Il no contact e il definitivo allontanamento del soggetto patologico, sebbene costituiscano la strada più facile per leggere con lucidità i segnali di una relazione tossica e dannosa per il proprio benessere psicofisico, non sono sempre realizzabili. A volte si è costretti a interagire con l’ex partner psicopatico/narcisista/borderline, come nel caso di figli in comune o di professioni svolte nello stesso ufficio o ambiente di lavoro o, peggio ancora, di rapporti professionali gerarchici. In questi casi bisogna stringere i denti e andare avanti, proteggersi, difendersi e mettere in atto tutte le possibili strategie per arginare la sua malvagità e non permettergli di annientarci.
Tra queste la più importante è la contromanipolazione. Abbiamo chiesto alla psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale Francesca Saccà, esperta in problematiche di dipendenza affettiva (http://www.francescasacca.it http://www.dipendenzaffettivaroma.it), in cosa consista questa tattica.
La contromanipolazione è quella strategia verbale e non verbale di autoprotezione adottata per difendersi. E’ un meccanismo di tutela e difesa che possiamo utilizzare al fine di proteggere la nostra persona e non permettere al manipolatore di attaccare la nostra autostima e denigrarci. Rendersi insensibili al suo potere di creare emozioni destabilizzanti, infatti, è il modo migliore per indurlo a interrompere il processo di manipolazione.
Si può imparare a contromanipolare?  E se sì, come?
Non è di certo facile esercitare la contromanipolazione ma si può imparare. C’è una serie di tecniche che si possono acquisire ma l’aspetto fondamentale su cui lavorare è quello di sviluppare la capacità di vedersi come persone che meritano rispetto, recuperare la propria dignità e curare l’autostima danneggiata. Soprattutto, di fronte a casi gravi, è fondamentale fare un buon percorso di psicoterapia che rafforzi l’individuo e gli insegni i concetti di ‘tutela’ e ‘rispetto’ per la propria persona. Chi è già a buon punto o ha già fatto un percorso di terapia e vuole allenarsi ad imparare le tecniche di contromanipolazione può leggere qualche buon testo al riguardo come I serial Killer dell’anima di Cinzia Mammoliti, L’arte di non lasciarsi manipolare di Isabelle Nazare-Aga e Non mi puoi manipolare di Stern Robin. Consiglio altresì di frequentare gruppi di aiuto dove ci si esercita su questi temi. Nell’esperienza con i gruppi che conduco ho notato quanto è importante l’allenamento pratico.
Può fornirci alcuni suggerimenti pratici?
La contromanipolazione richiede fermezza, calma e capacità di autocontrollo. Le frasi devono essere brevi, non dobbiamo dare troppe spiegazioni né tantomeno giustificarci quando non necessario. Vanno usate frasi semplici, è bene utilizzare la forma impersonale “si” (Es: Lo si può pensare, lo si può credere…). Se ne siamo capaci è utile fare dell’umorismo ed essere autoironici. Dobbiamo assolutamente evitare l’aggressività ed essere educati. E’ fondamentale lavorare sulla capacità di gestire la rabbia e mantenere l’autocontrollo quando le emozioni negative prendono il sopravvento. Una buona contromanipolazione prevede anche un comportamento non verbale e paraverbale adeguato: ad esempio, lo sguardo deve incontrare quello del manipolatore, senza essere di sfida, e dobbiamo cercare di evitare di guardare in basso o da altre parti.  La posizione del corpo deve essere eretta, piedi a terra, schiena dritta. Il tono della voce va tenuto alto ma senza esagerare. Bisogna evitare assolutamente gesti aggressivi come sbattere i pugni, puntare il dito o lanciare oggetti. E’ fondamentale praticare l’autocontrollo sulle proprie emozioni negative prima di iniziare a contromanipolare. Dobbiamo esercitarci a fare in modo che il nostro comportamento sia quello di una persona ‘indifferente’. Il fine della contromanipolazione, infatti, è rispondere ‘come se’ foste indifferenti. Quando il manipolatore non sa più come convincervi e si rende conto che non ha potere su di voi, lascia perdere.
Adottando la contromanipolazione chi abbiamo di fronte cambierà il suo comportamento nei nostri confronti?
Molte persone vogliono imparare a contromanipolare nella speranza di essere capite da colui/colei che esercita la manipolazione. Questo è un errore dal momento che un manipolatore professionista non possiede sane abilità relazionali e comunicative. Per prima cosa dobbiamo capire che imparare a contromanipolare serve non a far cambiare l’altro ma a tutelare noi stessi. Dobbiamo smettere di illuderci che sia possibile una comunicazione sana con un manipolatore/manipolatrice. Questo ci aiuterà a non aspettarci più alcun tipo di cambiamento e a finirla di alimentare false illusioni-la speranza profonda, ricordiamolo, è sempre quella di riuscire a far ammettere al manipolatore che sbaglia e che deve cambiare-che, alla lunga, generano unicamente sofferenza, stress e gravi sintomi a carattere fisico e psicologico.
Ci può fare un esempio di contromanipolazione?
Certo. Posso farvi un esempio di tipico ‘ricatto affettivo’: alla frase “Non posso vivere senza di te! Se mi lasci morirò!”, un’ottima risposta contromanipolativa potrebbe essere: “Capisco di sembrarti indispensabile, ma tu sei perfettamente in grado di sbrigartela senza di me. Infatti prima di conoscermi te la cavavi benissimo!”. Notiamo che la risposta è educata, non aggressiva né passiva. La persona che ha subito il ricatto affettivo non è rimasta schiacciata dai sensi di colpa, tipici nei ricatti emotivi, e si è tutelata.
Ricordo che il ricorso a tattiche di contromanipolazione è un rimedio estremo e dettato da situazioni di necessità. L’unica via percorribile per uscire definitivamente da una relazione tossica e devastante è quella di dar fine alla mano di poker, chiudere le carte e abbandonare il tavolo. E’ il sistema più efficace per uscire definitivamente dalla sofferenza, dall’umiliazione, dal gioco dei tradimenti e delle menzogne, dalla serie infinita di sparizioni e riavvicinamenti e di riacquistare autostima, fiducia e rispetto di sé.
Astra

