Internet è terra fertile per gli psicopatici, che sono costantemente a caccia di nuove potenziali vittime mentre continuano a intimidire e tormentare quelle precedenti, a volte anche ad anni di distanza dalla chiusura della relazione. Questi individui, che non danno mai vita a legami autentici con nessuno, a volte provano attaccamento intenso nei confronti di alcuni bersagli. Proprio come provano piacere perverso a ferire quelli vicini a loro, così provano analoga perversione a tormentare da lontano vittime precedenti.
Questo è facile da fare con un certo anonimato. I nuovi indirizzi di posta elettronica sono semplici da ottenere e chiunque abbia nozioni informatiche di base è in grado di mettere mano a indirizzi IP. Anche gli IP reindirizzati sarebbero rintracciabili dalla polizia postale, ma spesso le difficoltà sono superiori al risultato. Questo rende difficile per la vittima riferire alla polizia manovre di stalking.
Anche se la vittima non può controllare le molestie ossessive dello psicopatico, può comunque inquadrare il proprio comportamento. Allego un articolo informativo sugli psicopatici di Internet, i c.d. cyberpatici (relenlessabundance.wordpress.com).
Come tutte le personalità psicopatiche, il cyberpatico si stufa facilmente. Cerca di alleviare la propria noia con comportamenti che possano appagare le proprie gratificazioni personali. Internet mette a disposizione un ampio ventaglio di possibilità: chat e discussioni di gruppo, mailing list, social network e svariati portali di comunicazione interpersonale. Il cyberpatico tende a trovare qualcuno che gratifichi i suoi narcisistici bisogni di attenzione. Può passare da una vittima all’altra abbastanza velocemente o rimanere con una vittima per un periodo, a seconda di quanto quest’ultima continui ad appagare la sua insaziabile fame di validazione.
Il predominio e il potere costituiscono caratteristiche ricorrenti delle relazioni sociali delle personalità psicopatiche. Il cyberpatico cerca costantemente di sovrastare e controllare gli altri. Questa forma di predominio può assumere forme diverse:
- nelle discussioni e nei dibattiti cerca sempre di avere l’ultima parola;
- cerca di mettere a tacere gli altri chiudendo la discussione con il proprio punto di vista;
- ricorre a insulti e attacchi per esercitare potere;
- se sta perdendo la posizione di comando in una discussione, la abbandonerà e in un secondo momento negherà di averla avuta piuttosto di affrontare qualsiasi tipo di sconfitta o compromesso.
Nelle relazioni personali, le sue richieste di adulazione prendono forme più subdole:
- farà di tutto per suscitare sentimenti di amore e di devozione negli altri;
- è solo interessato al brivido della conquista e una volta che la relazione supera la fase iniziale, la noia e il bisogno di diversa validazione lo porteranno a cercare altre vittime;
- è molto abile a mentire e anche se le bugie vengono scoperte riadatterà la sua versione dei fatti per sembrare credibile, spesso strumentalizzando umiltà e rimorso per uscire dall’angolo. Gradualmente sarà costretto a creare nuovi account e ripulire vecchie tracce.
Le personalità psicopatiche si dilettano a giocare con gli altri con il fine di umiliarli e di esercitare controllo. In altre parole, non cercano necessariamente denaro o sesso; possono semplicemente essere alla ricerca del brivido di una nuova connessione, un nuovo gioco. Questo non vuol dire che lo psicopatico sia sempre consapevole di cosa sta facendo. Può anche non rendersi conto di ferire o sfruttare gli altri nella sua richiesta di attenzione e di energia narcisistica. Vuoti e bisogni possono essere così grandi che può esprimersi in manifestazioni di genuina autocommiserazione e in più svariate dichiarazioni di amore e desiderio.
Uno psicopatico tende a fare sempre gli stessi giochi; a non avere alcun interesse reale nei confronti del tuo stato emotivo e a non avere vera empatia (anche se può avere un desiderio profondo di provarla). Conseguentemente, sono pochi psicopatici a essere veri stalkers. Non connettendosi emotivamente con gli altri, una volta che la relazione perde vigore passano con semplicità alla prossima persona in grado di richiamare il proprio interesse. L’aspetto più frustrante della fine della relazione con uno psicopatico è la mancata consapevolezza, da parte sua, che la relazione si sia mai svolta.
Gordon Banks, nel suo saggio su Don Giovanni, racconta che questa personalità “Non dà amore reale, anche se è abbastanza capace di ispirare amore di un certo grado negli altri”. Naturalmente, quando la relazione finisce, la cosa significa molto poco per il cyberpatico, che si raffredda in fretta (qualche volta può essere brutale) ma la vittima si ritrova scioccata, devastata o seriamente traumatizzata. L’aspetto perverso di questo schema è che la personalità psicopatica può “psicoanalizzare” le vittime dipingendole come pazze, ossessive e persino deliranti (rinforzando il proprio potere e ponendosi come la figura “razionale” ed equilibrata della relazione).
La maggior parte dei cyberpatici non è costituita da criminali che uccidono, stuprano e compiono altri crimini che siamo soliti associare con i tipici Psyco dei libri e del cinema. Piuttosto, tendono ad ingannare, mentire e tradire. Le loro manipolazioni possono sfociare in confessioni apparentemente sincere e a successive revisioni dei propri racconti. Spesso, purtroppo, saranno i primi a credere alla propria versione dei fatti.
