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Mi è stato chiesto come si fa a vincere con uno psicopatico. La risposta più semplice è: non si può. Il legame psicopatico è, per la vittima, una causa persa. Non ci sono dubbi sul fatto che si perde fino a quando si rimane imbarcate con lui. Il solo interrogativo è quanto. E’ probabile che più a lungo si resta con questo signore, più si perderà. Inoltre, anche dopo la rottura, non si vince finché il concetto di vittoria è legato a lui e ai suoi parametri.
Il perché è semplice: non si può vincere vedendolo perdere perché gli psicopatici non si vergognano dei propri insuccessi. Si pavoneggiano e sottomettono gli altri anche quando vengono incastrati e mandati in galera; non si può vincere vedendo che prova rimorso per il male che ha fatto a te e agli altri perché gli psicopatici non hanno coscienza. Si gongolano dei propri misfatti e conservano trofei per rivivere il piacere.
Non si può vincere persuadendolo che è uno psicopatico, visto che per lui questo significa solo che è più machiavellico, intelligente, manipolatore e più importante di te e degli altri. Quelli che qualsiasi persona normale percepisce come difetti detestabili- la bugia patologica, la manipolazione, la ricerca del dominio, il narcisismo e le tendenze sadiche- sono considerati dallo psicopatico qualità umane nelle quali eccelle e che lo rendono (ai suoi occhi) semplicemente superiore agli altri.
Nei post precedenti ho spiegato che per gli psicopatici vincere significa prendersi gioco del prossimo, compiere azioni fraudolente e mortificare e calunniare gli altri (attraverso le campagne di denigrazione) per mantenere il controllo su di loro. Sono narcisisti nel senso che hanno bisogno di ammiratori, seguaci e persone che li venerano per far sentire loro che esistono. Tuttavia, usano e screditano anche i propri sostenitori con il fine di giocare a loro spese. Gli psicopatici e i narcisisti maligni non rispettano e non amano nessuno tranne se stessi; preferiscono sprecare la propria vita giocando a far perdere gli altri piuttosto che realizzare qualcosa di costruttivo.
Ovviamente, non si può vincere partecipando ai suoi stupidi giochi di potere; non lo si può fare nemmeno cercando e dipendendo dalla sua approvazione. Ricorda che si tratta di una persona senza valori: un impostore mascherato con qualità umane. Conseguentemente, dimostrargli come sia stato autentico il tuo amore, come tu gli sia stata fedele, quanto tu abbia fatto per lui e cosa, invece, lui abbia distrutto non porterà a niente tranne che a rafforzare il dominio su di te. Lo psicopatico ti ha scelto per queste qualità e l’obiettivo principale era creare devastazione. Si sentirà grande per essere riuscito a farti innamorare così profondamente. Vuol dire che il raggiro ha funzionato: bingo!
Fino a quando fai rientrare lo psicopatico e i suoi parametri perversi nel quadro di riferimento, puoi solo perdere. Vita e relazioni umane sono da lui considerate un semplice gioco di strategia. Fino a quando vi partecipi, sarai solo una componente del trastullo di un individuo seriamente disturbato.
Puoi solo vincere, invece, una volta troncato il legame psicopatico. Vincerai voltando pagina, tornando ad amare, realizzando i tuoi obiettivi professionali e personali e preoccupandoti di quelli che veramente tengono a te. Vivere bene (che significa vivere libera dallo psicopatico) è la miglior vendetta.
Traduzione Astra
How can you win after the psychopathic bond?

15 Commenti

  1. Diciamo che più che per vendicarsi, vivere bene è un atto di amore verso se stessi! La miglior vendetta è annullare emotivamente la sua esistenza vanificando i tentativi di distruggerti psicologicamente. Quanto all’amore datogli ci si renderà ben presto conto che anche il nostro non era genuino:non si può amare chi ci fa del male; si era solo entrati in un perverso gioco di potere!

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    • Anch’io penso che non si puo’ amare chi ci fa del male, il dolore appartiene ai ricordi di cose vissute nell’illusione che potesse essere amore, mentre nel tempo è diventato …appunto,,,qualcosa di perverso dal quale ho sentito sempre di piu’ il desiderio di scappare, sparire, negare qualsiasi contatto…e alle mie parole hanno seguito i fatti. dopo un lungo periodo di tira e molla ho detto basta senza tornare sui miei passi.