30 Commenti

  1. Sono un avvocato, madre di tre figli, donna carina, sono stata amata ed in relazioni sane finchè…ne ho incontrati tre ,l’ultimo dei quali, amico fraterno del penultimo ,per un anno dai miei tentativi di fuga mi ha trattenuta con ogni sorta di mezzo:stalking, minacce pianti, false promesse, colpevolizzazioni (mi uccido senza di te) …tutto ovviamente falso. Ore, mesi anni a confortarlo, rassicuralo metre lui mi dilaniava con silenzi, fughe,tradimenti,e clamorosi quanto vacui ritorni.Dopo tre anni inizio a capire e a ricomporre i pezzi del puzzle, leggo mi informo, allora comincio a registrare sms, mail a predisporre il mio no contact.Le ferite sono immense ,devastanti, così come la sensazione di aver perduto la mia innocenza e visto una bruttezza che non pensavo potesse esistere .E’ durissimo accettarlo, così come accettare che non c’è cambiamento, pentimento, empatia, affetto, amore. Il nulla,solo dolore e distruzione.Il no contact se possibile o una indifferenza fatta di frasi corte e( apparente) assenza di emozioni verso di loro è l’unica via per sottrarsi al massacro .

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    • Ciao Marina, ogni volta che leggo una testimonianza non riesco a rimanere esterrefatta dalla similitudine di comportamenti che questi individui adottano.
      Il percorso è quello indicato più volte. Contatto zero assoluto, informazione e comprensione di ciò che è accaduto, ma soprattutto rivolgere lo sguardo a noi.
      Anche se, come hai sottolineato, la perdita di innocenza e di una identità che mi ha accompagnato fino alla conoscenza di questo personaggio è la fase che richiede maggiore impegno e lavoro.

