Onnipotenza, onniscienza, onnipresenza e onnivorismo sono le basi della megalomania narcisistica e costituiscono i tratti fondamentali di una personalità altamente disturbata e altrettanto complessa. Sono queste caratteristiche che permettono all’Ego di gonfiarsi a dismisura, di credere in se stesso in modo disfunzionale, di dare sostegno al Falso Sé e sentirsi il re della foresta. Si tratta di distorsioni di un sano modo di essere, anomalie in grado di inquinare il rapporto con il prossimo che, inesorabilmente, pagherà i conti più salati.
Il narcisista si sente onnipotente, in grado cioè di poter fare qualsiasi cosa si metta in testa ed è sicuro di riuscirci alla perfezione. Quello che fa, ciò in cui si distingue e cosa riesce a raggiungere, secondo lui, dipendono esclusivamente dalla sua volontà. Quando messo di fronte a un ostacolo o a qualsiasi resistenza da parte di chiunque, esploderà in sentimenti di rabbia contro la faccia tosta di chi, considerato ovviamente inferiore, verrà ritenuto colpevole di minacciare la sua visione delle cose e del mondo. Essendo testardamente convinto di potercela fare in qualsiasi situazione, diventa coraggioso (o meglio stupidamente incosciente), avventuroso, anzi avventuriero, fino a spingersi oltre i propri limiti. Quando le cose non vanno come si era prefissato, nel caso cioè l’universo non si riposizioni nel magico allineamento che rende possibile la realizzazione delle proprie sconfinate fantasie, accuserà sconcerto e frustrazione. Arriverà persino a cancellare dalla memoria questi impicci, inciampi e contrattempi trasformando la propria esistenza in un patchwork di eventi e persone scollegati e disgiunti, sfilature e rammendi, buchi e rattoppi, sia umani che emotivi.
Il narcisista fa finta di sapere tutto, o quasi, di ciò che riguarda gli esseri umani. Mente e traccheggia per evitare di esser preso in castagna e ricorre a qualsiasi tipo di tranello e sotterfugio per rendere credibile la sua onniscienza. Quando la tuttologia vacilla ricorre a fonti che non esistono, sfodera abili doti di prestigiatore dialettico e culturale, unisce verità a menzogna e il ritmo inarrestabile del suo monologo, più che il contenuto, riuscirà inevitabilmente a confondere, persuadere, convincere. L’esperienza affina queste abilità rendendole ancora più sfuggenti e difficili da contrastare nel tempo. Il repertorio si arricchisce e con la falsa modestia, espediente utilizzato con la maturità, strumentalizza anche le cose su cui dice di non essere competente. Ma, attenzione: è un altro degli infiniti strumenti di manipolazione.
Queste persone si sentono al centro dell’universo, pensano che tutto ruoti intorno a loro. Sono convinte, ad esempio, di essere l’argomento di conversazione principale, se non l’unico, in loro assenza. L’onnipresenza del narcisista è confermata dal ruolo di leader, di guida, di maestro che vuole a tutti i costi assumere quando si trova in un gruppo: troverà il modo di lasciare una firma, un’impronta, un segno che da lì è passato.
C’è un’altra onni-componente della megalomania: l’onnivorismo. Il narcisista divora e digerisce, in modo continuo e vorace, esperienze ed esseri umani, colori, sapori ed odori, corpi e parole, libri e film, suoni e movimenti, lavoro e tempo libero, passioni e possessioni. Cose che non è in grado di apprezzare e di gustare a fondo perché troppo ossessionato dalla ricerca della perfezione, dal miglioramento di ciò che già possiede. Sono motivi di frustrazione per lui una collezione incompleta, la promozione professionale di un collega, la firma di un contratto milionario da parte di un amico, la nuova Ferrari del vicino. Non si tratta solo di gelosia e di invidia patologica, anche se entrambe rientrano nei tratti distintivi di questa personalità. E’, piuttosto,la scoperta raggelante di non essere superiore, perfetto ed esemplare come vuol far credere. Chiedete a chiunque abbia passato del tempo con un narcisista e vi dirà: “che spreco”. Spreco di potenziale, di opportunità, di emozioni. Un deserto di sterili manie e di futili, inutili ossessioni.
Astra
Re della foresta

Che tristezza…ho tanti tanti anedotti solo un esempio voleva che parlassi di lui con le mie amiche..che sprofondi nella sua vita grigio topo.
grazie Astra il blog e’ davvero utile.la mia forza di staccarmi la mia psico il tuo blog come anche quello del dott secchi mi hanno letteralmente salvato la pelle.grazie.