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  2. Ciao!!www.unarossasottosopra.wordpress.com non è il solito blog, e non perché sia migliore ma è direi diverso.
    Sono una #curvy incallita che cercherà di riscattare quante più donne e le loro forme,ma non mi occupo solo di questo.
    Attualità, poesia,creatività, passione,amore,salute,cuore,sesso,intrighi,rivelazioni,make up,shopping, famiglia,bambini,animali….il bello è quello: faccio “zapping” su più argomenti cercando di non farvi mai annoiare,informarvi quando è il caso,e il tutto senza mezzi termini.
    Spesso sarò diretta e cruda ma sempre spontanea,senza peli sulla lingua e pungente quanto basta:ricordate che LadyD. è una rossa fuoco! !!!!
    Vi aspetto,Grazie
    E complimenti per il tuo blog,bellissimo!Ti seguirò

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  3. Credo sia vero, anche se a me resta sempre dentro il tarlo e il dubbio che non l’ho amato abbastanza e avrei potuto salvarlo. Ma ero diventata come lui: Nascosta, manipolatrice, bugiarda. Non gli dicevo niente di me, perché dopo sofferenze interne atroci, non mi fidavo più di nulla e non distinguevo la veritá dalla bugia.

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    • Tatiana non potevi salvarlo. Da un lato capisco questo tuo dubbio, perché ci convincono che loro vogliono superare le loro ‘debolezze’ – ovviamente questo é il termine improprio che usano, ma trattasi di abusi intenzionali – e che solo noi possiamo salvarli (ahah!). Ma è una farsa. Non vogliono affatto cambiare, solo che fanno finta di voler cambiare quando vengono beccati perchè sanno che mentire/frodare/rubare/tradire/ecc. Non è socialmente accettabile.

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  4. Io ho pregato che sparisse dalla faccia della terra, per quanto dolore mi ha causato il suo troncare senza spiegazioni plausibili, si è passati dall’amore estremo al niente più assoluto. Silenzio tombale. Estranei improvvisamente dopo 9 anni.
    Come si può immaginare questo mi ha causato una serie infinita di problemi con me stessa e col mondo, peggio di elaborare un lutto, nel lutto almeno vedi il cadavere, qui non vedi che morte intorno …
    Ho pregato davvero che sparisse, ma ovviamente lui continua ad esistere e vivere, credo, in maniera tranquilla senza di me.
    Non ho vendetta nei suoi confronti sento solo un dolore che mi tormenta, non trovavo spiegazioni fino a quando ho capito che si tratta di un paranoide narcisista ed è una malattia incurabile .. costruiti così per fare danni all’infinito.
    Un anno e più che cerco di riprendermi, ma è davvero dura, le sue manipolazioni, il suo controllo, il suo rendersi disponibile sempre per creare la dipendenza, le sue richieste e il mio non sentirmi mai abbastanza … insomma il groviglio è talmente tanto che fatico ancora a ritornare me stessa.
    Cara astra, il fatto è che mi manca quella parte di lui che pensavo buona, che ora so fosse solo costruita per essere perfetta ai miei occhi … lui è solo quel mostro che alla fine si è rivelato.
    Ha distrutto sempre nella sua vita tutto, amicizie, relazioni, professione, lavoro … sempre per quel suo carattere troppo sospettoso, permaloso, pronto alla lite, presuntuoso, arrogante, litigioso, controllante, ipervigile, logorroico … è toccato come tutti anche a me … prima o poi doveva esplodere e alla fine è esploso … e io piango le conseguenze della sua malattia. Non cambierà mi ha sepolta sotto il filtro dei suoi dubbi che hanno trovato conferme … inesistenti.
    Il perdono è degli umani dotati di cuore e anima … non è cosa da poco, non è per gente sub-normale, non è per lui. Dio perdona … lui no … lui è sopra ogni cosa.
    Spero di dimenticare nove anni … che a me erano sembrati una favola e invece erano il preludio di un inferno a piedi nudi.
    Grazie per i tuoi articoli … leggo e rileggo e ritrovo sempre lui …
    ciao Sara

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    • Ciao Sara, è una sensazione conosciuta e comune a molte. Tieni duro e lascia che il tempo guarisca le ferite, insieme alle letture e al confronto con chi ha attraversato la stessa strettoia. Un abbraccio.