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    • Volevo solo aggiungere che un sentimento che fatico a gestire in questo momento è la vergogna, pensando a come ho prestato il fianco a denigrazioni, umiliazioni, bugie. Cosa che come donna abituata ad essere rispettata non ho mai subito.
      Grazie

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      • Lucia…con il terzo ed ultimo di loro ho vissuto un anno tra rabbia furiosa e vergogna intensa, ma anche il precedente ,che mi ha mosso come un burattinaio d’eccezione, ho dovuto fare i conti con la vergogna.Sai qual’è la strada per far passare vergogna e rabbia?che se non si hanno infomazioni, se non si comprende con chi, o meglio con cosa si ha a che fare ,chiunque ,per amore e confusione e pietà e senso di accudimento e speranza ci cadrebbe.Solo il ripetersi nel tempo dei loro gesti sempre ugualmente distruttivi, delle bugie sempre uguali, unito alla infomazione che rimette insieme i pezzi del puzzle…si può far tacere la vergogna.Simao state violentate a volte nel corpo e sempre nell’anima da loro …solo che non potevamo saperlo allora…!la psicopatia è un modo di essere o una malattia grave resa ancor più grave dalla scarsa informazione.
        Non devi vergognarti per aver conosciuto il male ed ogni pensiero su di loro ti fa perdere tempo dietro al nulla. Sii fiera di te perchè sai amare e dare e perchè li hai riconosciuti e sei VIVA, tu non loro.
        Un abbraccio