Sì , ci vogliono tante cose per staccarsi: forza di volontà, giuste letture e soprattutto tanta fortuna: dipende anche da come si sta, dalla situazione familiare, dalla stabilità economica e dal tipo di amici che ti circondano.
Il repertorio si arricchisce e con la falsa modestia, espediente utilizzato con la maturità”.
Più leggo i tuoi articoli, cara Astra, più mi viene la nausea. Credevo di aver incontrato un essere superiore alla media per bellezza, intelligenza, sensibilità. Che fortuna, la mia ! E come io sia pur intelligente, sia pur gradevole, sia pur di buone letture, avrei mai potuto essere all’altezza di una simile Perla Rara? Non potevo che ringraziare il Fato e LUI per avermi concesso un pò del suo tempo, delle sue parole, delle sue attenzioni! E’ ovvio che ogni NP abbia le sue caratteristiche , le sue sfumature, tratti più o meno marcati di taluno o talatro aspetto ma quanto sono simili tra loro e quanto simili sono i ragionamenti, i meccanismi mentali di tutte noi che ci siamo trovate a che fare con loro. Quanto poi simili siamo noi esseri umani , eppure così poco riusciamo a comprenderci. Ti abbraccio, con lo stupore di sempre.
Oltre a tutte le caratteristiche descritte da voi , il mio narcisista è anche un collezionista .
Lui ammetteva di essere compulsivo nell’acquisto di queste cose costose e a me inizialmente faceva sorridere .
Poi mi ha fatto riflettere .
Mi piacerebbe sapere se anche qualcuna di voi ha riscontrato qualcosa di simile .
Il fatto che “collezioni” è tipico della persona che vuole tenere tutto e non lasciare nulla. Lo fanno con le cianfrusaglie e con gli esseri umani secondo la stessa logica.
Si, il collezionismo di cose e persone è piuttosto tipico di questi qua.
E’ proprio quello il dubbio che avevo . L’ultimo oggetto acquistato era sempre considerato il più bello , finché non veniva a noia e se ne desiderava un altro e si riponeva quello ( tanto desiderato e osannato ) insieme agli altri della collezione ,
Oltre a questo , nei sei anni del nostro vissuto ha avuto tre macchine diverse , tutte costosissime .
Il ragionamento alla base dei rapporti con gli oggetti per questi soggetti si applica anche ai rapporti con i propri simili.
ma anche la mania del controllo sugli oggetti? il mio riusciva a cambiare umore alzando occhi al cielo se inavvertitamente invertivo barattoli di zucchero e sale non rispettando ordine da lui dato, o se parcheggiavo la macchina storta, o se aprivo un sacchetto di plastica rompendolo anziché togliendo nodo , se non mi toglievo subito scarpe in casa..se mettevo pentole in modo diverso dal suo solito..mi sembrava Furio nel film di Carlo Verdone..
prima ci ridevo su e lo prendevo bonariamente in giro, mi faceva pure tenerezza per questa sua forma di debolezza.. ma qualcosa dentro mi dava un senso di nausea e soffocamento…se dicevo qualcosa fuori posto reagiva con un silenzio pesante apparentemente da vittima..ma poi quando decideva lui ritornava normale e mi chiedevo ma come? finora mi ha fatto sentire come se gli avessi fatto chissà cosa e ora ritorna carino senza cercare un chiarimento? e mi fregava di nuovo..perché ingenuamente pensavo.. è sensibile e non è capace di portare rancore più di tanto. In realtà era come il serpente del racconto indiano, che ti dorme vicino solo per prenderti le misure..La prima volta che mi lasciò infatti aspettò un pretesto banale per dirmi ..tu non mi hai voluto ascoltare! ..e la freddezza e il distacco con cui annunciò il tutto ..tesoro credo sia meglio smettere ..mi pareva di essere in uno di quei thriller americani a volte..
pensavo fossi matta io, a volte ancora lo credo, anche perché in pubblico era adorato da tutti, super simpatico gentile generoso disponibile, dolce con chiunque,
silenzi musi lunghi , faccia buia e annoiata erano atteggiamenti che riservava solo a me.. a volte con la mia natura spontanea e affettuosa mi avvicinavo e gli chiedevo un bacio..e lui senza motivo rispondeva bruscamente no! lo sai che in pubblico no..sembrava godere di questo potere..
qualcuna ha mai vissuto esperienze analoghe?
Che tristezza infinita mi causa il pensiero di essere stata trattata alla stregua di un oggetto nelle sue mani , come tutte le donne che ha avuto , che ha o che avrà .
Mi piacerebbe provare indifferenza ma ancora non ci riesco .
