi che la figlia era solita cambiare ragazzi ogni settimana,al dire il vero poi è stato cosi ,ma per quasi 2 anni è stata fedele alla fine no.
    Tu sai qual’è la tua situazione e quello che vuoi. Il fatto che il tuo uomo ti manchi non significa che sia un narcisista patologico o altro , un tradimento non fà mai una patologia,sei innamorata è chimica,ci mancherebbe che non fosse cosi,il bello e il “dolore” dell’amore,Se non provassimo queste emozioni che sarebbe mai questo amore ?
    Questa tua frase (quando vedo o sento mia madre entro in ansia e quando lui si allontana da me inizio a fare pensieri strani su con chi e` e cosa sta facendo…) mi ha turbato ,perchè con la mia ex ero lo stesso , lei si faceva strani pensieri su di me(indotta dalle fesserie della madre e della corte di amiche sigle e pluridivorziate(una 3 mariti in 10 anni,un pò troppi credo) anche se non ne aveva motivo e per ripicca mi trattava di M.. ,insomma ero alla mercè di ogni matta del villaggio che voleva sfogarsi.Questo perchè la mia ex Np ha una personalità liquida, le domande che tu ti poni manco la sfioravano ero io a farle notare le cose che erano palesi ,ma poi ha scelto la sottana della mama e delle amiche e non fà altro che cambiare uomini perchè non ne va bene mai uno .Ha quasi 38 anni e cerca il principe azzurro che la deve conquistare e meritare,pensa come è messa e come saranno messi questi principini settimanale che incontra. Madri Narcisiste brutta razza.
    Prenditi il tuo TEMPO .Ciao

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  7. i miei genitori mi hanno cresciuto pensando e dicendo che il paese dove vivevamo era un posto pieno di buzziconi ignoranti, sono cresciuto da solo e quasi senza amici adesso quando torno al paesello nessuno mi saluta o fa una cena di 40enni… non ho qcn da contattare e anche nella mia vita adulta non ho vere relazioni nel paesello den lord dove vivo tendo a pensare la stessa cosa dei compaesani, disprezzo il luogo etc. I miei “amici” del paesello hanno fatto il liceo scientifico del paesello e alcuni son diventati ingegneri etc io invece convinto dal papà ho fatto il geometra in una città affianco avevo 13 anni ed è stato il periodo piu oscuro della mia vita. Non un amico, sempre in autobus e mi davo e mi credevo di avere un contegno maggiore degli altri perchè il geometra mi farà subito lavorare non a perder tempo col liceo nel paesello.
    E stessa cosa è al lavoro, dove in realtà gli altri si impegnano in buona fede e io passo il tempo ad esempio a scrivere qui ma mi sento migliore di loro.
    mia madre mi picchiava per un nonnulla diceva spesso ti faccio andare in giro coi graffi in faccia vedrai come ti vergognerai ad andare in giro, lividi, aggressioni rotolandosi sul pavimento..la odio con tutte le mie forze, e ora fa la povera ottantenne che il figlio una mattina non le ha piu voluto parlare a lei come all’impiastro vicino a lei che sapeva solo dire “hai studiato?” te dicevi sì e tutto era a posto
    ora mio figlio è piccolo tante volte in questi suoi primissimi anni di vita mi sono chiesto come si può alzare le mani prendere un cosetto leggero e rotolarlo sul pavimento come un oggetto rotolarcisi assieme con le unghie ficcate in faccia
    il problema adesso è che:quando non ho la romance che mi “stabilizza” mi sento rabbioso a casa e sono davvero in difficoltà
    e mia madre dai suoi genitori nella vita in campagna del profondo sud cosa aveva subìto per avere questa rabbia dentro così grande?

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    • Da quanto ho avuto modo di capire il solo fatto che cerchi risposte a tutte queste domande farebbe pensare a un problema risolvibile. Cerca conforto nella psicoterapia e cambia analista se non vedi miglioramenti. Sono convinta che nessun medico è migliore di se stesso. Guardati dentro, fai introspezione e mettiti in discussione. Mi sembra che sei sulla buona strada. Per il solo fatto di essere qui.