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  2. Cara Lucia, questo sentimento di “Vergogna” è comune a tutti quelli che hanno avuto a che fare con questi malati di mente . Ho provato prima vergogna perchè credevo di essere il cattivo e poi rabbia verso di me. Grazie all’aiuto di altre persone che sono incappate in questi tipi la rabbia l’ho rivolta verso di lei ma ho provato la tua stessa vergogna. Come ho potuto passare sopra a certe provocazioni? Figurati che gli “scappavano” telefonate mentre stava in giro e sentivo lei che chiaccherava con altri uomini, si faceva abbordare da chiuque e me lo faceva sentire. E poi ? Mi diceva di essere stata a casa o aver lavorato tutto il giorno. Come dice Marina nel primo intervento ,mi sono bevuto :minacce pianti, false promesse, colpevolizzazioni (senza di te non potrei vivere più).Nel frattempo si creava un altro giro .Le relazioni funzionano solo quando ci si sta al 50% ,se qualcuno prevale ,si finisce per essere zerbini. Si è presa tutto il mio spazio,non potevo parlare,pensare e addirittura non potevo manco respirare,non scherzo, anche il mio modo di respirare era di distrurbo per lei. Ho provato vergogna dopo aver saputo che mi aveva distrutto con calunnie ,assolutamente false ,pure del drogato mi sono preso,così sulla fiducia,tanto per essere ancora più mostro. Il colmo è che peer tutta la relazione mi raccontava di quanto sua madre sia manipolatrice e bugiarda e che abbia sempre trattato gli uomini con disprezzo solo per ottenere delle cose.
    Ero ignorante purtroppo e dopo la fine della relazione anzi dopo che ero scoppiato ,perhè è finita sopratutto perchè non ne avevo più. Completamente prono a i suoi bisogni ,io che nella mia vita mai ero stato cosi e mai avevo avuto “bisogno” di qualcuno ero diventato un bimbetto stupido.Quando mi sono guardato sono esploso,quando ho capito che ero stato manipolato fin dall’inzio ,dal primo giorno quasi ,tutto quello che diceva aveva uno scopo indurmi a farmi perdere la testa e dimostrare che io non fossi una persona onesta e di buon cuore.I Borderline putroppo hanno questo difetto devono dimostrare che il partner è un mostro e che non li ama.
    Tutta la comunicazione umana è di per sé sempre manipolazione. Il nostro comportamento è indotto dall’indole e dal comportamento altrui. E’ normale. Però quando si ha a che fare con degli eccessi il comportamento di un individuo può degenerare.
    E subentra la mania di controllo ossessivo indotta ,i.Vi giuro che mai in vita mia ,abbia in qualche modo controllato qualcuno ,anzi lei stessa mi rimproverava di essere poco geloso e di cercarla poco.In verità rispettavo i suoi spazi ma lei non capiva infatti quando mi azzardai a cercarla ,di botto divetanti il “controllore” ,esempio:Ciao,amore che fai? La frasi tipica che tutti diciamo ,diventava motivo di litigio,perchè partiva con la tirata sul controllo ed io mi scusavo e mi vergognavo perchè convinto di essere nel torto.
    La mania di controllo ossessivo può essere indotta ,da comportamenti ambigui
    o incoerenti (si dice una cosa e si fa un’altra), contraddittori si dicono più versioni in più momenti (Non avete idea di quante versioni della stessa storia ho sentito), assurdi negando l’evidenza(tipo aver detto quello li me lo farei all’istante per poi dire :io gli uomini manco li guardo), subliminali quando si induce l’altro a credere qualcosa aiutandosi con indizi e mezze verità, esagerazioni.
    Quando si è “vittima” di un comportamento del genere si tende a sviluppare una diffidenza e una paura che a loro volta inducono alla difesa e per difendersi dall’incoerenza e dall’assurdo, dal “nascosto” è necessario *sapere*. Per sapere bisogna vedere, controllare con i propri occhi per capire se è tutto vero ,se è la nostra mente che ci fà vedere le cose brutte. Invece è la realtà delle cose che prima non vedevamo.
    Questo comportamento ossessivo indotto diventa un punto di forza di chi lo induce(il manipolatore), poiché può essere utilizzato come accusa di molestie. E lo può essere davvero, perché a tutti gli effetti una molestia.
    Le persone che si comportano in modo instabile, illogico, incoerente, irrispettoso, con scarsa empatia, specie se intelligenti: possono generare negli altri comportamenti di controllo per via del loro comportamento ambiguo. Si arriva all’ossessione vera e propria. Il regalo dei narcisisti è questo ,la loro pazzia.
    Per i border-Narcisisti noi non siamo assolutamente indispensabili, quando s’ innamorano di una persona, hanno aspettative molto alte, per loro sei il suo salvatore e principe azzurro e ti idealizzano al livelli quasi divini; ma siamo essseri umani non perfertti e prima o poi finisci per tradire queste aspettative dopo che hai dato anima e corpo e in quel momento non avrai più valore, verrai dipinto di nero, come il cattivo e il carnefice. E dopo pochissimo ti sostituiscono, proprio come un oggetto. Tutto quello che dicono ,che predicano sono falsità. Mi diceva che mai avrebbe voluto farmi del male,infatti capiti i miei punti deboli ,lo ha fatto. . La cosa che mi stupisce è la facciata perbene che riesce a mantenere malgrado le azioni non propriamente da educanda. Credo sia anche questa una sorta di manipolazione.E’ riuscita a farla a me che eravamo intimi ,figurati agli altri.
    Mi ha fatto desiderare di morire per la vergogna delle mie azioni.Ma non avevo fatto nulla di male,anzi,è riuscita a manipolarmi a questo punto.
    Come ho scritto in altri interventi ,lei è un mostro che sta nel passato,ancora vivo ,non lo nego, vive per via della mia salute non buona che mi fà ricordare quello che ho vissuto.Prima di lei stavo bene ,poi una discesa costante e lei la “buona” non poteva stare con una persona dalla salute incerta ,non vedeva futuro. Capite?Pure della mia malattia mi fece vergognare sta bella persona.

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  3. Grazie delle vostre risposte.
    Tutto ciò che scrivete sono l’ennesima dimostrazione che questa violenza “psicologica” viene perpetrata a danno di persone che sono inconsapevoli di come possa funzionare il Male.
    Ma ora noi sappiamo, non dobbiamo più farci cogliere impreparati quando conosciamo altre persone, anche se sento che questa esperienza ha minato la mia capacità critica e di giudizio.
    Penso che tutti noi abbiamo sperimentato nell’incontro con questi individui, una sensazione di allerta e di pericolo, alla quale non abbiamo voluto dare retta.
    Ebbene bisogna ritrovare fiducia in quell’intuizione e saperla ascoltare.
    Altra lezione che ho imparato è che solo i fatti, le azioni mi danno la cifra delle persone con le quali mi relaziono e non le parole.
    Non finirò mai di ringraziare blog come questo che mi consente non solo di tenere sempre gli occhi aperti, con la documentazione e le analisi lucide che vengono proposte, ma tutti voi che intervenite con il vostro personale percorso. Siete la dimostrazione che esistono delle belle persone con spessore morale, interiore, capaci di veri sentimenti.
    Questi vampiri non scelgono a caso le loro prede.
    @Marina: ricambio l’abbraccio