Un cyberpatico terrà la propria vittima legata all’amo fino a quando lei continuerà ad appagare il suo bisogno narcisistico di devozione e approvazione. Comunque, il teatrino è destinato a finire nella fase in cui le coppie normali trovano stabilità dopo l’infatuazione. Oppure finisce quando il cyberpatico semplicemente si stufa della vittima del momento e ha bisogno di uno stimolo più fresco.
Cosa può attrarti inizialmente:
- può sembrare straordinariamente disinvolto, affascinante ed stimolante;
- il suo comportamento provocante potrebbe inizialmente sembrare coraggioso, audace o sicuro di sé;
- ti punta e ti fa sentire come se fossi al centro del mondo;
- insisterà che la vostra relazione supera tutte quelle precedenti – tu sei la prima persona che lo ha veramente capito, la migliore amante che abbia mai avuto, l’unica con cui sia mai stato onesto e che con te è veramente se stesso (lo potrà credere anche lui, visto che non ha ricordi di altre relazioni);
- anche se ha tradito in altri momenti, con te non si porrà mai il problema. Tu sei speciale e con te non ci sarà mai disonestà;
- può apertamente o subdolamente giustificare il suo predominio su di te come una specie di privilegio;
- può creare un senso di intimità (una specie di “io e te contro il mondo”).
Tratti psicopatici che potrebbero allertarti:
- mancato allineamento alle regole sociali (es. tendenza a parlare o a comportarsi per colpire gli altri, comportamento insistentemente provocatorio);
- tendenze ingannevoli, bugie, creazione di multipli alias;
- modi umilianti e insulti;
- arroganza, senso di diritto, ego gonfiato;
- tendenza a psicoanalizzare gli altri, specialmente le ex, dipinte come ossessive o pazze;
- banalizzazione di incidenti precedenti in cui ha ferito, trattato male o ingannato gli altri;
- mancanza di empatia, di senso di colpa o di rimorso per precedenti cattivi comportamenti nei confronti di altre vittime;
- inesistente o limitato circolo sociale;
- seria malattia mentale o psicosi in famiglia; legami familiari tesi o inesistenti.
Se sei stata con uno psicopatico:
- scappa appena puoi, più velocemente possibile;
- non cercare di parlare con lui della relazione, non sarà in grado di dar vita a un dialogo costruttivo;
- se provi a smascherarlo, tieni presente che ti risponderà con rabbia, minacce, cattiveria, umiliazioni o con tentativi di screditarti e denigrare la tua reputazione;
- rassegnati al fatto che difficilmente recupererai qualcosa a meno che tu non sia protetta legalmente;
- non ti dare la colpa di non aver riconosciuto prima i segnali;
- vai in terapia appena possibile: il trauma conseguente a questi incontri può essere durevole e profondo;
- se possibile, metti in guardia altri della tua esperienza;
- tieni presente che farà il possibile per dipingerti come irrazionale o totalmente pazza, così potrebbe essere inutile avvertire i suoi amici e le vittime più recenti;
- metti i remi in barca e tieniti lontana da qualsiasi contatto futuro.
Traduzione Astra
https://psychopathyawareness.wordpress.com/2011/12/26/internet-predators-the-cyberpath-and-cyberstalking/
È tutto incredibilmente coincidente. Terribilmente coincidente con la mia storia. Uno dei motivi di maggior tensione per me era proprio il suo utilizzo di internet. Profili falsi scoperti, riferimenti a chat di incontri sessuali, amicizie su fa non controllabili, cose che hanno inutilmente suscitato la mia ansia di controllo lasciandomi in uno stato di frustrazione profonda. Tutto sempre seguito da suoi insulti, scatti di rabbia e negazione. Ma quanti ce ne sono in giro così da meritare persino una classificazione?
Purtroppo sono tantissimi. Il problema è che secondo me siamo anche noi siamo un pò colpevoli. Ricorda sempre: “Servono due persone per ballare il tango”. Ma la lezione è sicuramente servita 🙂
No NO, on sono d’accordo sulla condivisione della colpa!!!!!!!!!!
Abbiamo appena finito di parlare di Inganno, Manipolazione e Sfinimento di tutte le energie vitali della VITTIMA. Una vittima non può e non deve essere connsiderata COMPLICE.Cadere nella trappola non può essere una colpa, come non può esserlo credere ai sogni, avere fiducia nel prossimo e sognare ad occhi aperti. A qualunque età.
Cris, non siamo complici ma corresponsabili. La colpa va distinta dalla responsabilità. La fase della luna di miele a un certo punto finisce e da quando iniziano a ravvisarsi fessure nella maschera a quando siamo fuori dalla storia passa del tempo. Un giorno, un mese, un anno, 10 anni. Ma in quei momenti diventiamo corresponsabili.
Anche se magari conosco giá la risposta … me piacerebbe vivere in zona, nella regione. Volevo farci un trasloco. Pero mi ferma proprio questa paura, che appena scoprirebbe che ci sono, potrebbe mettermi i bastoni ovunque. Sopratutto nel lavoro. Che ne pensate?