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      • ti ringrazio per ciò che mi dici, quanto alla questione del rapporto con i miei genitori ho smesso da diverse settimane di parlare con loro perchè estenuato da anni in cui le telefonate, gli sms (e adesso cominciavano a ottantanni anche con whatsupp dal quale mi son tolto) tutte con richieste di conferme che io ero e sono felice sto bene e va tutto bene
        ho passato dei capodanno da solo dicendogli al telefono che ero con gli amici e così tante falsità per una esigenza LORO di rassicurazione alla quale io ho sempre aderito in modo automatico e che si è svelata come tale solo quando in psicoterapia è emersa questa cosa: i genitori a volte fanno i figli per vivere attraverso di loro, a volte non fanno i figli con questo scopo ne conscio nè inconscio ma strada facendo ci cascano forse perchè le loro vite nel frattempo si svuotano di passioni (sane) e allora manifestano il desiderio compulsivo di rassicurazione anziche la RESPONSABILITA’ DI RASSICURARE loro i figli
        Io sono fresco genitore e vorrei non finire alla stessa maniera
        Parlo di questa cosa al netto del rancore proprio perchè voglio cercare di non far cadere i miei figli nello stesso automarismo (e soprattutto per non caderci io) Mi chiedo se anche altri hanno percepito questo modo di essere “usati” dai propri genitori

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  8. Esattamente accurato, di una precisone impressionante ma non gli ultimi due paragrafi, non sono d’accordo con quelli, ci sono piu’ varianti e credo ci sia piu’ da dire.
    Purtroppo la donna che mi ha partorita, che si firma con il proprio nome nelle lettere di punizione che mi spediva, e’ esattamente cosi’. Devastante.
    Io pero’ avevo reagito distaccandomi sin da piccola quindi ho avuto un percorso diverso, non meno doloroso ma diverso.

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  9. FINALMENTE per fortuna o purtroppo, a 48 anni, mi sono resa conto di avere una mamma narcisista patologica. Ho sofferto tanto nella mia vita e mi sentivo sempre inadeguata per ogni cosa. Nonostante abbia 4 diplomi e una laurea, per nei, non ho mai combinato niente nella vita.
    Ho due figli educati e studiosi ma non è merito mio, dice infatti che ho avuto tanta fortuna e che sono nati così, che io non c’entro, che non è merito dell’educazione che gli ho dato. Anche nel lavoro sono stata solo fortunata (per lei non c’entra il fatto che ho studiato tanto). Delle mie relazioni poi … mi ha sempre “sputtanata” davanti al mio ex marito ed ai compagni che ho avuto nella vita tanto che lei riusciva a “portarmeli” via creando con loro alleanza (alla fine credevano più a lei che a me. Non perdeva occasione di usare ogni mio più piccolo errore per farlo diventare un errore mondiale).
    Davanti agli amici lei è perfetta, sincera e onesta, in casa ci tratta proprio come dei zerbini ma in modo estremamente sottile che dall’esterno è praticamente impossibile vedere. Dice che non abbiamo fatto mai nulla per lei, che soffre perchè nessuno le vuole bene, fa la vittima se non ci comportiamo come lei vuole.
    Il mio terapeuta, giustamente, cercava di farmi “lavorare” su me stessa a smussare i miei angoli troppo “duri”. Ho imparato a comunicare per cominciare ad avere un rapporto con la mamma, ma non è servito. Ho fatto percorsi per la mia autostima e sulla gestione di problemi e conflitti.
    Ogni volta che “si sentiva capita” … negava e cambiava versione. Mi sono data ancora mille colpe, con tutti i corsi, percorsi e terapie che ho fatto, non ho capito nulla. Mi dicevo … sei una pessima persona ma, mi chiedevo pure, come mai con il resto del mondo ho bellissimi rapporti e con lei non riesco? Era sempre per colpa mia ovviamente.
    Ora ho capito. DEVO STARE ALLA LARGA DA LEI! Tanto lei ha sempre ragione anche nel palese torto marcio.
    Non so quanto facile ne doloroso sarà ma ho capito che stando “vicino” a lei mi rovino solo la vita.

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    • Uguale. Potrei scrivere le stesse identiche cose e cambiare la foto, sarebbe uguale.
      Ma solo un punto, non pensare di non aver combinato nulla nella vita, mi pare di capire hai dei figli, un lavoro, tante belle relazioni, quindi il tuo pensiero e’ soltanto la proiezione di quello che lei ha cercato di inculcare in te: l’insoddisfazione di base.
      Non dimentichero’ mai il mio medico condotto quando una volta mi disse: “se continui ad avere questi pensieri negativi non stai facendo altro che continuare il lavoro che lei ha fatto su di te, e’ quello che lei vuole, che tu continui a sentire la sua voce anche quando lei non c’e’. Rompi la catena e goditi la vita.” Ecco, e’ esattamente cosi’, e se ti chiedi perche’ fanno questo su di noi, la risposta e’ PROIEZIONE, proiettano sugli altri le loro insicurezze…..sono proprio malattie patologiche i cui sintomi sono sopratutto la cattiveria.