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  4. Ciao Giovanni, per fortuna tu sei riuscito a capire. Non è scontato, e credo che il più grande aiuto venga dato dalla scoperta delle loro colossali menzogne. Senza vista di ció che fanno dietro la loro facciata di normalità è molto improbabile che si capisca. Anche la mia esperienza conferma quello che dici sulla ‘leva’. Come in un ciclo che ripete se stesso, l’inizio del suo parassitarmi faceva leva sulle sue sfortune e dolori della ‘pazza’ ex (ma anche stupida, avida, superficiale, ossessiva, gelosa, vendicativa, ecc.). Ora che sono scappata chiaramente mi ‘usa’ allo stesso modo con le attuali malcapitate. Una volta che hai accettato che tutto quello che esce dalla sua bocca é menzogna, sarà molto semplice non farsi manipolare. Se non hai figli poi basta non permetterle alcun canale di comunicazione. Tornano solo se lasciamo loro la possibilità di farlo. Altrimenti volgono verso altri pascoli che richiedono meno energie.

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  5. Questo articolo mi è molto utile. Io lavoro con il “mio” np. Ormai sono un po’ di mesi che mi sono distaccata dalla relazione e proprio per questo lui ha cominciato a inseguirmi. Ovviamente con tecniche subdole e ambigue. Cerco di resistere ogni giorno, ma adesso che ha capito che non c’è più molto da fare e i suoi mezzucci non funzionano, è passato alla cattiveria usando nuovamente la triangolazione con una persona per cui in passato avevo sofferto molto. Non sto passando un periodo facile per via di problemi familiari, quindi all’ultima “battuta” nonostante abbia reagito con indifferenza la mia espressione deve avermi tradito. Infatti subito dopo ha ripreso a non calcolarmi. Non soffro più come prima, ma cavoli quanto è difficile andare avanti e staccarsi completamente da questo schifo…

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  6. Vivo una relazione con un manipolatore da 6 anni, secondo me scappare è la via più facile. Per essere più forti le situazioni vanno affrontate. Lasciando perdere e arrendendosi non credo l’autostima aumenti, anzi, si ha un effetto contrario, perchè lasciando questo tipo di persone rimane solo un vuoto dentro, un qualcosa di irrisolto. Queste persone vanno affrontate, non tutte sono mostri e non tutti noi manipolati siamo vittime ma, persone che hanno problemi a loro volta. Io non tollero chi si piange addosso e non si fa valere. Io ho trovato un equilibrio in questa relazione dopo anni a combattere, so chi sono e quanto valgo e nessun uomo può dirmi chi sono e cosa valgo. A prescindere dalle persone che si hanno di fronte e che la vita ci mette davamnti bisonerebbe prendersi sempre la responsabilità di volersi bene. Perchè solo volendo bene a se stessi si può affrontare il mondo.

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    • Cara Federica, scappare è la cosa più difficile.
      Perché stai scappando dalla persona che ami e sai che il dolore sarà atroce, ti sentirai malissimo e ti mancherà ogni secondo.
      Non so quello che stai vivendo tu, per cui non ti giudico.
      Io non me ne faccio niente di un uomo che mi ha giurato amore eterno e poi mi ha mentito, tradito e trattato alla stregua di un oggetto del quale si era annoiato, cancellando sei anni di vissuto insieme con una crudeltà inimmaginabile.
      E’ un uomo potenzialmente fantastico ma, essendo anaffettivo e narcisista, sarà sempre alla ricerca di qualcosa di più stimolante e se ne annoierà dopo un po’, mettendo in atto sempre le stesse dinamiche con qualsiasi donna incontri.
      E’ un eterno insoddisfatto.
      Io vorrei un uomo del quale posso fidarmi, non certo uno dal quale posso aspettarmi menzogne, inganni, silenzi punitivi e sparizioni.
      Prima di incontrarlo ero pienamente soddisfatta della persona che sono, la mia vita era molto piena.
      Quando è finita mi sono ritrovata persa, non riconoscevo più la persona che sono sempre stata, ho perso tutta l’autostima che ho acquisito negli anni, io la chiamo “la sindrome del cassonetto”.
      Ora sto cercando di riprendermi la mia vita e la mia identità rubata.
      Hai scritto : bisogna volersi bene, sono d’accordo.
      Volermi bene, per me, significa dimenticarmi di lui, voltare pagina e, in caso tornasse a bussare alla mia porta, non aprirgli mai più.
      Cari saluti