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    • Non devi perdonare lui, devi perdonare te per avergli dato il tuo amore sincero e la tua fiducia. Ora l’obiettivo è solo rimetterti in piedi. Usciamo da questi incubi con seri danni. Autostima, fiducia, e altri ingredienti fondamentali al nostro benessere, se non alla nostra sopravvivenza, sono un cumulo di macerie. Occorre ricostruire, con pazienza ma anche con tanto ottimismo. Ora sei fuori dall’inganno e puoi cominciare a vivere davvero.

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  5. Prendo il tuo abbraccio davvero e mi tengo stretta non voglio affondare, voglio uscire da questo dolore … grazie di cuore … anche se è in frantumi per ora.

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  6. Può un psicopatico, una volta smascherato da una donna, ritornare o vendicarsi?

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    • Patrizia di solito é proprio quello che fa. Non so se la tua domanda riguarda il tuo caso personale (spero di no), ma se così fosse vorrei dirti di metterti bene al riparo dalla persona smascherata. Nessuna comunicazione (taglia tutti i canali) diretta o indiretta. Nessun incontro (neppure se te lo chiede dicendo che vuole chiarire, che vuole rimediare, ecc.). Nessuna esposizione del soggetto e di quello che hai scoperto con terzi o pubblica. Ovviamente puoi condividere con terapeuti, amici strettissimi (che non hanno contatti con lui/lei), avvocati e forze dell’ordine se necessario.

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  7. Ciao Giusy, io ho smascherato un psicopatico narcisista, mettendo tutto in verità, ovviamente lui ha negato, tipico del suo caso, so tutto su di lui, e sono riuscita a metterlo con le spalle al muro, da premettere che con lui, non ho perso ne tempo, ne sentimenti, mi è bastato solo osservare i suoi comportamenti, e i suoi movimenti.
    Ora la mia domanda è, visto che lui fa un certo tipo di lavoro, può una persona del genere ricontattarmi? Anche perchè, per quanto lui possa indossare altre maschere,dentro di lui c’è rabbia……

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  8. Una persona del genere mi ha proposto, sesso duro e forte, ha cercato di manipolarmi, fino ad arrivare a dire che si era innamorato di me, ha fatto i conti con la persona sbagliata, non sono un ingenua, ma vorrei capire, se persone del genere, possono provare vendetta per chi gli ha smascherati

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  9. Io non riesco a provare rabbia e desiderio di rivalsa su di lui. La prima volta che sono andata via ho fatto l’impossibile per non andare alla guerra totale. Ho pensato, soprattutto perché mi sentivo tanto il colpa perché lo abbandonavo solo al mondo, mentre io ho una famiglia (cosa che non mancava di ricordarmi sempre), di provare a lasciarlo con compassione, nel senso più nobile del termine. E la mia massima aspirazione era quella di mantenere con lui un rapporto equilibrato anche dopo la separazione.
    NON è che ora abbia cambiato idea, ma non mi sento più tanto in colpa anche se lui non sta mancando di farmi notare che sto sbagliando tutto e nel frattempo fornisce risposte prive di logica alle mie domande.
    Ma la vita non si può nutrire di rancori, desideri di vendetta e rabbie distruttive.
    Proprio la parola “vendetta” non riesco a concepirla.
    Se riuscirò a stare bene finalmente con me stessa, se riuscirò a trovare un equilibrio, sarà la mia ricompensa, mi riterrò ripagata.

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  10. Leggere quante di noi siano incappate in personaggi del genere mi dà la forza di reagire a questa innaturale forza che ci mantiene aggrovigliate a situazioni che dall’esterno io per prima definirei “malate”.
    Credo non riuscirò mai a capacitarmi di come una persona alla quale siamo disposte a concedere tutte noi stesse, provi del reale godimento a schiacciarci, denigrarci, alimentarsi delle sicurezze che siamo noi ad infondergli, buttarci via quando non serviamo più e tornare come se nulla fosse quando hanno perso il controllo su di noi. E ancor meno mi capacito come io e del resto voi, donne intelligenti, siamo riuscite a farci condizionare al punto da essere totalmente dipendenti da “uomini” di questo genere, i burattinai della nostra vita.
    Dopo 8 anni sono purtroppo anch’io approdata alla conclusione che non ci sia alcun modo per ottenere una sorta di “vendetta”, di soddisfazione personale. Sono persone destinate a rovinarsi da sole. L’unica soluzione è riuscire a radunare le poche forze che ci restano, le poche sicurezze che ancora coltiviamo in noi, staccarci i fili conduttori che ci legano al nostro burattinaio e ricominciare a vivere senza rimpianto, o rimorso per non aver fatto abbastanza.

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