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      • Giuseppina,Nancy e Araba,avete tutta la mia solidarietá.Ho avuto modo di vedere da vicino quali siano le dinamiche di un rapporto tra madre narcisista perversa e figli abusati.Da genitore vedere ragazzi dell’etá dei miei figli trattati come piccoli animaletti domestici mi ha fatto stringere il cuore.Comandati a bacchetta e premiati col biscottino dopo aver eseguito i compiti imposti,oppure demoliti nell’autostima con una crudeltá estrema.Una mamma…questo é l’amore allo stato zero…
        Pensare che nessuno potrá fare niente mi fa avvilire.É vero,dall’esterno danno un’immagine immacolata,ma un’attenta osservazione permette di capire che qualcosa non va.Avere scoperto di essere stato solo uno dello stuolo di uomini che si é portata in casa mi fa soffrire piú da padre che da “compagno”.

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        • Ho scritto talmente tanto a riguardo che non so piu’ cosa scrivere, e’ tutto cosi’ devastante sinceramente, una madre che da i tranquillanti alla figlia undicenne dicendo che sono ricostituenti? E’ anche un reato…..sono capaci di tutto.
          Immaginati avere 11 anni e beccare tua madre in flagrante….avevo intuito, preso la scatola (lei mi metteva le pastiglie davanti al piatto) letto, urlato contro e da allora mai piu’ mangiato quello che mi preparava lei, avevo imparato a fare da sola…..ma ci pensi…..pensa che adoloscenza che ho passato con una madre cosi’……ripeto c’e’ da scrivere cosi’ tanto un libro non basta…..

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      • Arabafenice è orribile quello che hai passato! Infernale! E la mia immaginazione non riesce a spingersi tanto da rappresentare i possibili effetti di tali gesti su una bimba. Chissà che grande lavoro hai dovuto fare per riuscire ad accettarlo e uscirne fuori, in qualche modo. Ti ammiro molto per la forza che hai, dimostrata anche con il fatto che condividi queste esperienze. Ti abbraccio

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        • Grazie Giusy,
          Ho passato la vita in “denial” ribelle, sono andata via da giovane (indotto ma l’ho capito solo dopo) se mi chiedevi ai tempi dicevo che non andavo d’accordo con loro ed era meglio vivere da un’altra parte. Poi dopo che sono uscita dal denial a 45 anni ho iniziato a mettere insieme i vari puntini e le frasi che lei mi diceva tipo “tu qui sei un ospite” hanno preso il significato giusto nella mia mente. Il terapista lo chiama splitting (il bambino nega di capire inconsciamente per preservare l’idea di essere amato e salvarsi con l’autostima) il mio medico dice che “il velo e’ caduto” e quindi ora da grande il mio “io” e’ abbastanza forte da affrontare la verita’.
          E’ tutto molto molto triste. Rivedo la bimba che ero e mi si stringe il cuore nella realizzazione di cio’ che e’.
          L’omerta’ dei familiari e conoscenti poi…..anche dopo che ho raccontato tutto…..la dice lunga……

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  10. L’articolo descrive benissimo la figura distruttiva di mio padre. Ci ho messo 34 anni per capire chi fosse e cosa vesse seminato dentro la nostra famiglia. Un nullitá che giunto alla solglia dei 73 anni, sta raccogliendo tutto quello che non ha costruito ne a livello familiare ne sociale. Un uomo solo vuoto e sempre pieno di rancore. Ho capito che per salvarmi dovevo uscire di casa e abbandonarlo a se stesso. I miei contatti con lui sono minimi e sporadici. Mia sorella maggiore é quella che ha subito il danno piú grande. E’ piú abusante di lui, una perversa inimmaginabile. Mi manca ancora il distacco emotivo. IL rancore furioso mi tiene ancora legata a questi soggetti.

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    • Mi dispiace Valeria. E’ terribile crescere con una persona del genere in famiglia. Per te, significa avere avuto relazioni disturbate anche con tutti quelli che, pur essendo amorevoli, hanno vissuto sotto la sua influenza. Fai bene a tenere i minimi contatti. Quando la persona disturbata è un figlio o un genitore, diventa davvero dura mettersi al riparo. Ma la tua comprensione di quello che hai vissuto è fondamentale per il recupero.

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  11. NO CONTACT, lo trovo assolutamente necessario, nel mio caso me lo impone il medico e il terapista, non potrei essere piu’ d’accordo. Per me sono morti.

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  1. Genitori narcisi | - […] Fonte: relazionipericoloseblog.com […]

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