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    • Federica, comprendo il tuo punto di vista e, credimi, sarei stata felicissima di ritrovare un equilibrio con mio marito. Ma se di fronte hai una persona intollerante, inguaribilmente egoista, per la quale lui ha sempre ragione e gli altri sempre torto, che ti isola dal mondo, che pretende di prendere le decisioni al tuo posto e lo fa e se non ti adegui peggio per te… e nonostante tutto continui ad amarlo ma ti senti in trappola, soffocata e impotente…. scappare è la via più difficile perché la sofferenza è immensa, perché pensi che avresti voluto e ancora vorresti che si fosse realizzato e si realizzasse tutto quello che dici tu, Federica, e non è possibile perché non c’è disponibilità dall’altra parte a mettersi in discussione, a venire incontro all’altro, a fare un serio esame di coscienza, ad aprirsi, a fidarsi, a rinunciare a qualcosa e non pretendere soltanto.
      Forse hai incontrato una persona che ha accettato la tua affermazione di te stessa. Sei stata fortunata e ti auguro di continuare cosi.
      Purtroppo però la tua esperienza è un’eccezione in casi di questo tipo, in cui non parliamo di screzi o divergenze fisiologici in un rapporto, ma di un rapporto di potere fortemente squilibrato in favore di chi sa essere arrogante, impositivo e non tollera contraddittorio.

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      • secondo me non può esserci equilibrio con una persona di per sè squilibrata, che non controlla le proprie intemperanze, la propria lingua, la propria aggressività fisica e verbale. Parlo del mio caso, ovviamente.
        non tollera contraddittorio, promette mari e monti ma all’atto pratico disattende – per personali motivazioni – le promesse con cui tu ti eri legata a lui. una Famiglia, un figlio. E’ geloso di tutto ciò che mi circonda, a partire dal gatto, cane, amici, sorelle, familiari e parenti. Capace di mettere becco su ciò che faccio con loro (che poi sono cose normalissime)…
        a settembre, ripresa le mie cose, comincerò il tunnel… perchè, già adesso che ha capito bene che non ne posso più, ha cominciato a dar di matto – accusandomi di essere calcolatrice, di non avere sentimenti, di essere un burattino di qualche mia amica, ecc. – e questo so che è solo l’inizio. mi aspettando altri messaggi, lamentele, colpevolizzazioni, minacce.
        eppure è un uomo interessante, pieno di vita – soprattutto agli occhi degli altri, dei vicini di casa, dei colleghi -, molto affettuoso, a volte premuroso… ma prende fuoco come niente, e offende, denigra e con i suoi monologhi infiniti ti sfibra. non riesci neanche a reagire.. in verità spesso reagivo ultimamente con distacco, ma non si può pensare di reagire vita natural durante in questo modo. anche perchè lui non è stupido, e poi le domande se le pone, e le pone anche a te.. e puoi negare pure, ma prende le sue contromisure.
        non so come sarà, ma non vi nego che ho paura. è manipolatore, ma in passato anche un investigatore informatico e non dei più puliti sulla piazza. la sua indole è quella di pensare sempre al peggio..
        mi ha conosciuto libera, con tanti amici e amiche, con una vita sociale abbastanza piena, e ora mi ritrovo sola quasi come un cane, vita sociale, la mia quasi azzerata, senza più quella forza di carattere che mi contraddistingueva…
        come rispondere…alle sue richieste, ai suoi messaggi, per arrivare a settembre e riuscire a riprendermi tutto ciò che ho lasciato da lui? qualcuno ha suggerimenti in proposito?