Stellina, anche nella mia esperienza il collezionismo ossessivo è una caratteristica. E guai se un oggetto presentasse il minimo graffio o un difetto invisibile! L’intera collezione ne sarebbe svalutata. Inoltre non butta mai nulla, per quanto vecchio, rotto o lacero sia l’oggetto. E non certo per mancanza di possibilità economiche. Credo sia una ennesima forma di avarizia, come quella nei sentimenti.
Che spreco! concordo in pieno,
un deserto di sterili manie e inutili ossessioni.
tutto l entusiasmo con cui mi ha coinvolto e fatto innamorare era come quello dei bambini, egocentrico, volubile , capriccioso, risiedeva nella euforia di organizzare un viaggio, una cena, un evento qualsiasi.. ma poi mentre vivevi l esperienza lui era già altrove, come sgonfiato e tu ti ritrovavi sola pur avendolo accanto.. la presenza assente..divorava e digeriva all istante senza assaporare .
il gusto era nel creare tensione, controllare, provocare gelosie e rivalità..
se poi un evento eri tu a proporlo o partecipava per pura forma per poi sabotare la tua gioia mostrandosi col muso o fiacco, o se ci andavi sola poi non ti chiedeva nemmeno con partecipazione se eri stata bene, felice, o se lo faceva era un tranello per poterti accusare di aver conosciuto chissà chi e essere stata bene senza di lui!
mai un gesto che mostrasse una cura autentica per mio benessere ..ho messo un po’ di tempo a capire la differenza tra tenere a te per controllo fine a se stesso o sentimento sincero..anche se a pelle lo avverti
Ciao Penelope! Le tue parole potrei averle scritte benissimo io … stesse identiche sensazioni, soffocamento, ultimamente avevo dei principi di attacco di panico prima di sentirlo al telefono… mi sentivo che era meglio non sentirlo, perchè era imprevedibile non sapevo mai quale sarebbe stato l’andamento della chiamata… Mi diceva non parliamo più del passato, che io non ho memoria scordo tutto… poi all’improvviso era in grado di tirare fuori episodi, mie frasi vecchie, quando si agitava per un no nulla. Frasi che li per li non avevano provocato alcuna reazione, alle quali era sembrato indifferente, poi all’improvviso mi parlava dell’impatto emotivo che io non avevo capito avergli causato! Era allucinante! Chiedevo scusa per cose che non sapevo averlo ferito, ero arrivata a pensare che dovevo chiedergli scusa perchè ancora respiravo…. Il mio anche collezionava tutto, non buttava nulla.
Eh si. Penelope descrivi benissimo una sensazione che io ho sempre, costantemente avuto negli anni con lo psicopatico. La sua era una compulsione a divorare, senza assaporare nulla. Una smania che aveva l’apice nel prendere e mettere tra i denti, poi tutto perdeva senso. Era così con tutto. Per questo tutto il resto era o negato o mal sopportato. Non era mai dove era, con l’unica esclusione del consumo sessuale, dove la focalizzazione era massima. Tutto quello che vivevo con lui in realtà lo vivevo solo accanto a lui, spazialmente parlando. Glielo dicevo spesso che non lo sentivo mai lì, con me. Ma alla fine mi aveva convinta che ero una ossessionata dal ricevere attenzioni, e che gli chiedeva troppo. Cosi mi ero abituata a questa presenza, che era solo un occhio (nemico) che osservava.
eppure Giusi nonostante tutto quello che ho lucidamente scritto e la orribile sensazione che mi è rimasta appiccicata addosso di essere stata una cosa intercambiabile, usata e gettata, mi sembra mi manchi terribilmente quella euforia che provavo con lui.. specialmente il sesso, quella potente sensazione di liberare tutte le mie inibizioni e realizzare il proibito che solo con lui provavo.. questo pensiero mi fa provare vergogna, come se avessi accettato di fare da strumento di piacere e non essere stata all altezza di mantenere alto l interesse.
quando penso questo mi sento ancora in trappola.. ho provato ad accettare la corte di un uomo gentile e seriamente interessato , anche abbastanza attraente, ma non faccio che paragoni inconsci, e transfert avvilenti.. e indovinate chi vince? ..mi viene il disgusto di tutto.. non so perché lego l idea del mio piacere a lui e solo lui.. ditemi qualcosa please..
Anche io penso che non riuscirò più ad essere attratta fisicamente da nessun altro uomo e , al momento , sto alla larga dal genere maschile .
Ho sempre pensato che un’intesa a livello fisico di quel tipo non si potesse fingere , credevo che il corpo non potesse mentire .
Il sesso è sempre stato fantastico , lui non mi ha mai sminuito in tal senso , anzi diceva che non aveva mai provato niente del genere con nessun’altra e spesso mi diceva : ” Mi farai venire un infarto !” .
Ovviamente ora non ci credo , sicuramente lo diceva a tutte .
