Uno dei miei romanzi preferiti, nonché ispirazione di The Seducer, è il classico di Tolstoj Anna Karenina. L’opera del dicianonnovesimo secolo esplora non solo le insidie della seduzione, ma dimostra anche cosa accade quando una persona cerca nella vendetta le risposte all’infelicità e all’ingiustizia. L’epigrafo di Anna Karenina recita: A me la vendetta; le renderò il dovuto.
Alla fine, Anna sacrifica la propria famiglia, il figlio e la propria reputazione per rincorrere l’utopia della felicità con il suo amante, Vronsky. Alla fine si ritrova infelice, respinta dalla sua famiglia, dal suo ambiente sociale e sola con un uomo che perde velocemente interesse in lei. Tuttavia, a differenza di Michael, il protagonista del mio romanzo The Seducer, Vronsky non è un predatore psicopatico. E’ più un dandy; oggi diremmo un playboy. Non procura sofferenza intenzionale e non prova cattiveria nei confronti di Anna, come farebbe uno psicopatico. Ma, come del resto fa Anna, Vronsky non guarda oltre i desideri e le passioni del momento. Con il suidicio Anna pensa di poter far pagare a Vronsky il dolore che le ha cagionato. Non essendo psicopatico, Vronsky soffre, ma non come la famiglia di Anna, specialmente come il figlio che lei ha abbandonato. Per Anna Karenina, e men che meno per le  vittime degli psicopatici, la vendetta non è la giusta risposta.
Come abbiamo visto, gli psicopatici generano consapevolmente dolore negli altri. Sono predatori sociali maligni che adocchiano vittime per usarle, umiliarle e distruggerle. Mentre Vronsky saluta la morte di Anna con tristezza e anche con rabbia, un seduttore psicopatico trarrebbe soddisfazione e trionfo da un evento del genere. Si sentirebbe come se avesse chiuso la partita con l’annientamento totale della sua vittima. Come non è una risposta il suicidio, non lo è alcun altro atto di vendetta. Gli psicopatici prosperano nelle litigate, negli scontri e nelle guerre feroci con le ex. Per esempio, a loro piacciono le lunghissime battaglie per l’affidamento e usano i propri figli come arma contro le ex mogli o come strumenti per ottenere benefici economici. I forum di recupero da violenze familiari sono pieni di testimonianze strazianti: alcune vittime perdono del tutto l’affidamento e il diritto di visita che consente loro di vedere i propri figli.
In questi casi è difficile non sentirsi risentite e piene di propositi di vendetta.  E’ duro resistere alla voglia di giustizia a tutti i costi e rinunciare a imbarcarsi in lunghe battaglie legali con ex disturbati. In modo analogo, coloro che sono state derubate di significativi importi di denaro tentano, a ragione, di recuperare le proprie perdite. A volte gli sforzi sono ripagati; in altre lo psicopatico ha il denaro, la fortuna o il sistema giudiziario dalla propria parte.
Una delle lezioni più dolorose che si imparano con la maturità è che la vita non è sempre imparziale. Le vittime possono e dovrebbero tentare di ottenere giustizia contro le azioni illegali e scorrette dello psicopatico. Tuttavia, una volta che quel processo esaurisce la propria corsa e fallisce, si dovrebbe imparare a mettere una pietra sopra alle perdite e abbandonare il campo prima che le risorse finanziarie e l’energia emotiva si esauriscano in futili battaglie. Non prendere il muro a capocciate: vai avanti e, quando è possibile, apri il prossimo portone.
Traduzione Astra
The Lesson of Anna Karenina: Vengeance is Mine; I will Repay

1 commento

  1. Ho letto con particolare interesse questo articolo perché, involontariamente, nel corso della storia con lo psicopatico, mi sono immedesimata in questo personaggio in particolare…per delle analogie,anche se il romanzo non ha un personaggio sadico in realtà.
    Penso che in ambito letterario, il personaggio di Catherine di “Cime tempestose” rappresenti più approfonditamente il rapporto perverso con Heathcliff….un sadico a tutti gli effetti!

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