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      • Moment, come leggerai in messaggi di altre compagne di sventura, è tutto un deja vu. Inclusi i ricatti su cui potrei scrivere un libro. Ovviamente è tutta colpa tua, probabilmente sei squilibrata, immatura, non sai quello che vuoi e stai tranquilla che in qualche modo la dovrai pagare. Ovviamente tutto questo dal SUO punto di vista, intendiamoci.
        Sembra che si preparino su un copione già pronto. Se sei in grado di ragionare sei già abbastanza fortunata. Vi sono stati lunghi periodi in cui io ho pensato che la unica soluzione fosse imbottirmi di pillole e farla finita. Ora sono felice di non averlo fatto. Come sopra: forza e coraggio

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  7. Se è una donna che manipola per tornaconto personale, regali soldi e potere sugli uomini, ti si mostra amica ma ti mette contro il tuo fidanzato finché lui ti lascia (anche perché lei lo affascina), avendola sempre attorno come ti difendi da una intrigante simile?

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    • Paola,leggo adesso con molto ritardo,ma è da poco che ho “scaricato” un’amica narcisista egocentrica e manipolatrice. Il bello è che ho fatto tutti i passaggi per uscire da questa devastante amicizia in maniera spontanea,perché evidentemente dentro di me si sono attivate automaticamente quelle difese inconsce senza le quali sarei arrivata all’autodistruzione. La sua capacità manipolatori è stata talmente efficace e subdola che abbiamo finito con l’assomogliarci fisicamente al punto di essere scambiate l’una per l’altra,a tutto vantaggio di lei che mi usava per le brutte figure! A salvarmi è stato il disprezzo che ho cominciato a provare per me stessa,per l’incapacità di capire i suoi maneggi e la mia dabbenaggine nel giustificarli sempre.Ho dato un taglio netto,ho ripreso la mia vita,la mia identità, le mie attitudini.Non ho nessun rimpianto, ho superato i sensi di colpa e ho ritrovato forza.L’ unica cosa da fare è troncare,se si può. È come rinascere!

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  8. Penelope uguale io..il tuo post potrei scriverlo io il tuo post..
    Ricatti , manipolazioni, insulti, fughe ritorni poi ieri vigilia di agosto mi ha lasciata senza motivo.
    Sono dilaniata..

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    • Non voglio sembrarti cinica però se non eravate sposati consideratelo un motivo in più per trarne coraggio. Io non ho avuto fughe e ritorni ma parecchi lunghi anni di vita insieme.
      Un dolore inenarrabile. Forza.

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  9. Stanotte l’ho sognato, che mi chiedeva il perchè non avessi affrontato vìs-à-vìs il fatto che lo lasciassi (è successo tra una email e l’altra, discutendo via email, ma anche dopo la sua minaccia di finirla con la sua, di email). ora cominciano pure i sogni?? ho passato qualche anno sognando un mio ex che avevo lasciato scrivendo una email di fuoco per come pensavo si fosse comportato male, per poi pentirmi di essere stata così. Ovviamente a quella lettera non corrispose nulla.. e io mi chiesi se avessi fatto male a non ragionare prima di scrivere.
    Non voglio che si ripeta la stessa cosa.. quanto può essere utile vederlo per fugare questi sogni?
    mi rendo conto di aver dovuto usare uno strumento come l’email per troncare 13 anni.. e vorrei porre rimedio… ma non voglio essere più coinvolta da lui, anche se mi manca…

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  10. correzione: all’ex, era il 1994, avevo mandato una lettera… e Poi, solo quando l’ho rivisto dopo anni, con la massima tranquillità, i sogni sono di colpo spariti. e con loro il rimorso.

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  11. In un rapporto di amicizia frasi come: “se sei davvero mia amica come dici, fai così”, “se mi vuoi bene, fai così/torna la persona che mi piace tanto”, “mi stai deludendo,pensavo mi volessi più bene di così” e simili…possono essere considerate manipolazione/ricatti emotivi?