Però sull’attrazione fisica che provava per me ci credo , come si fa a mentire con il corpo ?
Credete che sia possibile ?
Per quello che mi riguarda , nonostante la consapevolezza , devo ancora riprendermi … la mia vita è come sospesa e ne soffro .
Sono rinchiusa nel mio guscio e sfuggo qualsiasi situazione conviviale .
Un abbraccio a tutte.
Buongiorno Penelope e Stellina, io credo che erano si attratti da noi, ma in maniera istintiva, bestiale …. Come gli animali. Quando provavo io a fare qualcosa che potesse piacergli lui era apatico, avevo come l’impressione che la sua pelle fosse impermeabile alle mie carezze, mi sembrava fingesse che fossero gradite, infatti mi fermava sempre per continuare lui, come se lo annoiassi, preferiva sempre lui avere il comando, e avere il potere sul mio piacere… Mi sentivo incapace di generare in lui emozioni. Mentre lui era attentissimo a questo. Era estremamente attento alla mia espressione, al mio tono di voce, era concentrato sulle mie reazioni, e io penso che in quei momenti, se il piacere è autentico, non stai costantemente concentrato su quello che l’altro fa o dice …. E poi ci deve essere un dare e avere, mi sembrava di non fare abbastanza per lui, dopo un inzio in cui cercavo di prendere qualche iniziativa, cominciai a capire che mi preferiva passiva, ero diventata e mi sentivo una bambola. . Ecco quando si dice che sono degli specchi, è proprio questo che pensavo, che lui non avesse emozioni sue in quel momento, ma godesse nel vedere le emozioni che generava in me. Avrebbe detto e fatto di tutto per vedermi totalmente adorante … Forse Astra o qualche psicologa che mi legge tradurrà meglio ciò che intendo…. E poi notavo che spostava sempre i paletti, se resistevo a qualcosa si divertiva come un bimbo a farmi cambiare idea, quando poi concedevo, supponendo che ora sarebbe stato abbastanza contento, ecco li che voleva tirare giù un altro mio paletto… Io mi accontentavo di quello che accadeva tra noi, ma sembrava sempre che lui avesse la mente rivolta ad altri obbiettivi, altri tabù da farmi infrangere. Che nel momento esatto in cui gli permettevo qualcosa, lui giò auspicasse al piacere di una nuova sfida con i miei limiti. Non era amore … Sono stata insieme a lui pochi mesi, e ho resistito il più possibile, eppure la sensazione di essere stata violata mi è rimasta. Non ho tante esperienze in materia, ma non è amore l’intimità con questi uomini. l’amore porta a rispettare, ad ascoltare l’altro, a rispettarne i tempi i limiti, a godere anche solo del fatto di avere vicino l’altra persona, non del godere nello snaturarla. Si può anche voler variare, ma con il tempo, il loro è un appetito insaziabile, ci credo che si viene tradite, se il loro scopo e il dominio una volta che una persona si sottomette completamente è normale nella loro mente malata cercare nuove sfide, nuove donne nella migliore delle ipotesi, o pratiche che ci degradano nella peggiore… Nessuna di noi potrà mai soddidfare uomini del genere, perchè non cercano amore, intimità cercano solo dominio.Godono solo dei nostri no, solo in quel momento gli si accende la lucetta negli occhi, e sembra abbiano emozioni, perchè già assaporano quando diventerà un sì. Ma non si può vivere così, ci disumanizzano, ecco perchè poi non riusciamo più ad assaporare i piaceri semplici della vita. Una persona che ci rispetta che al nostro no, non va oltre, ci sembra noiosa. Io se tornassi indietro non gli permetterei di toccarmi nemmeno con un dito. Sono malati e contaggiosi…
La loro attrazione alla vittima è reale. Ma non è causata dalle qualità che lui apprezza della vittima. Si tratta di dominio e controllo. Chiunque puó soddisfarli in questo sará usato. Per chi è ‘normale’ sembra impossibile provare tanta attrazione per uno/a e simultaneamente darsi da fare per fare incontri con altri/e, e incontrarli appena possibile. Mentre eravate con questi mostri non potevate immaginare, neppure lontanamente, di non essere le uniche ad attrarli così e a farli parlare in quel modo. Ma occorre accettare il fatto che la narrazione del vostro essere speciali altro che non era una tecnica di manipolazione. Così la sudditanza psicologica era garantita. Si divertono a dire quello che hanno detto a voi persino con prostitute. Sganciatevi dal vostro normale modo di vedere e sentire, se volete comprendere come funzionano questi qua. Non funzionano come voi. Capire questo aiuta tantissimo.
tratta di distorsioni di un sano modo di essere