Cosa rende uno psicopatico diverso dagli altri individui? La risposta è semplice:  lo Psyco di turno ha dietro alle proprie spalle una lunga scia di devastazione. Persone barbaramente usate, cuori infranti, patrimoni decimati, speranze disilluse e fiumi di promesse mai mantenute.  Il tratto che accomuna questi individui è una evidente tendenza a vivere sulle spalle di altri – di solito genitori anziani o un coniuge mentalmente controllato e manipolato- e di controllare le loro percezioni della realtà.
Una volta assicuratosi un tetto sotto cui ripararsi la testa, del cibo in frigo, il riscaldamento d’inverno e, cosa ancora più importante, messo in chiaro che non spetta a lui preoccuparsi del mantenimento di tutta questa giostra, lo psicopatico sarà abbastanza soddisfatto della propria sistemazione. Se il fornitore si ammala e non può più prendersi più cura di lui, il parassita cercherà qualcun altro in grado di assolvere alla funzione. Semplice come due più due.
Come sottolinea Thomas Sheridan in Puzzling People, questi individui possono essere, ad esempio,leader senza scrupoli capaci di far eseguire il genocidio di interi gruppi etnici solo per raddoppiare la produzione nazionale di lana e consolidare il proprio potere. La chiave di lettura è la loro strabiliante abilità a controllare le percezioni degli altri, sia che lo psicopatico sia un semplice idraulico o il presidente di qualche Paese, eletto democraticamente sulla base della propria statura morale e poi scoperto a svolgere operazioni parallele di traffico di esseri umani, oppure un potente lobbista che ha fatto della riduzione delle emissioni di carbonio la propria ragione di vita e poi rilascia interviste a bordo di una limousine ad alto consumo di carburante.
Bisogna prestare attenzione, tuttavia, a definire qualcuno psicopatico. Usare un’etichetta del genere, indipendentemente da quanto la persona possa averci fatto del male, è cosa che non va presa con leggerezza. Non tutti quelli che ci rendono la vita difficile, comportandosi da idioti, donnaioli e disonesti rientrano in questo disturbo della personalità. Dobbiamo tenere sempre a mente che circa il 95% della razza umana è formata da non psicopatici di cui buona parte combina cose terribili nella vita facendo comunque intendere di avere un senso di redenzione. Le cause delle azioni criminali e antisociali non dipendono sempre dalla psicopatia: molti dittatori sono stati rovesciati da persone che non avevano altra scelta  se non quella di fare ricorso alla violenza e al terrore. Una persona che ruba una forma di pane per far mangiare i propri figli può essere definito uno psicopatico? Ovviamente no. E non potremo pensarla così di chi ha avuto una storia extraconiugale in un momento di crisi del proprio matrimonio. La vita è complicata e dobbiamo fare i conti con la mancata perfezione degli esseri umani, con le loro mancanze e i loro difetti. Alcuni non hanno voglia di combinare nulla, altri sono sessualmente promiscui, altri ancora sono impulsivi e hanno scarse capacità di giudizio. Ma non è detto che siano psicopatici. La differenza  fondamentale tra  questi ultimi e il resto del mondo è che le persone normali non si sentono a posto quando feriscono il prossimo e si sentono comunque in dovere di fare qualcosa per recuperare. La parola “empatia” per il resto del mondo ha un significato. “Compassione” non è una cosa da mangiare. Al contrario, gli psicopatici persistono nel comportamento negativo e approfittatore senza  voltarsi mai indietro. La compassione è per loro un difetto e l’empatia una fragilità: debolezze che verranno prese di mira e sfruttate per i propri propositi senza rimorsi né ripensamenti.
Astra

3 Commenti

  1. Bello quello che scrivi, il tuo blog e’ molto istruttivo. Solo una cosa riguardo a questo articolo: interessante l’analogia che hai utilizzato con una persona che ruba del pane perche’ sta morendo di fame, ed in quel caso il compotamento non etico sarebbe giustificato. I narcisisti/psicopatici si ritrovano in quella posizione. Ovviamente non consciamente, e ovviamente non si tratta di “fame” di cibo. Ma sostanzialmente sono persone emotivamente deprivate a quel punto, che quindi tentano di rubare cio’ di cui hanno bisogno. Io credo che per fare una vera distinzione tra chi fa atti immorali temporanei a fin di bene ed uno psicopatico/narcisista sia semplicemente l’assenza di empatia. E’ questa che ci permette di agire considerando davvero gli altri, di connetterci, di far parte della societa’. Loro non ce l’hanno, e questo secondo me e’ il tratto piu’ distintivo.

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    • Ciao Valentina, dici una cosa importante sull’empatia. C’è secondo me un paradosso (solo apparente) interessante sull’empatia degli psicopatici. Da un lato questi ‘capiscono’ perfettamente e velocemente le emozioni degli altri (di noi umani, mi verrebbe da dire), dall’altro loro stessi non rispondono emotivamente in un modo che possa dirsi ’empatico’ (qualcuno per questa capacità di risposta preferisce usare il termine ‘simpatia’). Sono così bravi ad avere un accesso cognitivo (non emotivo) alle nostre emozioni e alla nostra mente che di solito una vittima allo psicopatico dice ‘sembra che tu riesca a capirmi prima e meglio di quanto faccia io stessa/o’. E ancora, molte vittime si sono sentite dire dallo psicopatico queste parole ‘ti conosco meglio di te’. E qui dicono il vero, perchè sanno esattamente come comportarsi con noi per ottenere le reazioni che vogliono loro. Ci manovrano come fanno i burattinai con le marionette perche sanno perfettamente quale filo tirare. E questo è tutto quello che vogliono sapere di noi, e che è interessante per loro. Tutto avviene su un piano intellettivo, cognitivo, e lontano dalle emozioni.

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      • “Quel ti conosco meglio di te” non mi è nuovo. Anzi, per divertirsi ancora di più, nel sadismo e la contorsione più totale, preferiva dire che io lo “conoscevo meglio di quanto si conoscesse lui”. Io non lo conoscevo affatto. E lui lo sapeva benissimo. Follia emotiva criminale.

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