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    • Alessandra, come si fa a dirlo? Cerchiamo di non incorrere in facili etichettature. Gioca di intuito. Il ricatto emotivo e la manipolazione hanno qualcosa di strano e sinistro. Fidati del fiuto e delle tue intuizioni.

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      • Purtroppo il mio intuito non serve più, visto che la persona ha chiuso la relazione, appena aveva un nuovo fidanzato che le dava le attenzioni che l’ex non le dava più, per cui si sentiva sola nel momento in cui mi ha cercato… Ma aveva sempre questa cosa di far sentire in colpa le persone, i suoi problemi erano sempre più gravi…con quelle frasi…nei momenti in cui volevi dire qualcosa che non andava… mentre lei diceva sempre cosa non andava di te e diceva di voler tu facessi lo stesso con lei…

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  12. Buonasera, purtroppo sono costretta a lavorare con l’ex che è narcisista ma la cosa più insopportabile è quando si appoggia a una collega (di una certa età, anche lei narcisista irriducibile e per fortuna gli altri colleghi non la sopportano) e si valorizzano vicendevolmente nonostante lui l’abbia sempre mal sopportata. Sapendo che lei ha un debole per lui (lei ha più di sessant’anni e lui una trentina) lui ne approfitta per esibirsi e cercare una ‘spalla’. Lei si sente considerata da qualcuno perché in ufficio non la può vedere nessuno. Io mostro indifferenza ma quando lo sento ridere e fare cicalecci d’intesa poi subentrano pensieri ossessivi di fastidio. Come posso comportarmi? Premetto che lei prova una forte invidia nei miei confronti al punto che tutti mi dicono che non fa altro che imitarmi in tutto.

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    • Buonasera Chiara. Cerchi di ignorarli e li tenga a distanza. So che sul lavoro è molto difficile gestire queste situazioni. Si armi di forza, pazienza e tanta lucidità.

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      • Astra intanto GRAZIE 🤗 mi sento molto sola in questo..è difficile anzi inutile quando non dannosa qualsiasi interazione con i due. Mi creda che se non avessi autocontrollo avrei già lasciato il posto di lavoro (perché oltre a non poter effettuare il no contact totale con lui mi tocca persino subire le triangolazioni e le varie esibizioni macchiettistiche dei due soggetti) ma economicamente non me lo posso permettere. Di pazienza ne ho ma fa male dover passare ore in compagnia degli sghignazzi di questi due soggetti che ora cooperano in muta associazione emotiva a delinquere alle mie spalle. Non ci sono consigli oltre all’ignorarli? Voglio dire che a volte sono costretta ad assistere e, mi creda, è una tortura.

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        • Lo so. Cerchi di non farsi venire il rifiuto del lavoro perché poi si aprirebbe un altro problema.

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  13. I narcisisti sono come i guai, non vengono mai da soli

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  14. Purtroppo questa relazione la sta vivendo mia sorella e insieme a lei anche noi,visto che stiamo insieme.Lei ha scoperto tante cose gravi,ma lui è riuscito sempre a manipolarla.È così bravo a mettere in scena i suoi drammi piangendo e sbattendosi la testa al muro.Mia sorella non vuole vedere e a sua volta manipola mia madre

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  15. Non è solo l’ex marito Manipolatore narcisista che ho felicemente lasciato. Putroppo anche mio figlio. Vorrei sapere quale può essere la strategia di difesa dal figlio

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  16. in un rapporto di amicizia frasi come “se sei davvero mia amica, come dici, fai così”, “se mi vuoi bene, fai così/torna la persona che mi piace tanto”, “mi stai deludendo, pensavo mi volessi più bene di così”, “io non ho mai detto di esser perfetta, però”, “pensa come vuoi, visto che non mi credi” e dopo che tu rispondi “posso anche crederti, ma vedo i fatti, che non sono molto diversi da come ho scritto” sentir dire “non meriti altre risposte” … e simili come possono considerati?
    Precisando che questo avveniva sempre quando cercavo di dire cosa non mi andava, mentre l’altra persona diceva sempre cosa non le andava di me, e asseriva di voler io facessi altrettanto.

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